Usa on the road

Badlands: un canyon nel South Dakota

L’impressionante panorama del Parco Nazionale delle Badlands è qualcosa di difficile da descrivere.

Badlands [Terre Cattive] deriva dal nome con cui questa terra veniva chiamata dai nativi indiani. 
E’ facilmente immaginabile il perchè di questo nome così negativo: in questi territori non c’era alcuna possibilità di coltivare o di allevare animali.
Oggi questa zona è meno “cattiva” di un tempo, più che altro per il fatto che è diventata un Parco Nazionale e pertanto una meta turistica conosciuta e visitata.

Pianificando il viaggio avevo letto parecchie informazioni e avevo visto molte fotografie scattate sul luogo, quindi ero preparata ad emozionarmi. Certo è che mai avrei pensato che un luogo così sterile e bello al tempo stesso, con un’estensione decisamente notevole, mi avrebbe lasciata letteralmente senza parole.
L’erosione del vento e della pioggia, nel corso dei secoli, ha creato un paesaggio inquietante, quasi lunare, con gole profonde, frastagliate creste che assomigliano ai denti di una sega con strati di roccia che paiono dipinti di diverse tonalità: rosa, verde, sabbia.

L’erosione, che iniziò circa 65 milioni di anni fa e che ancora continua tutt’oggi, ha permesso di portare alla luce parecchi fossili; alcuni sono conservati nel centro visitatori di Ben Reifel a Cedar Pass, altri possono essere visti al Saber Site e al Fossil Preparation Lab.

Una delle cose che mi ha sorpreso molto è stata la poca ricettività turistica, dal punto di vista degli alloggi. 
La difficoltà di trovare un hotel delle maggiori catene alberghiere [cosa per altro facilissima in tutti gli USA] mi ha stupito.
All’interno del Parco Nazionale delle Badlands, come in tutti gli altri Parchi Nazionali, gli alloggi sono per lo più lodge e camping.
I più noti, che si trovano nei pressi dell’ingresso del Parco sono il Cedar Pass Lodge ed il Cedar Pass Campground.

L’ingresso al Parco Nazionale delle Badlands è a pagamento; all’entrata del parco ci sono dei varchi dove si paga la tassa: per le automobili il prezzo è di 15$ e vale per una settimana.

Il Ben Reifel Visitor Center è sempre aperto, benchè in inverno osservi un orario ridotto. Durante la stagione estiva organizza anche delle passeggiate guidate dai ranger. 
Non è necessario prenotare, basta seguire le informazioni su dove trovarsi e l’orario. 
Per ulteriori info vi consiglio di visitare il sito del Parco.

Noi abbiamo scelto il Geology Walk con inizio alle 8,30 del mattino. 
In agosto il caldo è veramente torrido ed è meglio visitare le Badlands la mattina presto oppure la sera. 
La nostra guida ci ha suggerito la passeggiata al chiaro di luna; pare che la quiete sia apprezzabile e la luce lunare metta molto in risalto le rocce.
La durata della nostra passeggiata era di 45 minuti, poi pero’ ognuno era libero di passeggiare per conto proprio.
Come ci ha detto la nostra guida “Il Parco Nazionale è di tutti, sentitevi a casa vostra” .

I sentieri sono molto ben segnalati ed accessibili anche ai disabili in quanto ci sono passerelle sopraelevate che permettono di raggiungere molti dei punti panoramici e caratteristici.

Se volete visitare le Badlands, e avete deciso di partecipare ad una visita guidata o soltanto fare una passeggiata in tutta autonomia, seguite questi pochi ma essenziali consiglio:

  • indossate scarpe comode, chiuse e legate: il terreno puo’ essere scosceso quindi è meglio evitare di mettere un piede in fallo e procurarsi fastidiose distorsioni
  • non dimenticate di proteggervi dal sole: soprattutto se visitate il Parco in estate, il cappellino è fondamentale; lo stesso vale per la crema solare, c’è pochissima ombra quindi attenzione alle scottature
  • portatevi dell’acqua: all’interno del parco non ci sono bar o chioschi di bevande. L’acqua potabile è disponibile solo al Visitor Center o al Cedar Pass Lodge/Campground. 
  • occhi aperti: non allontanatevi troppo dai sentieri segnalati, non perchè sia vietato, ma perchè c’è il rischio di imbattersi in serpenti a sonagli. Credete ai cartelli che troverete nel Parco: noi ne abbiamo visto uno!

2 Comments

  1. Paolo Neri Febbraio 10, 2013
  2. Antonella The Travel Gazette Febbraio 16, 2015

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