Ogni due domeniche dal 2011 l’itinerario proposto varia con la scelta di tre tra le varie tappe sotterranee romane o medievali visitabili e si conclude al museo F. Eusebio dove è possibile vedere i tesori del Tanaro: i fossili del Mastodonte di Verduno e della Balenottera di Alba che presto troveranno alloggio in una nuova sala allestita proprio grazie ai proventi di Alba Sotterranea, oltre a tre ricche sezioni permanenti di archeologia preistorica, romana e scienze naturali, per un totale di 21 sale espositive visitabili autonomamente.
Iniziamo la visita da Piazza Risorgimento, la Piazza del Duomo di Alba dove si trova anche l’Ufficio del Turismo e proprio sotto al quale si trovano i resti del foro romano e di diverse torri e case-forti medievali. Sotto i nostri piedi si trovano circa 2000 anni di storia da Alba Pompeia, cosi veniva chiamata la città in epoca romana, all’attuale Alba, nome assunto sotto il dominio dei liguri.
Scendiamo dalle scale all’interno degli Uffici della Polizia Municipale e ci troviamo proprio nel foro romano che si estendeva esattamente come l’attuale soprastante Piazza del Duomo.
Qui sotto è ancora più facile capire perché Alba è anche detta la Città delle cento torri: alcune infatti non più visibili in superficie, rimangono invece intatte nella città sotterranea.
Le torri erano il mezzo delle famiglie nobili per esprimere la propria ricchezza e potenza oltreché costituire il luogo perfetto per custodire beni preziosi in quanto non avevano nessun ingresso dal piano strada o per incarcerare i propri congiunti.
La seconda tappa di oggi prevede l’ingresso nei sotterranei della Chiesa di San Giuseppe dove la cappella del crocifisso del 1700 appoggia i suoi archi di scarico su mura romaniche e medievali che circondavano un teatro romano semicircolare di circa 22 metri di diametro.
Ci spostiamo poi ad uno degli otto angoli della cinta muraria di Alba Pompeia, una delle poche città romane ad avere una pianta ottagonale con Barcellona ed Ibiza. Ci troviamo al vertice tra il lato nord orientale e il lato settentrionale dove sorge una torre semicircolare che serviva da vedetta all’adiacente magazzino adibito a stoccaggio delle provviste alimentari e sopra di esso a caserma. Affacciati sul vecchio porto fluviale del fiume Tanaro sono stati utilizzati per anni come deposito dei cantonieri comunali e sono tuttora in fase di recupero.
Nel cortile dell’attuale Istituto Commerciale della città è ancora possibile vedere i resti della cinta muraria romana di Alba Pompeia sebbene le costruzioni moderne addossate le facciano perdere gran parte del fascino.
Interessantissimo questo post, spettacolo Alba sotterranea!! Grazie per averlo scritto, lo tengo da conto per la mia prossima visita, tra una degustazione e l'altra! 🙂
Grazie a te! Anche noi siamo curiosi di tornare per vedere le altre tappe in programma!