Oggi vi proponiamo un’intervista al nostro ospite del mese più affezionato: Mauro.
Se non lo ricordate, è colui che ci ha raccontato la sua esperienza in sella alla sua bicicletta lungo il Tuscany Trail, che ci ha fatto venire voglia di Francia sia con il racconto di Douarnenez in Bretagna che con la sua avventura della scorsa estate durante la French Divide.
Questa volta ci parlerà della sua prossima avventura, il tour Aotearoa, nome Maori della Nuova Zelanda, un tour in bici modalità bikepacking.
Gli iscritti sono 600, i chilometri da percorrere sono 3.000 in massimo 30 giorni, da Cape Reinga a Bluff, la Nuova Zelanda verrà attraversata per tutta la sua lunghezza.
Come per i precedenti tour raccontati da Mauro non si tratta di una gara; la filosofia di questo tour è completamente diversa: infatti chi impiegherà meno di dieci giorni a percorrere l’itero tragitto sarà squalificato, ma saranno sicuramente molti quelli che, spinti da uno spirito competitivo, cercheranno di coprire la considerevole distanza nel più breve tempo possibile.
Il percorso del bike trail neo zelandese |
Ma come vede in diretto interessato questa Avventura?
Leggiamo l’intervista che Monica gli ha fatto durante una serata al Mercato Centrale di Roma
Mauro dicci come mai hai scelto questo trail. Per il paesaggio o per un discorso più tecnico?
M.: in un tour fatto nel 2016 ho conosciuto un ragazzo neozelandese e un suo amico inglese che hanno partecipato alla prima edizione del tour, il loro racconto mi ha affascinato e da quel giorno ho iniziato la preparazione per potervi partecipare quest’anno.
Bene, stavolta, quindi, non sarai solo per tutto il percorso?
M.: quantomeno non lo sarò all’inizio, poi le preparazioni di ognuno faranno la differenza nei tempi di percorrenza.
Come hai organizzato viaggio e partenza tour?
M.: partirò il 3 febbraio da Fiumicino, la mattina dopo farò scalo a Dubai, e dopo lo scalo tecnico in Australia, dovrei arrivare ad Auckland il 5 febbraio.
Sarò ospitato per un paio di giorni da una famiglia neozelandese e spero di poter vedere qualcosa come turista; il viaggio è lungo e non so se potrò tornare in Nuova Zelanda facilmente altre volte.
L’8 febbraio mi incontrerò con il mio amico neozelandese per raggiungere insieme, ovviamente in bicicletta, il punto di partenza del tour: Capo Reinga. Approfitteremo per fare un po’ di riscaldamento e provare l’attrezzatura.
La nostra partenza è pianificata per il 10 Febbraio; sono previste sei partenze, le prime tre a distanza di due giorni l’una dall’altra, quindi la mia idea è quella di pedalare il più possibile all’inizio per mettere una distanza considerevole con i gruppi che partiranno dopo di noi.
Cosa ti aspetti da questa esperienza?
M.: immagino sarà una memorabile avventura alla ricerca dei panorami migliori e degli scorci più suggestivi, attraverso i 30 check point fotografici e la varietà dei tracciati percorsi, tra spiagge, single track nei boschi, strade bianche e le spettacolari Alpi neozelandesi. Ho letto su diversi forum che hanno un’attenzione particolare alla natura, sono consapevoli che il mondo è un ecosistema chiuso che va preservato.
“Non ereditiamo la Terra dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito dai nostri figli” (citazione nativi d’America). Dovremmo quantomeno restituirla integra, se proprio non siamo in grado di migliorarla.
M.: eh si! direi proprio di si! L’organizzazione su questo è molto attenta, infatti l’iscrizione è gratuita al tour, ma bisogna dimostrare di aver fatto una donazione ad un’organizzazione no profit tra quelle da loro proposte.
Io ho scelto quella che si occupa della manutenzione del tracciato per cicloturismo e trekking, ma si può scegliere qualsiasi organizzazione, volendo anche quella per la ricerca sul cancro, l’importante è donare. Inoltre bisogna rimborsare il danno ambientale causato dall’anidride carbonica emessa per arrivare al punto di partenza, quindi per quanto mi riguarda ho rimborsato l’anidride emessa dal volo Roma–Auckland (da Auckland a Cape Reinga sarà in bici) con relativi scali e la somma raccolta verrà utilizzata per rimboschimento.
Direi che sono molto coerenti, mi piace questa cosa! In quanto tempo prevedi di ultimare il percorso e quale parte del percorso ti preoccupa di più?
M.: Il dislivello positivo è +35.000, conto di metterci 20 giorni, o meglio lo spero, così ho anche modo di fare un po’ di turismo. Girando vedrò sicuramente posti molto suggestivi, ma non è detto che avrò modo di fermarmi: ho il volo di ritorno l’8 Marzo.
Il punto critico, a livello tecnico, credo sia nella parte centrale della North Island, tra Arapuni e Mangakino, mentre a livello pratico, dover prendere 5 traghetti con partenza ad orario fisso, potrebbe crearmi qualche problema.
credits Bernard Spragg |
Non pensavo si potessero prendere traghetti, o meglio pensavo ne dovessi prendere solo uno, quello che ti porta da North Island a South Island.
M.: Si, quello è obbligatorio ovviamente, gli altri sono facoltativi e servono per far sì che il percorso rimanga il più selvaggio possibile. Mi preoccupa il fatto che, se non riesco ad arrivare all’orario stabilito, avrò un rallentamento considerevole nella tabella di marcia.
Un’ultima domanda e poi ti lascio tornare ai tuoi preparativi visto che manca poco. Molti nostri lettori, io compresa, ricordano del tuo tour francese, i commenti su aringhe in scatola e baguette, per la Nuova Zelanda come ti sei attrezzato?
M.: Per l’equipaggiamento avrò il solito sacco a pelo e materassino e la speranza di trovare tettoie dove ripararmi nelle soste; mi hanno detto che le scuole ne sono fornite, per fortuna. Rispetto alla Francia, però, dovrò affrontare climi un po’ più diversificati. Guardavo l’altro giorno che in alcuni punti ha nevicato e spero di non trovare neve; ma troverò sicuramente pioggia, quindi ho messo qualcosa in più a livello d’abbigliamento. Per il cibo, confido in altro tipo di cibo in scatola e pane: i primi due giorni mi aiuteranno ad orientarmi anche in questo.
Noi auguriamo una bella avventura a Mauro! Ci ha promesso che, oltre ad un bel post dopo essere tornato, cercherà di condividere la propria esperienza in tempo reale con i lettori del nostro blog, “tempo disponibile, energie residue a fine giornata e copertura Internet permettendo!“.