Post di Viaggio

In volo sulla Valtellina

Mi sono lasciata convincere, e devo dire che ci è voluto poco.
Due anni fa ho spontaneamente deciso, da sola, di provare il Volo dell’Angelo in Basilicata.
Questa volta alcuni amici hanno deciso di andare in Valtellina a volare con Fly Emotion e quando mi hanno proposto di unirmi a loro, non mi sono di certo fatta pregare!

Ricordo che dopo il volo dell’Angelo avrei voluto rifarlo subito, quindi ecco perché anche questa volta ho detto di sì subito.
Ammetto però che, sapendo a grandi linee cosa mi aspetta, un po’ di ansia e di agitazione c’è.

Siamo in cinque a lanciarci questa volta, chi in coppia e chi in singolo. C’è chi è più agitato e chi sa già cosa aspettarsi e l’attesa trascorre tra una battuta e uno sguardo a chi sta lanciandosi prima di noi.

L’organizzazione ci divide in gruppi e ci spiega come indossare l’imbragatura, quando aprire le braccia o tenerle chiuse durante il volo ed i vari dettagli per lo spostamento al secondo volo.

Questa volta per fortuna ho a disposizione la telecamera,per immortalare in modo dinamico il mio volo! C’è la possibilità di scegliere tra la telecamera da applicare sul casco oppure quella da indossare al polso. Preoccupata sull’utilizzo di quella a polso [e se poi riprendendo mi sbilanciassi ed iniziassi ad ondeggiare?] preferisco optare per la prima.

Ci mettiamo in fila per il primo volo [sì, anche qui ci sono due voli: uno di andata, più lungo e meno veloce, e uno di ritorno, più ripido, più corto e più veloce]. La ragazza che mi “appende” al carrello ha un modo di fare tranquillo e pacato, proprio quello che ci vuole per rassicurare le persone più fifone.Scambiamo due parole prima del “decollo” e poi si parte! 
Il volo sulla valle permette di godere una vista spettacolare sui boschi sottostanti. Non ci sono case o strade, ma solo alberi e prati. 

L’emozione che ho provato due anni fa si ripropone; urlo a squarciagola per liberarmi dai timori e per sentirmi leggera: sto volando, di nuovo, ed è una sensazione splendida.
In questo volo ci consigliano di aprire o chiudere le braccia a piacimento; io vi consiglio di tenerle chiuse perché il cavo è piuttosto lungo e non è molto in pendenza: il rischio è quello di arrivare piuttosto rallentati mentre, a mio parere, anche arrivare ad una certa velocità contribuisce al brivido del volo.

Dopo il primo volo ci trasferiscono alla partenza del secondo a bordo di un furgoncino. Si scherza e si fanno battute per allentare la tensione; la sensazione dopo il primo volo è sempre uguale: sai già cosa ti aspetta e in un certo senso hai persino più timore. Qualcuno scherza chiedendo quanto ci si metterebbe a ritornare ad Albaredo per San Marco a piedi…

Dopo un altro briefing, nel quale questa volta ci chiedono di aprire le braccia per tutto il volo in quanto il cavo è più in pendenza, si parte. Io sono l’ultima del gruppo a partire e sono decisamente più emozionata del volo precedente. Lo sgancio in questo caso è meno delicato del precedente, e dopo pochi metri compare lo strapiombo sotto di me.

Rapita dal panorama e stordita dall’emozione mi dimentico di aprire le braccia; me ne ricordo a metà cavo quando mi rendo conto di andare piuttosto velocemente.
Il secondo volo è più rapido e più corto e l’arrivo mi fa tirare un sospiro di sollievo: anche questa volta ho vinto le mie paure e sono riuscita a volare da sola.

A quando il prossimo volo??

Ringraziamo la Fly Emotion  per l’ospitalità e l’attrezzatura.

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