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Tradizioni di Natale: lo Julbord in Svezia

La Svezia mi piace, sempre. Ma mi piace in modo particolare in due momenti dell’anno: in estate e nel periodo di Natale. Scontato, direte voi! Io non credo proprio perchè la mia attrazione in questi due periodi dell’anno può essere simile a quella di molti altri, ma non uguale.
In estate mi piace perchè ci sono giornate lunghe, lunghissime. A volte non viene neppure buio. E sebbene questo crei difficoltà a dormire a molte persone, io non ho problemi e anzi mi piace. Mi piace dormire di meno ed essere più attiva! L’ho ben provato quando ho vissuto in Svezia per alcuni mesi!

Amare il periodo natalizio in Svezia, invece è molto più semplice: le decorazioni, le luci natalizie, i mercatini di Natale e il glogg caldo… Ma non solo. O per lo meno, non è questo il motivo per cui mi piace la Svezia a Natale. Io la amo per due motivi principali: lo Julmust e lo Julbord. 






Jul in svedese vuol proprio dire Natale e lo Julmust è quindi un mosto di Natale, una sorta di bevanda analcolica frizzante leggermente amarognola che si trova nei supermercati e nei ristoranti solo in questo periodo dell’anno. Mi ricorda tanto la root-beer americana. Ma la cosa fenomenale è che le bottiglie hanno un’etichetta con disegni natalizi uno più bello dell’altro.
Julbord, invece, tradotto letteralmente significa tavola di Natale ed è un’esperienza che auguro di fare a tutti prima o poi.
Gli svedesi non hanno la tradizione del pranzo di Natale come lo intendiamo noi il 25 dicembre; loro festeggiano molto di più il giorno della vigilia, poi il giorno di Natale sonnecchiano sul divano per far passare le sbronze, guardano i cartoni animati di paperino. Non sto scherzano, chiedete in giro e tutti quanti vi diranno la stessa cosa.
Il fatto è che non festeggiano solo pochi giorni, ma iniziano con i Julbord fin dalla fine di novembre.



Proprio in questi giorni mi è capitato di vedere fotografie  di Julbord girare in rete: ciò vuol dire che i miei amici e colleghi svedesi si stanno già divertendo a mangiare.
Alcuni di noi, non abituati, che si trovano a partecipare ad uno Julbord tutti gli anni [ad esempio alcuni miei colleghi che prima delle feste natalizie migrano al nord per l’ultima riunione prima delle vacanze], si posso anche annoiare. Io non mi annoierei mai! Il solo pensare a tutto il ben di Dio presente su quelle tavole natalizie mi rende più piacevole questa festività che, lo ammetto, non è tra le mie preferite.
Innanzi tutto lo Julbord viene organizzato in moltissimi locali, oppure può essere affidato ad un catering, e quando ciò avviene non è possibile avere alcuna altra scelta di menu: o quello o quello, insomma. Ma non c’è da spaventarsi, perchè tra piatti caldi e freddi c’è l’imbarazzo della scelta per chiunque, vegetariani compresi.
E’ un pasto in cui ci si serve da soli ad alcuni grandi tavoli da buffet. Solitamente c’è un grande tavolo su cui si trovano gli affettati di renna e di maiale [molto famoso il prosciutto di Natale], i salumi, i pesci affumicati e serviti freddi con le salse e le immancabili aringhe.
Non è un vero Julbord che si rispetti quello che non presenti una grande varietà di aringhe, preparate in vari modi. Le mie preferite sono quelle con l’aceto e i pezzetti di cipolla rossa e quelle con la salsa alla senape e all’aneto. Accanto alle aringhe non mancheranno mai neppure le uova ripiene con i gamberetti e la maionese.
Su un altro tavolo ci sono solitamente i piatti caldi: polpette [tipiche svedesi che non possono mancare], pesce bollito o al forno, carne di selvaggina e verdure in accompagnamento. Quello che amo un po’ meno della cucina svedese sono le salse: talvolta servono le carni o i pezzi di pesce annegati in salse al vino o preparate con la panna, quindi se come me non ne andate matti, ricordatevi di chiedere la salsa a parte.
Un ulteriore tavolo ospita solitamente i formaggi, i crackers che accompagnano i formaggi [e anche qui c’è una nutrita selezione con tutti i tipi di semi e di spezie possibili immaginabili] e la frutta fresca. Sul tavolo dei formaggi ci sarà sempre sempre sempre l’uva.
Infine il tavolo dei dolci: anche qui solitamente è un tripudio. Ci sono dolci al cucchiaio [nel Bohuslan non mancherà l’Aggost], qualche torta e tantissime caramelle e cioccolatini. Le caramelle gommose sono popolarissime e non è raro vedere persone di una certa età che si riempiono i piatti. Per quanto riguarda le caramelle, non fatevi ingannare da quelle belle a righe bianche e rosse: sono alla menta forte e rischiano di rovinarvi il pasto.
Il più bel Julbord che mi possa ricordare, dopo quello classico di Natale a cui ho partecipato più volte nella villa di proprietà dell’azienda per cui lavoro, sulle sponde di un lago, è quello al Castello di Tjolöholm, qualche decina di chilometri a sud di Goteborg.
Il castello, anch’esso affacciato su un lago, data del 1300 ma fu fatto riadattare in stile elisabettiano da un ricco imprenditore James Fredrik Dickson e dalla moglie Blanche alla fine del 1800. Il castello, i giardini e le fattorie attorno sono davvero singolari e in estate è piacevole visitarlo e passeggiare nei dintorni.
In inverno, invece, è bellissimo godere degli interni, delle sale da pranzo con i caminetti accesi e del favoloso Julbord che viene organizzato qui nel mese di dicembre e a cui non è così semplice partecipare in quanto è piuttosto famoso e gettonato.

Dopo essersi deliziati allo Julbord è possibile anche visitare il castello che è rimasto come era del 1950, quando fu abitato per l’ultima volta dai discendenti di Blanche e James Fredrik Dickson.

Bene, adesso non vedo l’ora di tornare in Svezia, possibilmente nel periodo di Natale, e godermi un buon Julbord.

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