Post di Viaggio

Goteborg e le isole…quelle a sud

Una delle tappe obbligate, ogni volta che qualche amico o parente è venuto a trovarmi a Goteborg, è stata quella delle isole.
Al largo della città ci sono alcuni arcipelaghi; i più frequentati si trovano a nord, dove ci si può imbarcare anche con auto al seguito perché le isole sono più grandi e il traffico automobilistico è ammesso, oppure a sud, dove le isole sono più piccole e non sono consentiti mezzi a motore [o per lo meno sono consentiti solo in numero limitato].
Sono le isole a sud quelle in cui ci siamo recati più spesso, perché sono le più calme e le più pittoresche.

Una delle isole che ho visitato con più frequenza, anche in altri miei viaggi a Goteborg prima di risiedere lì per alcuni mesi, è Styrsö.
E’ quella che si trova circa a metà dell’arcipelago ed è quella che ha connessioni più frequenti con la terraferma.

Per recarsi alle isole a sud è necessario prendere il tram 11 [la linea nera] ed arrivare fino al capolinea: Saltholmen. Proprio di fronte al capolinea c’è l’attracco per i traghetti . Nei dintorni trovate anche un paio di chioschetti dove acquistare un gelato, una bibita o un korv.
Il korv è un salsicciotto molto simile al wurstel ed in Svezia lo si mangia a tutte le ore. In ogni angolo della città troverete chioschi che vendono korv: si mangia con il pane [come un hot dog] oppure senza nulla, solo accompagnato dalle salse; non potete non assaggiarlo!

Tornando alle isole, come ho detto la più gettonata di tutte, nelle mie escursioni, è stata Styrsö, circa a metà arcipelago, una delle più grandi che ha ben tre attracchi per il traghetto: Tången, Bratten e Skäret.
Io vi consiglio di scendere a Bratten, che è anche il porticciolo dove c’è più movimento, e incamminarvi lungo la strada diritta che parte di fronte a voi quando scendete. Le altre strade intorno finiscono a qualche casa o alla peggio ad alcuni scogli lungo la costa; questa strada invece vi permette di passeggiare tra le casette dell’isola, tutte in legno e abbastanza ben curate [è ovviamente molto difficile fare manutenzione alle case in legno al mare, pensate che dovrebbero essere riverniciate ogni 2o3 anni!].

Continuando per la strada principale si arriva ad una deliziosa chiesetta con annesso cimitero nel giardino. E’ un punto di riferimento per me, ogni volta che arrivo a Styrsö so che rivedrò la chiesa e subito dopo entrerò nel negozio di alimentari che si trova poco distante. 

Una delle ultime volte che ci sono stata, in compagnia di un’amica e della sua famiglia, abbiamo fatto qui la spesa per il pic-nic e poi abbiamo camminato fino a Tången dove ci siamo seduti sul molo a godere dei raggi caldi del sole e della vista del mare tranquillo.

Stufa però di approdare sempre sulla stessa isola, con altri amici che mi sono venuti a trovare, abbiamo scelto  Brännö come destinazione. Dopo Asperö questa è l’isola più vicina alla costa. 

Siamo saliti al belvedere tramite una stradina che poco alla volta diventa un sentiero tra i cespugli e le rocce e una volta lassù ci siamo goduti il panorama. Uno di quei panorami che, se non ci sei abituato, ti lascia senza fiato: mare blu intenso, rocce grigie e casette rosse, bianche e gialle qua e là.

C’è anche un grazioso museo delle attrezzature antiche, ciò che veniva utilizzato per lavorare i campi e come ci si spostava da una parte all’altra dell’isola.

Se a Styrsö le strutture ricettive [soprattutto i bar] sono attivi tutto l’anno, vi raccomando di fare attenzione qui a Brännö. A maggio l’unico bar aperto aveva solo cibi dolci, quindi abbiamo pranzato con una tazza di caffè e un muffin al cioccolato in un locale molto shabby chic… ci siamo consolati con il fatto di goderci i caldi raggi del sole ad un tavolo all’aperto vicino ai cantieri dove alcuni abitanti del luogo preparavano la barca per rimetterla in acqua ad inizio stagione.

L’isola che mi piace più di tutte, però, è quella più lontana dalla costa: Vrångö. E’ quella più battuta dai venti, quindi il mio consiglio per godersela al meglio è di andarci solo in una bella giornata di sole e di portarsi una giacca antivento.

Questa isola è più piatta rispetto alle altre, ed è anche più verde. Le passeggiate qui spaziano da quelle più semplici fino a quelle più impegnative all’interno delle due riserve naturali presenti sull’isola. Il porto è una delle mete imperdibili se visitate l’isola: le nasse dei pescatori di scampi ammucchiate, le imbarcazioni rientrate o pronte a partire per la pesca e i negozietti di pesce lungo la banchina danno quel tocco di caratteristico.

Per un pranzo o una pausa caffè tipica, vi consiglio di sostare al piccolo ristoro “Vrångö 1990” per gustare il famosissimo shrimp sandwich [pane nero, uova sode, mayo e una montagna di gamberetti sgusciati] che in questa parte della Svezia si gioca il primato di piatto nazionale con le polpette ed il salmone!

Cosa ritengo più originale e divertente di queste isole? Sicuramente i mezzi di locomozione! Nelle isolette più piccole, l’unico “mezzo” è una carriola, che viene parcheggiata all’attracco del traghetto e serve a trasportare gli acquisti fino a casa. In alcuni [rarissimi] casi ci sono delle piccole automobili, ma il più delle volte la gente si serve di motorette attrezzate con i cassoni che servono per trasportare merci e persone.

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