Pare quasi che io non sia destinata a vedere il Lago d’Orta con il sole.
E’ pur vero che le località di lago con le nuvole e la nebbia hanno un certo non so che di misterioso e affascinante, ma il segnale, a mio parere, è che anche in questo caso non c’è il 2 senza il 3 e quindi dovrò tornare a Orta San Giulio una terza volta per trovare il sole.
Lo scorso mese di febbraio, in occasione della giornata internazionale della Guida Turistica, sono stata invitata ad una giornata alla scoperta di questo bellissimo paese che avevo visitato rapidamente molti anni fa.
Questa volta ho avuto l’opportunità di scoprire alcuni luoghi culturali e storici del paese e di prendere il battello per raggiungere l’isola di San Giulio, una cosa che desideravo da tanto.
Una delle cose interessanti che ho imparato ascoltando la storia del lago e dei territori circostanti è che questa è stata una zona produttiva industriale italiana molto importante: i rubinetti, i casalinghi, le pentole, la caffettiera moka e la pentola a pressione, sono tutti di questa parte d’Italia.
Ma andiamo per ordine, perché sulle rive del Lago d’Orta ci sono alcune chicche davvero interessanti da scoprire.
Innanzi tutto le strade sono quasi interamente pedonali, all’ingresso del paese ci sono grandi parcheggi sia per i visitatori che per i residenti. Quindi quando arrivate, lasciate l’auto e incamminatevi verso il centro, o meglio scendete verso il centro, dato che il paese si srotola verso le acque del lago.
Una delle tappe che non potete assolutamente perdere a Orta è Villa Bossi, sede del Comune e dell’Ufficio di Informazione Turistica. Un ottimo punto per partire alla scoperta della cittadina, perché proprio lì potrete trovare una mappa che vi aiuterà negli spostamenti e chiedere informazioni sulla traversata fino all’isola.
Non fermatevi però solo all’ingresso, che già di suo è piuttosto interessante, con il portico affrescato e il piccolo giardino, ma continuate verso le acque del lago per affacciarvi in un giardino più grande, che in primavera profuma di glicine, dove si trova la statua di Karl Heinz Schroed intento a dipingere “il quadro perfetto”.
Affacciata su questo giardino c’è una sala che viene affittata per i matrimoni civili; nel caso foste interessati a sposarvi qui, sappiate che la lista d’attesa è piuttosto lunga e che i prezzi non sono propriamente dei più economici. Solo per l’affitto della stanza si possono spendere dai 600€ in settimana fino ai 3000€ di sabato sera, passando per gli 800€ di sabato mattina e i 1200€ per un sabato pomeriggio. Ne vale indubbiamente la pena, basta definire un budget consono all’occasione!
Passeggiando per le piccole viuzze, ammirando le vetrine dei negozi di artigianato e di souvenir, si arriva nella piazza principale, dalla quale partono i battelli verso l’Isola di San Giulio. Qui si trova il Broletto, un edificio che al piano terra ha uno spazio porticato dove si svolgeva il mercato e al piano sovrastante è composto da una sala dove un tempo si riuniva la comunità per legiferare.
Prendetevi però un po’ di tempo anche per scoprire quello che sta più nell’interno, salendo per la “Motta” [via Caire Albertoletti] potete vedere edifici più o meno signorili da entrabi i lati della strada. Qui, circa a metà, c’è una casa che non è stata particolarmente rimaneggiata e viene chiamata “Casa degli gnomi” per il fatto di avere stanze basse, da come si può notare dalla facciata e dalle finestre al piano superiore.
Più su merita una tappa anche Palazzo Penotti Ubertini, un palazzo privato risalente al settecento che oggi viene aperto per le visite in alcune occasioni specifiche e affittato per mostre, eventi o matrimoni. Sono rimasta affascinata dal pianoforte a coda nell’ingresso al primo piano e dai camini che si trovano in quasi tutte le stanze.
Questo palazzo è tutt’oggi abitato, in parte, e ogni volta che entro in queste dimore storiche tanto affascinanti quanto di difficile gestione e manutenzione, nutro sempre un certo rispetto per chi cerca di conservare al meglio le opere costruite ed abbellite durante i secoli.
Alla fine della via, si erge la Parrocchiale di Santa Maria Assunta. L’interno è un po’ cupo e umido [molto probabilmente anche dovuto al fatto che fuori piove e la luce che filtra attraverso le vetrate non è così potente come potrebbe essere in una bella giornata di sole], ma ricco di affreschi e quello che più colpisce è l’altare maggiore con i suoi decori dorati che pare davvero attirare tutta l’attenzione al primo sguardo.
Quello che lascia stupiti è, una volta fuori, il panorama verso il lago. Da quel punto sopraelevato si riesce a guardare sopra i tetti dei palazzi e di fronte si riconosce l’Isola di San Giulio.
Ora è tempo di navigare sulle acque calme del lago ed andare a scoprire cosa c’è su quell’isoletta dove si narra che San Giulio arrivò camminando sul suo mantello appoggiato sull’acqua e sconfisse i draghi che la abitavano.
La Chiesa è sicuramente ciò che merita una visita, dopo aver passeggiato per le viuzze; al suo interno ci sono affreschi di notevole rilevanza storica e, pensate un po’, qui è conservata la “vertebra del drago” che testimonierebbe la presenza di questi animali mitologici sull’isola e confermerebbe così la leggenda di San Giorgio. Sarà proprio una vertebra di drago, quella che si vede penzolare dal soffitto della sacrestia? Certo è che la sacrestia stessa merita una visita, soprattutto per il gran numero di ritratti, dipinti e documenti che qui vengono conservati.
Oggi buona parte dell’isola è occupata dall’abbazia dove vivono le suore di clausura. Ma oltre ad un paio di ristori [bar e ristoranti] c’è anche un delizioso negozio di souvenir gestito da un’altrettanto deliziosa nonnina.
Orta San Giulio (NO) |
per vedere il lago d'orta con il sole ci va tanta fortuna… ritenta!!!! 🙂