Post di Viaggio

Un assaggio di Sardegna del Nord

E’ la mia prima volta in Sardegna e per questa volta ci concentreremo sulla Sardegna del Nord. 
Con il traghetto serale, partiamo da Savona alla volta di Olbia. E’ la mia prima volta anche in traghetto; abbiamo scelto l’opzione cabina per poter riposare meglio, ma le possibilità di prenotazione on-line sono numerose. In questo modo passiamo la notte un po’ in cabina, un po’ ammirando il mare e il cielo fantasticando sulla nostra imminente vacanza. 
Sardegna del Nord - Spiaggia di Budoni
Spiaggia di Budoni – Ph credits Giorgio Minguzzi https://goo.gl/srthVO 
Sbarcati ad Olbia raggiungiamo Budoni, cittadina situata sulla costa orientale della Sardegna del Nord, base del nostro soggiorno . 

La nostra prima visita è dedicata proprio alla città: le due “domus de janas“, sepolture preistoriche scavate nella roccia, ne testimoniano l’esistenza già in epoca neolitica, mentre in essa l’epoca nuragica si manifesta con i resti di almeno due nuraghe, nelle borgate di Tanaunella e di Ottiolu. Qui il periodo romano lascia il segno principalmente con il suo sistema viario: cardi e decumani si ritrovano negli incroci delle strade.
Prima di divenire Comune, nel 1959, tuttavia Budoni subì ancora il periodo giudicale e la dominazione aragonese. Ne testimoniano la sua storia soprattutto le aree archeologiche con il nuraghe Su Entosu, il nuraghe Conca e Bentu e la domus de Jana l’Agliola.
Il nostro percorrere una parte di questa bella isola ci porta a visitare poi altre località. 
Dorgali – Ph credits Vasile Cotovanu https://goo.gl/5jFCAF
Dorgali e la Grotta del Bue Marino sono realtà che ci incuriosiscono: la città per i suoi monumenti, tra cui la Chiesa Cattedrale di Santa Caterina d’Alessandria (XVI sec.), la Chiesa di Nostra Signora del Carmelo, l’Antica Casa dei Gesuiti (XVII sec.), Palazzo Balivo (XIII sec.), il villaggio nuragico di Nuraghe Mannu, i dolmen, le domus de janas. 
La Grotta del Bue Marino ci attrae per l’aspettativa della esplorazione. Il “Bue Marino” ovvero la foca monaca, era un mammifero ormai scomparso, ma del quale si racconta raggiungesse la spiaggia delle foche per riprodursi. 
Le grotte, raggiungibili via mare da Cala Gonone, dopo un unico ingresso si dividono in due gallerie: quella a sud è percorribile e aperta al pubblico, ricca di stalattiti e stalagmiti. Nel suo percorso, di ben 15 km, si possono ammirare delle incisioni rupestri, un lago sotterraneo salato ed il congiungimento delle acque dolci di numerosi fiumi sotterranei con le acque del mare.
Grotta del Bue Marino – Ph credits Christophe Delaere https://goo.gl/CxVv4s
Visitiamo territori e paesi, ma nel frattempo anche la cucina sarda ci attira e allora cosa mangiare se non un bel piatto di malloreddus [cordoncini di pasta tirati a mano dalle massaie sarde e tagliati con i pollici a formare come dei piccoli gnocchi] cotti e quindi conditi con sugo di carne di cinghiale e cosparsi di abbondante pecorino, rigorosamente sardo, grattugiato. Come dolce naturalmente la scelta ricade sulle seadas, ovvero dolci di sfoglia ripiena di formaggio, la nostra è ripiena di ricotta e scorza d’arancia, fritta e condita con miele.
Seadas – Ph credits Josel Blanco https://goo.gl/Ui0xkj
Ci spingiamo fin sulla costa occidentale e visitiamo Alghero, conosciuta anche come Barceloneta, in quanto dominata per secoli dalla Catalogna. Visitiamo la città seduti comodamente su un trenino, e degustiamo, presso la tenuta vinicola Sella e Mosca, un favoloso Cannonau invecchiato e dell’ottimo Vermentino di Sardegna. Questa tenuta ospita il Museo Etnografico, che visitiamo anche con grande interesse.
In un laboratorio di lavorazione del corallo vediamo creare dei veri gioielli e grazie a mio marito io ho in dono un bellissimo anello a fascia.
Di particolare interesse archeologico, ad Alghero, troviamo le domus de janas di Santu Pedru e Anghelu Ruju. Nell’area costiera dà spettacolo con le sue stalattiti e stalagmiti la  Grotta di Nettuno.
La nostra guida ci racconta di eventi interessanti che si svolgono nel periodo dicembre/gennaio per il “Cap d’Any de l’Alguer” (il Capodanno di Alghero) conosciuto in tutta l’isola e nel periodo della Settimana Santa con tradizionali riti.
Alghero – Ph credits Jose Luis Hidalgo R https://goo.gl/0eO6iQ
Visitiamo Nuoro in una domenica assolata ma ventilata, essendo una cittadina situata su un altipiano del monte Ortobene. Il nostro è soprattutto un vagabondare tranquillo per le sue vie principali, ammirandone le costruzioni, i negozi e le vetrine. A Nuoro compriamo uno dei bellissimi coltelli di lavorazione sarda.
Non possiamo tuttavia tralasciare una visita alla Casa di Grazia Deledda, museo molto curato, che descrive bene la vita della scrittrice, vincitrice del Premio Nobel nel 1926.
Dopo Nuoro il nostro viaggio prosegue alla volta di Orgosolo, cuore della Barbagia del Supramonte, paese famoso in tutto il mondo per i suoi Murales posti sulle facciate delle case del centro storico, ma anche per le cronache di sequestri e di banditismo. 
Pranziamo qui con i pastori in un bosco di lecci, seduti su panche di legno. Il pranzo, superlativo per i sapori genuini di una terra antica, ci viene servito su similpiatti di sughero: salumi, formaggi, pecora bollita, maialetto alla brace con patate, pane carasau, il tutto irrorato da ottimo vino Cannonau. Non possiamo trattenerci dall’acquistare l’ottimo pecorino lavorato e stagionato dai pastori locali. Al termine del nostro pranzo ecco una sorpresa: i pastori intonano un canto, detto canto polivalente di quattro voci, davvero emozionante!
La visita a questa meravigliosa isola continuerà in futuro, perché non si può vedere tutta la Sardegna in una volta sola, ma bisogna gustarsela con gli occhi e con la bocca in tutta la sua pienezza.

No Responses

Leave a Reply

Instagram