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Messico fai da te: riflessioni post viaggio ed informazioni pratiche

Anche questo anno siamo tornati dal nostro viaggione estivo entusiasti del Paese che abbiamo conosciuto e attraversato per tre settimane che, come al solito, sono volate!
Del Messico mi mancano già i profumi di cibo preparato ad ogni ora nelle vie attorno alla stazione della Metropolitana di Balderas a Città del Messico, i colori delle casette delle città coloniali prime tra tutti Oaxacà e San Cristobal, i sapori di tutti i piatti che abbiamo assaggiato, di carne di pesce, di verdure ma accomunati dalla costante presenza di Guacamole e Habanero (anche a colazione) e i suoni, quelli della musica dei CD di salsa delle bancarelle e quello delle onde dell’Oceano Pacifico che ha fatto da colonna sonora ai giorni passati a Boca del Cielo.
Il nostro itinerario, prefissato da tempo e con i pernottamenti prenotati da casa è stato quasi perfetto: avendo ancora una settimana a disposizione mi sarei fermata volentieri un giorno in più in quasi tutte le città che abbiamo visitato e questo avrebbe reso meno “stressante” il viaggio. In tutta la prima parte del viaggio abbiamo cambiato città ogni due giorni e a due giorni di permanenza in una città seguiva una notte su un bus.

Notte in bus tra Città del Messico e Oaxacà
La scelta dei bus, che inizialmente un po’ ci intimoriva perché non l’avevamo mai fatta, si è rivelata l’unica sensata per compiere tratte da 500Km a volta. Anche avendo un’auto a disposizione, infatti si sarebbero dovute sacrificare intere giornate alla guida a discapito delle giornate utili. I bus della ADO (ADO Platinum, ADO GL, ADO e OCC) sono tutti abbastanza confortevoli, in orario ed affidabili. Ci siamo trovati bene su quasi tutte le classi, forse l’unico in cui siamo stati scomodi è stato l’ADO tra Palenque e Merida perché il bus era vecchiotto e lo spazio vitale tra i sedili era veramente limitato. Purtroppo in alcuni casi non è possibile scegliere la classe più confortevole perché non esiste o è ad un orario inadatto. I BUS vengono anche consigliati per questioni di sicurezza, in Chiapas infatti capita ancora che i ladrones costringano le auto a fermarsi per saccheggiarne i passeggeri. Per le cinque tratte percorse in autobus abbiamo speso in due circa 250€.
L’utilizzo dei bus ha però un risvolto negativo e cioè la scarsa libertà nell’organizzazione delle giornate, delle visite e delle escursioni. Con i giorni così contati infatti abbiamo dovuto spesso affidarci a tour guidati acquistati la mattina stessa in hotel o la sera appena arrivati in città. Questo è il caso ad esempio di Palenque che abbiamo visitato un po’ di corsa per poi andare alle cascate di Misol-Ha e Agua Azul. Non sarebbe così male prendere parte alle escursioni di gruppo, anzi per noi che viaggiamo sempre soli, costituirebbe un diversivo ed infatti abbiamo conosciuto un sacco di gente simpatica, il problema è che le soste più lunghe sono sempre dettate da bisogni fisiologici (un’ora di pranzo e mille baños) e non dalla bellezza del posto in cui ci si trova!Un altro aspetto negativo del viaggiare in bus di notte è l’impossibilità di apprezzare il panorama e capire come il paesaggio cambia muovendosi per esempio da Città del Messico alla costa del Pacifico. Questa cosa mi è mancata un sacco soprattutto ripensando alle ore passate in macchina in Namibia durante le quali l’unica cosa da fare era guardare la strada dritta di fronte a noi ed i paesaggi che cambiavano chilometro dopo chilometro.

Barca per Yaxchilan e compagni di viaggio italiani ed argentini
Per lo Yucatan invece e cioè per l’ultima settimana di viaggio abbiamo noleggiato un’auto, qui infatti le distanze erano minori e abbiamo dormito solo una notte nelle città base per le rovine quali Merida e Valladolid e qualche giorno in più sulla Riviera Maya. Non è stata l’auto più utilizzata della storia ma abbiamo guadagnato in flessibilità e ci siamo rilassati un po’ dopo le prime due settimane molto intense. Il noleggio auto per una berlina ci è costato circa 300€ per una settimana.In questo viaggio, con un po’ di disappunto di Alex, ho abbassato lo standard delle strutture in cui abbiamo dormito, prediligendo gli hostals e le cabañas. Cercando i posti dove pernottare da casa ho potuto confrontarne a decine, guardare foto e leggere recensioni e l’ampia offerta di sistemazioni economiche vicino al centro delle città e vicino alle stazioni dei bus mi ha consentito di trovare sempre posti comodi da raggiungere a piedi, appena sbarcati e ancora un po’ sconvolti dai bus notturni. Le camere in cui abbiamo dormito erano molto modeste ma siamo sempre stati trattati molto cortesemente anche quando ci siamo presentati alle 7 di mattina con una prenotazione per la notte successiva. La scelta di questa categoria di strutture ci ha portati a spendere di media sui 25€ a camera doppia a notte. Solo un paio di posti includevano la colazione, nella maggior parte dei casi invece dovevamo procurarcela altrove ma volendo era a disposizione la cucina comune.

Hostal del Barrio, Oaxacà

L’ingresso ai siti archeologici non è mai troppo caro, forse solo alla biglietteria di Ek Balam sono rimasta un po’ sconvolta perchè il prezzo era nettamente più elevato di tutti gli altri siti già visitati. Viaggiare in due rende invece abbastanza inavvicinabile il servizio di guida offerto in modo più o meno ufficiale in tutti i siti. Le guide sono disponibili a trattare un po’ sul prezzo ma tendono a non raggruppare persone parlanti la stessa lingua e ad insistere nell’accompagnare i singoli. In molti siti però ci sono quadri che descrivono i vari edifici in inglese e spagnolo e anche con la guida cartacea si riesce a capire abbastanza bene come erano costruite le città e quali funzioni avevano i singoli edifici.

Il cibo, argomento che ci sta molto a cuore, è fantastico ed economico! Città del Messico ci ha stupiti dalla prima colazione fatta proprio sotto il nostro hotel con una serie infinita di dolci e dolcetti, tutti buonissimi! Abbiamo così cercato queste panederìe anche nelle altre città e con pochi pesos facevamo una ottima ed abbondante colazione.

Panederia vicino alla Stazione della Metropolitana Balderas

Durante il giorno, a pranzo o merenda in base a quando si manifestavano i primi sintomi della fame, abbiamo assaggiato vari street food: tacos, quesadillas, empanadas, tostadas e tortas (panini) o quando eravamo proprio accaldati, gelati e granite con frutta fresca tropicale. In ogni posto e momento infatti in tutto il Messico troverete un carrettino con qualcosa da mettere sotto i denti e spesso si tratta di frutta e/o cosa discretamente salutari!

A cena, quando non eravamo in partenza con qualche bus, ci siamo concessi qualche cenetta al ristorante. Abbiamo assaggiato un po’ tutte le specialità locali come il Chile en Nogada a Città del Messico, il Mole Oaxaqueño ad Oaxaca, la Longaniza Yucateca a Valladolil e il Ceviche nelle zone di mare senza mai spendere più di 15€-20€ in due. Per noi italiani trovare un paese con una cultura gastronomica così vasta non è comune ed infatti ho appreso proprio durante il viaggio che la cucina messicana è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco (prima di quella mediterranea). In viaggio abbiamo anche capito che molti dei piatti che in italia siamo abituati a considerare “messicani” tipo il burrito e le fajitas sono in realtà Tex-Mex molto diffusi in Baja California e poco nel resto del paese.

Chile en Nogada, Mole Oaxaqueño, Longaniza Yucateca e Ceviche

Il Messico che abbiamo visto, meno della metà dell’intero paese, ci ha regalato panorami e giornate completamente diverse tra loro: visite all’insegna della cultura azteca e maya, ore di relax in spiagge oceaniche e tropicali, passeggiate in grandi e rumorose città e in piccoli paesini colorati. Si presta moltissimo a viaggi in famiglia in quanto tutti possono trovare la loro dimensione, siete pronti a ripercorrere con noi le tappe principali del nostro itinerario? Rimanete connessi!

Leggi anche gli altri post del viaggio in messico:

2 Comments

  1. WannaBeA GlobeTrotter Settembre 10, 2015
  2. Federica Pollastri Settembre 10, 2015

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