Qualche domenica fa siamo stati in gita ad Arona, l’occasione era quella dell’Inaugurazione dei nuovi pannelli sulla vita di San Carlo Borromeo all’interno del parco della Statua di San Carlo, più affettuosamente chiamata anche Sancarlone.
La statua, alta 35 metri, cava al suo interno e costituita da lastre di rame battute a martello, è del 1698 ed è seconda in altezza solo alla Statua della Libertà di New York.
Il progetto dovuto a Giovan Battista Crespi detto “il Cerano” fu realizzata dai due scultori Siro Zanella e Bernardo Falconi che modificarono leggermente il progetto durante la costruzione. Frédéric-Auguste Bartholdi progettista della Statua della Libertà, soggiornò e studiò a lungo il Colosso di Arona come ricorda una targa posta alla base della Statua Newyorkese.
San Carlo Borromeo, nato ad Arona nel 1538, è ritratto in abito talare nell’atto di benedire la città, così lo volle ricordare il cugino Cardinale Federico Borromeo ideatore della statua. Proprio tra le pieghe dell’abito talare si apre una fessura che consente al pubblico di salire, tramite una ripida scala, fino alla testa della statua ad ammirare il bellissimo panorama del Lago Maggiore. Se non si ha voglia di arrampicarsi sulla stretta scala che conduce alla testa è altrettanto soddisfacente fermarsi alla terrazza alla base della statua.
Da circa un mese poi è possibile completare la visita approfondendo la storia di San Carlo raccontata dai dieci pannelli che formano un percorso all’interno del giardino del sito di proprietà della
Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.
La sua vita ecclesiastica inizia a Roma, chiamato dallo zio Papa Pio IV che lo nomina cardinale. Promuove così la conclusione del Concilio di Trento e l’inizio della Riforma della Chiesa Cattolica che volle dare al vescovo la figura del pastore perennemente presente nella vita della sua comunità, dedito alla predicazione e alla somministrazione dei sacramenti, alle visite pastorali e alla cura dei malati e degli emarginati. E San Carlo Borromeo incarna perfettamente questo ideale dalla sua nomina a soli 27 anni, alla sua attività pastorale nella Diocesi di Milano che culmina con la peste narrata dal Manzoni nei Promessi Sposi del 1576, alla sua canonizzazione.
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Uno dei nuovi pannelli nel Parco della Statua di San Carlo Borromeo |
I testi dei pannelli, in quattro lingue (italiano, inglese, francese,
tedesco), elaborati da monsignor Marco Navoni, dottore della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, sono accompagnati
dalle immagini di alcuni momenti salienti della biografia del santo che
riproducono i famosi “Quadroni di San
Carlo”, ovvero le serie di dipinti su tela esposti nei
mesi di novembre e dicembre nel Duomo di Milano.
La cittadina di Arona si presta perfettamente per una gita domenicale per i Piemontesi ed i Lombardi, oltre alla tappa obbligata al “Sancarlone” infatti offre rilassanti passeggiate sulle sponde del Lago con possibilità di imbarcarsi sui numerosi battelli della compagnia di
Navigazione Lago Maggiore ed esplorare le
Isole Borromee Madre e Bella. Grazie anche alla nuovissima app, una guida turistica virtuale suggerisce al visitatore il percorso di visita ottimale, fornisce informazioni artistiche, storiche, botaniche e dettagli architettonici altrimenti difficili da fruire per la loro posizione. Questo servizio si aggiunge naturalmente a quello delle visite guidate professionali o delle audioguide.
Se si preferisce restare sulla terra ferma i Giardini Botanici di Villa Taranto meritano sicuramente una visita. Dopo le prime fioriture primaverili di prunus, magnolie, narcisi e tulipani troverete ora Azalee e Rododenri per poi proseguire in estate con le piante acquatiche e poi dahlie e labirinti verdi in cui anche i più piccoli ameranno passeggiare.
Nella vostra giornata non potrà mancare poi una passeggiata nel Parco della Rocca di Arona; in realtà della Rocca rimane ben poco ma è un posto fantastico per rilassarsi e sicuramente piacevole anche per i più piccoli. La Rocca fu distrutta nel 1800 dall’esercito di Napoleone che, dopo un assedio di venti giorni, riuscì a sconfiggere le truppe austriache che l’avevano occupata. Della Rocca, costruita a scopo difensivo insieme alla gemella Rocca di Angera, ancora intatta, rimane solo la facciata e le mura della “Camera dei tre laghi” che diede i natali a San Carlo Borromeo.
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La Camera dei tre laghi che diede i natali a San Carlo Borromeo nella Rocca di Arona |
Per raggiungere la Rocca si percorre un pezzo del lungo lago Marconi verso nord, la passeggiata è in parte affiancata dalle
antiche mura borromee, la cinta muraria della città, i cui lavori di scavo per riportarla alla luce sono ancora in corso.
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Antiche mura borromee a lato della passeggiata lungo lago di Arona |
Si giunge quindi in Piazza del Popolo, già nel medioevo piazza del mercato alla quale la gente affluiva via lago attraverso il porto commerciale ad essa adiacente. Da qui partiva anche la cosiddetta “scala segreta” un percorso in marmo, in parte coperto che collegava questa piazza ed in particolare il porto militare, con la Rocca.
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Piazza del popolo di Arona durante il memorial A.C, Bermani |
Se desiderate inserire Arona in un piccolo tour del Novarese vi suggeriamo anche una giornata sul Lago d’Orta e ovviamente un giretto per la città di Novara. Se poi siete amanti dei viaggi in treno vi consigliamo di unire alla navigazione con i battelli della Navigazione Lago Maggiore la ferrovia di montagna a scartamento ridotto “Vigezzina – Centovalli” che attraversa le Centovalli Svizzere e la Valle Vigezzo con il treno panoramico per giungere poi a Domodossola dove si può poi prendere un treno di trenitalia per ritornare a casa o ad Arona. Un viaggetto che dopo il Trenino del Bernina sogniamo da un po’.
Post scritto in seguito alla partecipazione alla giornata di inaugurazione dei pannelli espositivi sulla storia di San Carlo Borromeo, invitati dalla Statua di San Carlo e dall’Associazione Associazione ProntoGuide Visite&Cultura