Di ritorno da una delle escursioni in Provenza, a Grasse, ho deciso di evitare le autostrade e di godermi le strade statali o dipartimentali che passano attraverso i paesi del sud della Francia che tanto amo.
Questo mi ha permesso, oltre che godere di scorci di vita di paese attraversando i piccoli centri abitati o il lungomare delle località marine, di fare una sosta ad un supermercato.
Quando visito un paese straniero mi intriga sempre scoprire i prodotti alimentari che non si trovano in Italia e, potendo, farne razzia. Il maigret de canard fumé [il petto d’anatra affumicato], il cidro bretone e un ottimo melone di Cavaillon sono finiti questa volta nel cesto della spesa, insieme ad un’immancabile bottiglia di Orangina e ad un pacco di Barquettes Lu all’albicocca [i miei biscotti preferiti fatti a barchetta con il cuore di marmellata].
La sorpresa più grande, però, l’ho avuta quando, superata la cittadina di Nizza, sempre seguendo il mio fido navigatore, ho iniziato a salire alle spalle della città.
Dopo una salita di alcuni chilometri tra le case che ancora fan parte del centro abitato e dopo essere passata in un tratto di strada in mezzo agli alberi, che pareva l’ingresso di una foresta, sono “sbucata” in una zona piuttosto brulla.
La strada si inerpica ancora per qualche chilometro, tutto intorno si vedono solo arbusti e pochissimi alberi, ma non appena termina la zona di terreni recintati con rete metallica e cespugli, ecco aprirsi la vista verso il mare e la costa.
Il primo spiazzo disponibile è mio! Mi affianco e scendo velocemente con la mia reflex in mano; inutile dire quanto è bello il panorama da lassù, giudicate voi…
Questa è la strada, scopro poi più tardi, su cui perse la vita la principessa Grace di Monaco; i tornanti sono in effetti piuttosto stretti e se non si è abituati a guidare su strade di montagna, o se si è freschi di patente, sarebbe opportuno evitare od essere molto prudenti.
Scendendo verso Eze, mi fermo ancora qua e là per ammirare il panorama; è una giornata magnifica, con un bel cielo blu e la luce perfetta per scattare le fotografie.
Dopo Eze, si scende verso La Turbie; entrambe meritano una visita: l’una per le stradine caratteristiche e gli angoli pittoreschi, l’altra per le rovine romane. Poi la strada prosegue per Mentone o Montecarlo. Lì decido di riprendere l’autostrada e raggiungere casa più in fretta, ma ben contenta di aver scoperto la terza corniche, la più alta.