Siamo venuti sino a qui, al nord della Namibia per vedere le Cascate Epupa ma abbiamo letto che la strada è parecchio dissestata e siamo convinti che il nostro veicolo, una VW Polo, non ce la possa fare. Ho provato a cercare già da casa escursioni collettive in giornata ma senza successo, ecco perchè ieri ci tenevo particolarmente ad arrivare qui presto, volevo provare a cercarle ad Opuwo questo paesino polveroso e disordinato, capitale dell’Himbaland.
Prima di partire però dobbiamo passare al supermercato perchè per fare visita ad un villaggio Himba è prassi presentarsi con alcuni doni: si tratta di generi alimentari, accuratamente scelti da John: farina di mais, zucchero, caffè di cicuta e minestrine Knorr per i bambini.
Il villaggio Himba è costituito da diverse abitazioni fatte principalmente di fango, sterco di capra e sterpaglie distribuite a cerchio attorno al recinto in cui di notte vengono ricoverate le bestie, soprattutto capre. Tra la capanna del capo villaggio e il recinto centrale è situato il fuoco sacro attorno al quale si fanno i rituali. Il bestiame è la fonte di vita dell’intero villaggio e per questo viene posto al centro al sicuro dai predatori.
Durante il giorno è difficile trovare uomini al villaggi, sono tutti alle prese con il bestiame. Incontriamo però diverse donne intente a costruire monili, a cucinare o a rifarsi l’acconciatura. I capelli delle donne Himba infatti vengono raccolti il treccine ed ognuna di queste viene cosparsa di un unguento a base di burro, polvere di ocra ed erbe. Lo stesso unguento che dona al loro corpo quel particolare color rossastro viene usato sulla pelle per proteggersi dal sole e dagli insetti.
Le donne ci invitano a mettere il naso nelle loro capanne ma la cosa ci imbarazza e decidiamo di tagliare corto la visita e di proseguire verso le cascate, il vero obiettivo della giornata.
[Inizio Riflessione]
Non so mai come comportarmi in questi casi… Gli Himba sono tra i pochi gruppi etnici ad ignorare la modernizzazione ed i beni derivanti dal benessere. Vivono in modo indipendente e chiedono di ricevere beni di consumo per mostrare la vita nei loro villaggi. Quello che ci mostrano è davvero autentico? Il cellulare del capo villaggio attaccato al gonnellino è l’unico cedimento della comunità ad adeguarsi allo stile di vita moderno? E’ etico visitare questi villaggi in cambio di una ventina di Euro di spesa? Domande purtroppo senza risposta…
[Fine Riflessione]
Riprendiamo con il nostro ritmo lento la strada sterrata, ogni tanto John urla ad Alex di frenare perchè intravede una buca, capiamo che John non è proprio una guida turistica a tempo pieno… ci parla di un progetto che svolge però nel tempo libero, di supporto ai bambini orfani o figli di alcolizzati. Dedica loro le sue giornate libere e insegna come tenere in ordine le proprie case, come cucinare dei pasti caldi e nutrienti, come curare la propria igiene personale ed organizza squadre di calcio ed altri sport per intrattenerli quando non vanno a scuola. Anche se non è la guida più preparata del mondo siamo molto felici di averlo ingaggiato e poter contribuire a questo progetto.
Avvistiamo finalmente i cartelli del campeggio delle Epupa Falls e John ci indica dove parcheggiare. Ci avviciniamo lentamente al letto del fiume un po’ impauriti che le nostre aspettative vengano deluse ed invece lentamente ci si apre un panorama molto molto particolare. Le cascate non sono molto apprezzabili da qui ma è incredibile la spaccatura nel terreno crea la grande portata di acqua. L’altra sponda del fiume è molto vicina, di là c’è l’Angola, uno degli stati dell’Africa più tristemente famoso per la guerra civile che per anni ha messo a dura prova la popolazione, in parte rifugiatasi in Namibia.
Ci inerpichiamo per un sentiero che conduce ad una altura dove apprezzare meglio le cascate Epupa. Il panorama secco ed arido è interrotto
dalla rigogliosa vegetazione che cresce intorno al fiume per soli pochi
metri, sembra che la divisione sia tracciata a pennarello!
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Molto interessante, come sempre e arricchito da una "riflessione" saggia. Chissà se avrà avuto nel tempo una risposta…
Riguardo i villaggi Himba ho lo stesso dubbio (letto anche in alcuni forum); più che altro sono combattuta tra la curiosità di vedere un popolo così famoso e diverso da me, e il dubbio se sia giusto trattarli come "attrazioni".
Alice
Noi avevamo quasi deciso di non andarci, ad Opuwo se ne vedono parecchi in giro… Poi la nostra guida improvvisata ha dato per scontato che ci interessasse ed ha organizzato tutto!
Ciao Federica! dal tuo blog mi è parso di capire che sei rimasta molto soddisfatta della guida John. Non è che per caso hai un contatto?
Grazie mille
Giulia
Ciao Giulia
no mi spiace, sono passati 10 anni e anche se è incredibile 10 anni fa c’era un utilizzo diverso dei social e non siamo rimasti in contatto.
Buon viaggio se stai programmando la Namibia!
Federica