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Verona, non solo l’Arena!

Per tanti anni ho considerato Verona la stabile ed inimitabile sede di grandiose rappresentazioni di opera lirica e concerti di musica leggera, che si svolgono di fronte a pubblici imponentissimi e sul più grande palcoscenico del mondo.

Interno dell’arena di Verona prima di un concerto

Solo recentemente ho avuto la possibilità di trascorrervi un fine settimana e scoprire così che Verona non è solo l’Arena, il più importante dei monumenti che la rendono famosa e di cui la città va giustamente fiera, ma una perla di luminosa ed inenarrabile bellezza.

I ricordi sono ancora vividi, se chiudo gli occhi mi rivedo in Piazza delle Erbe, famosa nel mondo per gli ombrelloni sotto i quali si svolge un pittoresco mercato della frutta e della verdura, dove a catturare la mia attenzione è soprattutto Casa Mazzanti, con i suoi meravigliosi affreschi mitologici cinquecenteschi.

Casa Mazzanti – Piazza delle Erbe

A farla da padrone è qui però soprattutto la Torre dei Lamberti che, dall’alto dei suoi 83 metri, offre un ineguagliabile panorama di Verona e del suo territorio. È possibile raggiungerne la cima
salendo i 368 gradini, ma per i più pigri, come me, vi è un comodo ascensore che porta fin quasi alla sommità.
Per chi ha la fortuna di trovare il cielo sereno lo spettacolo è assicurato, ma attenzione a non farvi cogliere impreparati dal rintocco della grande campana!

 

Torre
dei Lamberti

 

Nelle immediate vicinanze, s’innalzano le celebri Arche Scaligere, su tutte mi colpisce quella di Cangrande I della Scala, il più importante monumento della scultura veronese del Trecento.

 

Arca di Cangrande I della Scala
A questo punto la tappa d’obbligo, anche per me che non sono particolarmente romantica, è la casa in cui, secondo la tradizione, visse Giulietta Capuleti.
Tutti sembrano essersi dati appuntamento qui, c’è davvero una folla esagerata che si accalca nel grazioso cortile su cui si affaccia il celebre balcone di Shakespeariana memoria.
La missione più difficile è riuscire a fotografarlo senza immortalare uno dei tanti turisti che aspettano di immedesimarsi per un attimo nell’amata di Romeo!

Casa di Giulietta
E che dire dei messaggi in tutte le lingue del mondo, lasciati dagli innamorati dei giorni nostri su appositi pannelli? Mi piacerebbe far saper loro che a Verona ci sono anche tante altre cose che meritano di essere viste, ma in fondo l’idea di potermele gustare in tranquillità non mi dispiace per niente.
Mi avvio quindi verso il Ponte di Pietra, l’unico superstite dei due ponti veronesi di epoca pre-augustea, facendo però prima visita alla chiesa di Sant’Anastasia, che deve la sua fama soprattutto all’affresco di Pisanello raffigurante S. Giorgio e la Principessa e alle acquasantiere sostenute da gobbi.

Ponte di pietra

Attraversato l’antico ponte, mi si stagliadavanti la ripida scalinata che conduce a Castel San Pietro, uno dei punti panoramici più belli della città, dal quale è possibile ammirare anche il sottostante Teatro Romano, riportato alla luce solo a metà Ottocento.

Ridiscesa, non posso fare a meno di concedermi una passeggiata sul Lungadige prima di riattraversare il fiume e tornare nel cuore della città, dove sono ancora molti i luoghi che meritano una
visita, primo fra tutti il Duomo, che mi appare come lo scrigno più adatto ad ospitare la pala dell’Assunta di Tiziano che, come tutte le opere del maestro cadorino, mi lascia davvero senza parole.

Pala dell’Assunta di Tiziano – Credits www.cattedralediverona.it

 

Percorrendo vie e vicoli davvero caratteristici, mi ritrovo davanti al trecentesco Castelvecchio di cui, come del resto fanno tutti i turisti intorno a me, ammiro l’aspetto maestoso per poi recarmi sul Ponte Scaligero, perfetto capolavoro di ingegneria medioevale nel quale anche l’estetica non è stata trascurata.

Ponte scaligero

 

Spettacolare l’effetto scenografico di questo ponte di mattoni e di straordinaria suggestione il camminamento interno cinto da mura possenti, dalle cui merlature a coda di rondine si può godere di alcune delle più belle vedute del fiume e della città.

Ultima tappa del mio itinerario è la romanica basilica di San Zeno che, a mio parere, insieme all’Arena è il monumento più significativo della città.

Basilica di San Zeno

Prima di entrare, si passa attraverso un grande chiostro quadrangolare con al centro un curatissimo giardino fiorito. Una volta all’interno, lo sguardo corre subito all’altissimo soffitto ligneo a triplice carena e da qui all’altare maggiore, su cui si staglia il grande trittico con Madonna e Santi di Andrea Mantegna, capolavoro del rinascimento veneto, divenuto famoso, proprio in memoria della sua collocazione, col nome di pala di San Zeno.

Normalmente quando visito una città d’arte non amo perdere tempo in ristoranti, qui però ho fatto un’eccezione per poter assaggiare i famosi bigoli al torchio con ragù d’asino e devo dire che non me ne sono affatto pentita, tanto che ne ho approfittato per assaggiare anche un’altra specialità veneta, gli sfilacci affumicati di cavallo, rucola e grana.
Bigoli al ragù di asino

 

Poco dopo il mio ritorno a casa, ho visto alla televisione il video di Max Pezzali, girato pochi giorni prima proprio a Verona, dove si vede Max che passeggia sul punto più alto dell’Arena.

Max Pezzali ne “l’universo tranne noi”

Impossibile per me non ripensare ai giorni trascorsi nella cosiddetta città dell’amore e non invidiarlo per la vista privilegiata, negata a noi comuni visitatori.  Devo però ammettere che la scelta è stata davvero azzeccata: non poteva esserci scenografia migliore per una canzone romantica come quella.
A Verona non c’è solo il famoso anfiteatro, è vero e ho avuta la fortuna di rendermene conto, ma l’Arena è pur sempre uno spettacolo imperdibile!

2 Comments

  1. Anonimo Gennaio 18, 2014

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