Alla cena era invitato un relatore ed il tema della serata era il Sidro.
A me il sidro piace molto. Ogni volta che vado in Francia non mi faccio mai mancare le galettes bretoni e le crêpes con una caraffa di sidro fresco. Tra i tanti tipi, prediligo quello dolce.
Quello che mi piace di più è il fatto di berlo in quelle coppe di terracotta che fanno tanto ristorantino bretone.
Sarò romantica, ma spesso l’atmosfera per me è importante tanto quanto la cucina.
Tornando alla serata di degustazione, devo dire che il piacere che ho provato durante la serata è stato proporzionale alla passione con la quale il relatore ci ha parlato.
Gianluca ci ha fatto conoscere una realtà che, in un’Italia molto più votata alla cultura enologica, è poco conosciuta e poco esaltata.
Il sidro di cui ci ha parlato e che poi abbiamo assaggiato è prodotto in Valle d’Aosta.
Ai piedi del Monte Bianco, in Valle d’Aosta e nella valle di Chamonix, i meleti producono ancora quelle antiche varietà di mele che sono necessarie per preparare un buon sidro che ha nulla, ma proprio nulla, da invidiare a quello dei cugini transalpini.
La cosa che mi ha più di tutto affascinata è la passione con la quale Gianluca ci ha raccontato l’inizio della sua avventura: l’inizio del ritorno alla produzione di sidro in Valle d’Aosta.
Un giovane uomo, con un’avviata carriera nel settore enologico, che decide di lanciarsi in una sfida e iniziare una nuova produzione, riscuote tutta la mia ammirazione. Ecco allora che ci ha fatto capire quante cose importanti si possano fare quando il trasporto e la dedizione sono così forti.
Oltre ad imparare qualcosa di più sulla produzione del sidro, ho appreso anche con cosa abbinarlo in cucina.
Le galettes e le crêpes sono sicuramente il piatto ideale.
Tutti i gusti dolci, però, si abbinano molto bene e quindi il piatti preparati con la zucca, con le castagne e con il formaggio di capra fresco, ad esempio, sono un ottimo accostamento.