Mi è sempre piaciuto guidare, fare un viaggio in macchina sola, perdermi nei miei pensieri, braccio sul finestrino aperto ad accarezzare l’aria…
Ma non l’ho mai fatto, non so perché!
Però quest’anno ho deciso di recuperare, ho caricato la macchina e sono partita, destinazione: Basilicata.
Ormai nella zona del Marmo-Melandro mi hanno adottata; stavolta però volevo vedere qualcosina di più, e approfondire alcune cose che mi hanno affascinata a Giugno.
Quindi, si parte!
Tra Roma e Castelgrande ho pensato ad una tappa intermedia, non perchè la strada fosse lunga, ma perchè mi faceva piacere una sosta: Salerno mi è sembrata interessante, non l’ho mai vista e tutti me ne hanno parlato bene, quindi chiamo Massimiliano, un compaesano trasferitosi lì, che si trasforma in cicerone per farmi fare un giro in città.
Che strano sentirlo parlare salernitano, giustamente dopo 26 anni l’accento cambia.
A Salerno si gira con il ”mezzo” così viene chiamato lo scooter, comodo e rapido. Il cielo è velato e fa molto caldo, la prima tappa è il lungomare, molto ampio, ben tenuto e pulito ed è piacevole passeggiarci.
Ci fermiamo a bere il migliore caffè di Salerno al Bar Rosa un sapore veramente unico, ristretto, corposo e intenso, e c’è anche un bancone pieno di buonissime cose da mangiare!!!
Si entra nella città attraverso Corso Vittorio Emanuele, la strada dei negozi, quella dello struscio, delle vasche, insomma la strada dove si passeggia per vedere e farsi vedere, è completamente pedonale, piena di negozi noti e meno noti e di posti dove potersi fermare a consumare qualcosa, alla fine c’è una piazza che a Natale ospita l’albero, Piazza Sedile di Porta Nova, la strada si restringe e prende il nome di Via dei Mercanti, cuore storico della città; io ci sono stata di giorno, ma mi dicono che è di sera che dà il meglio di se, perché piena di locali dove bere o mangiare.
Il mio veloce giro per conoscere la città finisce qui; ciao Salerno, prometto che tornerò per viverti meglio, magari a Dicembre per le luci d’artista e l’albero di Natale in piazza.
Si prosegue, stavolta direzione Basilicata. Il tempo non promette bene, ma spero che le nuvole vadano via soprattutto di notte: siamo nel periodo delle Perseidi (le stelle cadenti) e ho tanti desideri da esprimere.
La strada tra Laviano e Castelgrande è bellissima, piena di curve in mezzo al verde, proprio quello che ci voleva dopo tanta strada dritta; peccato per le buche, problema noto in tutte le zone di confine: non si sa mai chi deve manutenere la strada!
Finalmente arrivata faccio conoscenza con la persona che mi ospita e mi sento subito a casa; che bello incontrare persone con cui entri in sintonia al primo sguardo.
La prima sera però niente stelle e nemmeno l’indomani.
Il tempo è brutto, fa freddo ed io inizio a capire perché Castelgrande mi ha colpita: mi ricorda il mio paese d’origine, Leonessa; mi sento a casa e, come dice mio padre, “ha 11 mesi di freddo e uno di fresco“, infatti sono passata dai 38 gradi di Roma ai 15 di qui!!
Due giorni in casa con la copertina sulle gambe e per passare il tempo studio.
Il sole tanto dovrà tornare!
Infatti il 12 agosto sera le nuvole sembrano aprirsi e come si dice: rosso di sera….
Alle 20:30 puntuali all’Osservatorio Astronomico A. De Gasperis; già ci sono delle persone, tutti in attesa di veder le stelle. Il cielo è sereno, completamente buio, nessuna luce artificiale, già ad occhio nudo è bellissimo. Come direbbe Bowman ”Oh mio Dio, è pieno di stelle!”
Dopo una breve spiegazione sulla Via Lattea, l’Orsa Maggiore, l’Orsa Minore, le Perseidi e sul cielo in generale, finalmente si accende il telescopio e a turno si vedono le stelle, da vicino!!!
La prima è Vega la stella più brillante della costellazione della Lira, posta a “soli” 25 anni luce di distanza. Ovviamente l’aggettivo ”soli”, per chi è abituato a guardare il cielo è relativo, ma a me sembrano tantissimi!!!
Ogni persona ci vede qualcosa di diverso. Io mi aspettavo di vedere una luce unica, invece ho visto un cerchio fatto di luci distinte, sembrava una splendida veretta di diamanti; sarà che ”i diamanti sono i migliori amici delle donne”?
Dopo l’osservazione diretta entriamo nella sala conferenze e, con l’ausilio di un video, Nicola (il responsabile dell’Osservatorio) ci spiega quanto è piccolo il mondo!
In teoria lo sapevo, ma raccontato in quel modo e visto così mi ha dato una consapevolezza diversa; si capisce che siamo niente rispetto a ciò che ci circonda e che la nostra vita dura nulla e quindi va vissuta al meglio ogni giorno, ogni ora, ogni minuto… quando guardi da vicino il cielo e negli occhi una stella qualcosa in te cambia.
Ci spostiamo di nuovo fuori, stavolta vediamo M13, l’ammasso globulare di Ercole (certo il nome non è poi così romantico, niente a che vedere con Antares, la mia stella, che purtroppo non vedrò perché coperta da una nuvola), ma devo ammettere che, nonostante il nome, è decisamente bella: appare come una nuvola di stelle.
Non è semplice spiegarvi quello che si vede dal telescopio, Nicola è di sicuro più bravo e competente, ma vi posso assicurare che è un’esperienza da provare, da sola vale il viaggio!
![]() |
Creits: http://www.facebook.com/NextSolarStorm?fref=ts |
Le stelle cadenti poi le vediamo all’esterno, ad occhio nudo; nel cielo di Castelgrande si vedono benissimo e uno dei desideri espressi si è avverato!
Infatti il giorno dopo riesco a godermi un pò di relax in piscina e un aperitivo tra amiche.
Nel pomeriggio torno in un’altro dei luoghi del cuore, la Butterfly House.
Sono circa le quattro e ritrovo Filippo (responsabile scientifico del Parco) mi dice che non potevo scegliere momento migliore: nella Butterfly House sta piovendo! Che bello! uno dei progetti si è realizzato, sarà merito di qualche stella cadente? O del fatto che bisogna fare l’impossibile per vedere realizzati i propri sogni?
La sensazione all’interno della Butterfly House è molto particolare; rispetto a Giugno è pieno di farfalle. Sembrano anche molto più socievoli e sentire la pioggia ha un effetto magico. Anche le piante sono cresciute rigogliose; certo il caldo è afoso, ma giustamente devono star bene loro, non noi.
Uscendo incontro uno degli artisti di ”Arte per la valle”; vi ricordate gli autori dei murales della ”valle più dipinta d’Italia”?
Adesso hanno il progetto di dipingere, all’ingresso della casa delle farfalle, qualcosa che renda omaggio alla flora e fauna della zona; è ancora in corso d’opera, ma mi sembra stia venendo proprio bene! Poi questa condivisione di arti mi piace molto.
E’ ora di partire destinazione Satriano di Lucania, un po’ triste per quello che lascio, ma allo stesso tempo contenta di tornare al Rifugio della Luna.
Che strano effetto rientrare dopo due mesi: sembra di averla lasciata solo il giorno prima; i depliants per scoprire la Basilicata sul tavolo, la cucina, i miei cereali senza glutine… solo una cosa cambia: la stanza; stavolta si dorme nell’Orsa Minore, il tema stelle è ricorrente.
Ma sono appena arrivata già devo scappare di corsa: mi aspetta Claudio (giornalista di Melandronews) a Sant’Angelo le Fratte. Ci sono le Cantine!!!!
Si inizia subito con vino e “prcoc” (pesca Percoca), sembra sia d’obbligo! A dire il vero sono un po’ preoccupata: considerando che adoro il vino rosso, ma mi basta guardarlo per essere brilla, il percorso in salita, e un bicchiere di vino digiuna non è l’ideale, ma devo rispettare le tradizioni, quindi ALLA SALUTE!!!!
Lungo la strada troviamo una cantina dove, c’è un signore che impaglia le sedie, poco più su ne troviamo una dove vendono cappelli tipici e io, per entrare nel pieno della lucanità, ne compro uno: quello da uomo ovviamente!
Che bella atmosfera! Ci ritroviamo in piazza a cantare tutti insieme ”be-vo, be-vo, be-vo, mi ubriaco e son felice anche se poi ……”. Sta a voi scoprire la rima! Lo so, non è elegante e non sono arrivata a certi livelli, ma è una sagra, l’ambiente è bello e nonostante la quantità di vino bevuto, è tutto molto tranquillo, pieno di gente di ogni età che balla dalla mazurca alla salsa, dal valzer alla bachata: merito del vino? Di sicuro l’organizzazione curata dal comune è molto efficiente, non a caso sono arrivati alla ventesima edizione e attirano migliaia di persone anche dalle regioni circostanti.
Arriviamo alla vigilia di ferragosto e finalmente rivedo Anna e Raffaele (conosciuti tramite il press tour VerdeGusto). Passano a prendermi per farmi fare un giro nella Basilicata che ancora non conosco: destinazione Matera!
Ma conoscendo Anna e le sue piccole deviazioni, vedrò molto di più!
Infatti la prima sosta è a Castelmezzano, dove inizia il Volo dell’Angelo, scenario completamente diverso da quello che ho fatto io a Rocca Massima, ma lo stesso principio.
Ora che ci penso, in Basilicata ci sono diversi posti dove provare emozioni forti tipo queste: si potrebbe fare un tour all’insegna dell’avventura e dell’adrenalina… lo segnerò tra le cose da fare.
Si prosegue quindi per la capitale europea della cultura.
Devo ammettere che Matera è veramente bella, quello che era la ”vergogna d’Italia” è diventato meta di turismo a livello mondiale.
La visita è breve, giusto per farmi un’idea di com’è la città, scattare qualche bella foto, cercare qualche posto particolare e guardare il pane tipico, visto che non lo posso mangiare. Di sicuro ci tornerò, anche perché, come mi è stato consigliato da chi vive la città, Matera e i dintorni meritano una sosta di qualche giorno oltre che per la bellezza, per le attività culturali che si svolgono in zona.
Rientrando percorriamo un tratto della strada scenario del film che mi ha fatto scoprire questa terra ”Basilicata coast to coast”; un altro sogno realizzato, e un’altra cosa da aggiungere all’elenco delle cose da fare magari con l’asinello, e magari in compagnia di Alessandro Gassman!
“io vorrei … essere
due cubetti di ghiaccio nell’acqua, acqua del rubinetto e vedere nel vero stavolta dove questo pensiero ci porta”
Ma torniamo al mio viaggio: siamo nella zona di Carlo Levi, ci fermiamo ad Aliano e Anna mi racconta appassionatamente la vita e il libro da lui scritto su questa magnifica terra: ”Cristo si è fermato a Eboli”.
Dovrò trovare il tempo di leggerlo; lo spettacolo è affascinante, posso capire il suo volerlo dipingere. C’è un silenzio che non sembra reale, una pace che ti invoglia a scrivere, raccontare, sognare…
![]() |
Credits: http://ceglieterrestre.wordpress.com/ |
Si torna infine a Satriano per godere i due restanti giorni in relax a fare la tipica vita da paese durante le feste patronali di Ferragosto.
Purtroppo il tempo non mi permette di godere appieno tutte le tipicità dei giorni di festa, ma vivo appieno i pranzi in famiglia e mangio i peperoni cruschi che sognavo da due mesi.
Scopro che in Basilicata hanno il culto delle bande musicali; suonano veramente bene soprattutto i brani sinfonici. Le bande musicali mi hanno sempre affascinato, soprattutto il fatto di suonare strumenti molto pesanti camminando deve essere veramente impegnativo.
Assaggio le andridd, noci tostate infilate come delle perle tipiche delle feste di paese; coccolo uno dei gatti più dolci mai incontrati; vado in giro per il paese a vedere i nuovi murales fatti, saluto il Moccio e passo a trovare il mio Lucano: pensate era lì ad aspettare il mio ritorno!
Che bello girare in un paese non tuo, ma essere salutata dalle persone come una del posto: questa è l’ospitalità Lucana!
E’ venuto il momento di ripartire; sicuramente tornerò, mi mancano ancora tante cose da vedere della Basilicata e devo aggiungere anche il mare nella lista.
Mi rimetto in viaggio; io, la mia macchina, i miei pensieri e quella nostalgia di una terra simile a quella dove affondano le mie radici.
Ad aspettarmi, la mia nuova casa e l’odore del mare che un po’ mi è mancato.
Ma starò ferma giusto il tempo necessario per decidere il prossimo luogo da vedere e raccontare!
E' bello leggere appunti sulla tua terra. Grazie, Monica.
Mi fa piacere ti sia piaciuto
Per me è una terra tutta da scoprire, pur non essendo mia la sento come tale
Bella descrizione delle atmosfere lucane!!! Ci sono stato in passato e le tue descrizioni mi hanno riportato a quelle sensazioni!!! Brava Monica! Giorgio
Ne sono veramente felice, in fondo per me condividere l'esperienza è anche sperare di far appassionare chi legge ad un luogo che non conoscono, ma se chi legge c'è stato e si ritrova in quel che ho scritto, il mio scopo è doppiamente riuscito.
grazie Giorgio