continuerete a rispondere di no, dovrete sentirvi in colpa, perché vi mancherà
una dimensione della civiltà italiana. E questo lo si dice non soltanto per
quello che è il suo patrimonio
artistico, no, lo si dice per quella che è la fisionomia stessa della città,
per la sua aria, per la straordinaria bellezza della sua terra. Urbino è un
paesaggio incantato.” Così descriveva Urbino Carlo Bo, magnifico rettore
dell’Università oggi a lui intitolata.
abbiamo dedicato un week end di fine agosto alla visita di questo gioiello
marchigiano, che conserva perfettamente l’aspetto voluto dal duca Federico da Montefeltro.
Raffinato e colto umanista, amico di matematici e artisti, Federico fu conte e poi duca della città dal 1444 al 1482. E’ a lui che si deve la costruzione dell’opera simbolo del suo potere e del rinascimento tutto: il Palazzo Ducale.
dei Torricini non ci ha permesso di godere appieno della più celebre cartolina
della città, abbiamo quindi deciso di percorrere il camminamento panoramico
Piero della Francesca per ammirare campanili, tetti e torri attorniati dal
verde delle colline che si innalzano tra le valli del Foglia e del Metauro.
Panorama dal camminamento Piero della Francesca |
Fortezza Albornoz |
Giunte al pian del Monte,
dove sorge la fortezza Albornoz, oggi sede del museo archeologico e
dell’armeria ducale Bella Gerit, abbiamo disceso le strette vie e piole
per raggiungere il cuore del borgo rinascimentale e quindi la casa
natale di Raffaello Sanzio.
Casa natale di Raffaello Sanzio |
Questa tipica
abitazione quattrocentesca è celebre
soprattutto per l’affresco raffigurante la
Madonna col bambino, da alcuni ritenuta la prima opera realizzata
dall’artista sotto la guida del padre pittore, Giovanni Santi, che qui aveva
anche la sua bottega.
San Giuseppe costruito nel ‘500 per volontà dell’omonima confraternita, e
quello trecentesco di San Giovanni Battista con affreschi tardogotici
perfettamente conservati, opera dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbene da San
Severino Marche.
Oratorio di San Giovanni Battista |
Per accostarci alla città da un punto di vista
alternativo, abbiamo pensato di visitare il Museo
della città, la cui sede è ad un passo dai due edifici simbolo di Urbino: il Duomo e il
Palazzo Ducale.
Il marmo della facciata settecentesca della cattedrale infatti contrasta con i mattoni dell’adiacente dimora progettata da Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini.
Duomo di Urbino |
Prima di immergerci nell’atmosfera Montefeltriana, ci è sembrato doveroso rendere omaggio alla cucina locale, assaggiando la Crescia sfogliata da cui deriverebbe la più famosa, ma meno nobile, piadina romagnola.
L’ingrediente che non può mancare è a nostro avviso la Casciotta di Urbino DOP.
Pausa pranzo con Crescia sfogliata alla Casciotta |
Rigenerate dal veloce pranzo, ci siamo dirette a Palazzo Ducale dove una guida ci ha condotti, attraverso il Cortile d’Onore e lo scalone monumentale, nei vari appartamenti in cui è suddiviso l’edificio, che ospitano anche celebri opere di Piero della Francesca, Pedro Berruguete e Paolo Uccello. Indimenticabile lo Studiolo di Federico, le cui pareti presentano fini tarsie perfettamente conservate, realizzate da artisti fiamminghi.
Per appagare il palato tanto quanto gli occhi, abbiamo poi deciso di cenare in un ristorante ben recensito: la Taverna degli Artisti.
Come antipasto abbiamo ordinato un tagliere di salumi e formaggi misti, accompagnati dall’immancabile crescia, per primo chitarrine al radicchio e formaggio di fossa e strozzapreti alla boscaiola e per secondo straccetti all’urbinate su letto di bieta con formaggio di fossa.
Cena alla Taverna degli Artisti |
Davvero buono il rapporto qualità prezzo e ottima anche la collocazione del ristorante, a due passi da una delle porte di accesso al centro storico, Porta Santa Lucia.
Dopo una breve passeggiata tra le vie della città, immerse in un silenzio quasi irreale, siamo infine tornate in albergo, sazie e soddisfatte.
Ottimo lavoro!
Continua così con passione ed entusiasmo a rendere partecipi gli altri delle tue scoperte.
Grazie mille fedele lettrice!
Molto interessante, spiegato e fotografato in modo splendido, vien la voglia di visitare
Urbino ed il suo territorio.
Mettilo subito in programma!!!
in primavera
Sono stata ad Urbino lo scorso maggio ed è stato un amore a prima vista: ci ero stata anni fa in gira scolastica e mi sono resa conto che non ricordavo proprio nulla!
I Torricini non li ho visti pure io ma perché erano aperti solo di sabato e io ci sono stata di venerdì 🙁