Milano è una delle città italiane, dopo Roma, Firenze e Venezia, presa d’assalto dai turisti. E’ considerata, a ragione, la capitale della moda italiana, la città che non dorme mai e numerosi sono i turisti italiani e stranieri che almeno una volta nella vita soggiornano negli hotel milanesi.
Sono tornata a Milano lo scorso weekend per una insolita caccia al tesoro. Amo questo genere di attività e vedere la città attraverso le sfide e gli enigmi mi ispirava alquanto.
Ho però anche approfittato per tornare a mangiare nei miei locali preferiti e per scoprire una Milano insolita, soprattutto nei dintorni del Duomo.
A pochi passi da piazza Duomo, infatti, si trovano alcune chicche storiche ad artistiche poco conosciute e io ne ho approfittato per andare a visitarle.
Chiesa di San Satiro
In via Torino, poco distante da Piazza Duomo, stretta in un vicolo e tra i palazzi, si affaccia una chiesa edificata alla fine del 1400: la Chiesa di Santa Maria presso San Satiro che, al suo interno, nasconde una vera e propria chicca architettonica e pittorica.
Entrando nella chiesa si scorge subito, dietro l’altare, una bella abside completa di colonne e decorazioni. Osservandola però da vicino, si nota subito l’inganno alla vista: quella che avrebbe inizialmente dovuto essere un’abside da 9,70 metri è in realtà profonda poco meno di 1 metro soltanto.
L’imponente inganno prospettico è opera di Donato Bramante, uno dei più famosi e grandi architetti italiani. La fuga prospettica è impressionante ed è considerata il primo tromp l’oeil della storia della pittura, studiato da Raffaello e da Piero della Francesca.
Civico Tempio di San Sebastiano
Poco più avanti, continuando la ricerca di una Milano insolita, su via Torino, troviamo un altro edificio religioso molto particolare: il Civico Tempio di San Sebastiano, uno dei pochi esempi di edifici religiosi a pianta centrale di Milano.
L’edificio nasce come ex voto per la fine della peste e l’arcivescovo Carlo Borromeo affida il progetto a Pellegrino Tibaldi, fedele interprete delle sue volontà architettoniche. Costituendo un’eccezione rispetto alla concezione controriformista secondo cui le costruzioni religiose dovevano prevedere una pianta longitudinale, il tempio è un vano circolare con otto arconi e coperto da una cupola.
La costruzione inizia nella seconda metà del 1500 , ma durante l’impostazione della cupola, nel 1517, il progetto iniziale viene modificato e la cappella principale viene ampliata creando così un profondo coro, snaturando l’idea originaria ispirata al modello romano del Pantheon.
La casa museo di Alessandro Manzoni
Poco distante da Palazzo Marino, sede dell Comune di Milano, e dietro via Manzoni [la via che dal Teatro alla Scala porta verso via Montenapoleone] c’è una piccola piazza sulla quale affacciano tre bei palazzi: ci troviamo in Piazza Belgioioso.
Il principe Alberto XII di Belgioioso d’Este fece realizzare la piazza nella seconda metà del 1700 . Sulla piazza si affacciano il Palazzo Belgioioso, il Palazzo Besana e, all’angolo con via Morone, la Casa di Alessandro Manzoni, con un fronte ornato da fregi in cotto, in cui visse e morì il grande scrittore milanese.
La casa è organizzata attorno ad un cortile porticato su due lati e fu uno dei più vivaci ritrovi letterari e intellettuali dell’Ottocento.
Si sviluppa su tre piani più il sottotetto che era dedicato al personale di servizio e dal 1937 ospita il Centro Nazionale di Studi Manzoniani.
Lo studio del Manzoni al piano terra e la camera da letto al primo piano sono le uniche stanze che conservano ancora gli arredi originali. Nelle altre stanze visitabili, invece, è presente una ricca iconografia con documenti autografi, cimeli, carteggi, ritratti di famiglia, fotografie e quadri d’autore.