Post di Viaggio

Il turismo VERDE del Marmo-Melandro

Dopo un periodo stressante tra lavori a casa,
trasloco e preparazioni esami avevo proprio bisogno di scappare e, quando mi è arrivato l’invito
al press-tour VerdeGusto, ho pensato che vedere
una regione mai vista prima, poteva essere l’occasione giusta per staccare.
L’associazione poi della parola verde con la parola gusto mi ha incuriosito molto, quindi ho
messo due cose in valigia e sono partita alla scoperta della parte
Nord-Occidentale della Basilicata.
Credits http://www.pofesr.basilicata.it/
Il territorio prende il nome dai due fiumi che
lo attraversano il Marmo-Platano e il Melandro e comprende 15 paesi; io vi parlerò di alcuni di essi, in attesa di tornare per scoprire anche gli altri.
Credits Claudio Buono
credits www.adb.basilicata.it
Appena arrivata ho subito capito il perché
della parola verde: la natura in questa zona la fa da
padrona, si ha la sensazione veramente di affacciarsi nel verde.
Credits Massimo Vicinanza
La vegetazione è molto varia visto che, dai mille metri si scende fino ai trecento, ed ogni paese, con la propria storia, le sue caratteristiche e tradizioni, rende il soggiorno ricco di stimoli. 

Nella valle tra Savoia di Lucania, Sant’Angelo le
Fratte
 e Satriano di Lucania ci si immerge in un
percorso molto particolare; è infatti la ”valle più dipinta d’Italia”, grazie all’associazione ”Arte per la Valle” che sta promuovendo un progetto,
pensato dal Presidente Luciano La Torre, di realizzazione di nuovi murales
sulle facciate dei palazzi storici, che rappresentano scene di fatti
storici, vita popolare, miti e
leggende del posto.  
Attualmente sono state realizzate circa 400
opere; si sperimentano tecniche e prodotti nuovi, che permettono anche il restauro e la conservazione degli esistenti e si punta molto sui giovani, per far tramandare quest’arte che ormai è diventata tradizione locale. 
Quando l’ho visto io, il murales che vedete in foto era in fase di realizzazione; rappresenta ”U Rumit” una maschera tipica della zona.
Credits Michele Miglionico (presidente Gal Marmo-Melandro)
Nelle foto seguenti vedrete uno dei più giovani pittori, Vincenzo Amodeo (ha iniziato all’età di 14 anni), mentre segue le indicazione del Maestro Luciano La Torre (che ho scoperto essere nato il mio stesso giorno 🙂 ), e di Tiziana Bruno, altra artista.
Si vede la passione e l’amore per questa arte, il bel clima creatosi e, secondo me, anche la fatica che comporta lavorare su dimensioni così grandi. 
Credits Tiziana Bruno
Credits Tiziana Bruno
Credits Tiziana Bruno
Credits Vincenzo Amodeo
Credits Tiziana Bruno
Credits Vincenzo Amodeo
Se invece siete in viaggio con bambini, o come me siete inguaribili romantici mai cresciuti, potreste fare un salto a Castelgrande per guardare le stelle e passeggiare tra le farfalle; sì avete capito benissimo: c’è un posto che si chiama Parco dei Colori che a vederlo dall’alto ha la forma di una foglia e al suo interno si trova la Batterfly House, una struttura in plexiglass e ferro che ricorda una goccia di rugiada.
Credits Nicola Paradiso
All’ingresso del parco c’è il posto dove vengono tenute le crisalidi importate: la farfalla è sempre stato un simbolo di trasformazione, la stessa che, secondo me, fa l’essere umano nelle fasi della vita; ci si rende conto che tutto è relativo, quello che per noi è solo un mese per una farfalla è una vita intera, il bruco non è consapevole di come è e non sa la splendida farfalla che diventerà.
Credits Nicola Paradiso
Credits Nicola Paradiso
Alzando gli occhi troverete le farfalle riprodotte dagli artisti di Arte per la Valle di cui vi ho parlato.
Per vedere le stelle ci si deve spostare all’Osservatorio astronomico A. De Gasparis dove vi faranno toccare il cielo con un dito. Qui vengono infatti organizzate delle dimostrazioni di giorno e/o di notte dove viene spiegato con passione e competenza quanto è grande il cielo.
Grazie al telescopio, uno strumento che permette di ”guardare lontano nello spazio e indietro nel tempo” (come mi ha detto un caro amico) si può sapere che la luce che vediamo in questo momento è in realtà quella di circa otto minuti fa e che Antares, la mia stella preferita, è la stella più luminosa della costellazione dello Scorpione e la sedicesima più brillante dell’intera volta celeste; viene anche spiegato il funzionamento delle meridiane: seguite il consiglio scritto sotto, e potrete vedere la luna.
Chi lo avrebbe mai detto che ”voglio la luna” può diventare una richiesta non più impossibile!?
Credits Nicola Paradiso
Tutto questo è possibile grazie all’associazione Aphelion che promuove lo sviluppo artistico e turistico del territorio; si può prenotare uno dei pacchetti che mettono a disposizione, comprensivo della visita al parco dei colori e all’osservatorio, poi magari in questi giornate calde, ci si può fermare al Centro Sportivo Galaxy per un rigenerante tuffo in piscina. Ci sono convenzioni anche con un albergo ristorante in zona e io spero di riuscire a provare sia piscina che il ristorante a breve.
Un altro paese che mi è molto piaciuto è Vietri di Potenza; il paese è molto carino, con diversi palazzi storici ed una chiesa madre con un organo che lascia senza fiato. Girando per le strade trovate i saggi del paese sulle panchina a prendere il fresco a ad informarsi sui forestieri.
Se ci si allontana un po’ e si sale al convento dei Cappuccini, ci si accorge che lì il tempo non esiste: la pace, la serenità e il far le cose con calma la fanno da padroni; è il luogo ideale per staccare dal mondo e recuperare le energie. Io passerei tutto il tempo a leggere in biblioteca o sotto l’ombra della vigna.
Tutt’altro tipo di tipicità [scusate il gioco di parole] si trova a Picerno, paese racchiuso tra la Torre Normanna e il Campanile, la cui eccellenza è la famosa salsiccia Lucanica presente anche ad Expo2015 per la quale è stato richiesto il riconoscimento Igp, diffidate di altro tipo di lucanica, qui la produzione è ancora artigianale, infatti io, considerando la mia intolleranza a latte e glutine, non ho avuto alcun problema a mangiarne.
Credits: http://www.verdegusto.it/

Credits: http://www.melandronews.it/
  

Credits: http://vivimilano.corriere.it/
Finalmente arriviamo a Bella. 
La prima cosa che ho pensato è stata: chissà perché questo nome? 
Appena possibile ho chiesto e mi è stata raccontata una bellissima leggenda su una popolana di nome Isabella che scacciò i Normanni dal paese. Ad Agosto qui in paese fanno una rievocazione storica che riprende l’accaduto e spero proprio di riuscire ad andarla a vedere.

Altra cosa da sottolineare su questo paese è il progetto ”La casa delle Fiabe”; si trova in zona Acqua del Faggio, poco distante dal centro abitato, letteralmente dentro il bosco: è una ex-casa cantoniera dove i bambini ”si spogliano del loro essere umani” ed entrano nella natura, ascoltano la storia di un albero nato e vissuto lì da sempre. Lui racconta la sua vita e descrive ciò che avviene intorno con il passare delle stagioni, gli uccellini che si posano su di esso, le mucche che gli passano vicino per la transumanza. Il luogo ha qualcosa di magico per tutti, anche per quei grandi che, come me, si ricordano quanto è bello ascoltare a bocca aperta le storie e le fiabe. 

Al piano superiore della casa ci sono dei laboratori didattici dove i bambini possono fare piccoli esperimenti e all’esterno, grazie a Bitmovies Falconeria, possono ammirare il volo dei rapaci. Quello che si vede in foto è particolarmente dispettoso: ogni volta che provavo a fotografarlo si girava dalla parte opposta; sicuramente con i bimbi è più socievole.

Brienza ha un palazzo
comunale molto antico e ben tenuto, come del resto tutto il paese che dicono essere un po’
più trafficato degli altri; venendo da Roma, però, io ho un concetto molto
diverso del traffico!


Da vedere è sicuramente il centro storico, non più abitato a causa del terremoto, ma messo in sicurezza
e visitabile grazie a giovani volontari che spiegano la storia
e i progetti futuri. 
Quasi in cima al borgo, c’è una chiesa, utilizzata per i matrimoni; nel caso decideste di sposarvi qui, consiglio vivamente a sposa ed invitate scarpe di
ricambio! 
La scarpinata tra le strette stradine vale veramente la pena e deve esser bello poter vivere in un borgo quando si è in vacanza e non
c’è fatica.

Proseguendo si incontra Sasso di Castalda, il paese per gli appassionati di montagna. Qui c’è infatti un sentiero,  il ”Sentiero Fassati don Giuseppe De Luca”, di 22 chilometri che ripercorre le strade a suo tempo praticate dai contadini per le loro attività agricole. 
Il borgo è molto ben tenuto e l’idea di un albergo diffuso nella parte storica del paese è secondo me ottima, considerando il fatto a stanno iniziando i lavori per la realizzazione di un ponte Tibetano tra le due colline. Proprio una di quelle cose che piacciono a me, voi siete pronti? Io non vedo l’ora sia ultimato per provarlo!

Spero di essere riuscita a trasmettervi il VERDE di questi posti, sinonimo di attenzione ai ritmi della natura, che ogni tanto anche noi avremmo bisogno di recuperare,
Per il GUSTO vi anticipo solo che ho scoperto di avere una passione profonda per il ”peperone crusc”, ma continuate a seguirci per saperne di più…

Qui trovate suggerimenti su dove dormire in zona.

Post scritto a seguito della partecipazione a
#verdegusto: press tour alla scoperta del turismo rurale di qualità in
Basilicata 
organizzato FullPress Agency e CSR MarmoMelandro.

No Responses

Leave a Reply

Instagram