Post di Viaggio

Novara da scoprire

La Cupola di S.Gaudenzio ci accoglie da lontano nel nostro viaggio attraverso le terre Novaresi.   
Inno alla verticalità dell’architetto Alessandro Antonelli (lo stesso che ha progettato la Mole Antonelliana di Torino), è il simbolo di Novara e testimonia il genio e la personalità ardita dell’architetto che lavorò alla sua costruzione  per più di quarant’anni fino ad innalzarla a 121 metri, utilizzando soltanto mattoni e calce, tanto che ancora oggi è una delle costruzioni murarie più elevate al mondo.  
Contributo alla costruzione della cupola fu, oltre all’opera dell’Antonelli, l’arbitrio del sesino, ossia la concessione reale di poter utilizzare i proventi ricavati da un imposta sulla carne, che consentì all’Antonelli di terminarne la costruzione  dopo anni di difficoltà economiche. 
Un ascensore sale alla Sala del Compasso, così chiamata perché vi si trova il compasso di 11 metri utilizzato per i disegni della cupola. 
Ancora qualche gradino e si accede all’esterno;  siamo a livello del primo colonnato della cupola e l’altezza è già notevole: il posto ideale per ammirare il panorama sui tetti della città e sull’ampia campagna circostante.

La cupola sovrasta la Basilica di S.Gaudenzio (e non solo… la cupola si vede da quasi ogni angolo della città!), patrono della diocesi, le cui spoglie sono custodite nella Chiesa, all’interno dello Scurolo, uno scrigno di marmi e bronzi. Arrivati nella navata centrale, guardate verso l’alto il bellissimo lampadario a sei braccia: ogni anno, durante le celebrazioni del 21 gennaio (anniversario della morte di S.Gaudenzio), viene calato all’interno della basilica affinchè vengano inseriti dei fiori in ferro battuto.   
La cerimonia rievoca un vecchio rito del XV secolo che prevedeva l’offerta della cera da parte del la città di Novara e dei Comuni limitrofi al santo patrono.  

Si passeggia volentieri nel centro di Novara, una città non appariscente ma che lascia scoprire a poco a poco un centro ottocentesco elegante, ricco di spunti culturali e di inquadrature dei monumenti simbolo del potere religioso e civile della città.

Piazza della Repubblica, che accoglie il Duomo, costruzione imponente in stile neoclassico, espressione dello stile ardito dell’Antonelli che, per costruirlo, fece demolire quasi completamente il precedente edificio romanico. 
Di fronte il Battistero, tra i più antichi del nord-Italia. 
Una curiosità: l’oggetto cilindrico posto proprio di fronte all’entrata non è una fonte battesimale; si tratta in realtà di un monumento di epoca romana dedicato da una schiava alla sua padrona, tale Umbrena Polla, per averle ridato la libertà.

Il rosso dei mattoni contraddistingue l’edificio che fu il centro del potere civile della città: il Broletto, cioè “brolo”, cortile. 
E’ infatti un complesso di edifici costruiti, in epoche diverse, intorno ad un cortile originariamente utilizzato per il mercato cittadino. 
Fermatevi a notare, lungo tutto il perimetro del palazzo, uno dei pochi esempi arrivati fino a noi di pittura medievale a carattere profano. 
In uno degli edifici è ospitata la Galleria Giannoni, con  un’interessante esposizione di opere di artisti della regione dell’800 e’900.     

Vi consigliamo, passeggiando per le vie del centro, di  raggiungere un luogo adatto a soddisfare i vostri palati: è il biscottificio Camporelli che, dal 1852, produce i celebri biscottini a base di soli tre semplici ingredienti: farina, uova e zucchero. 
In questo laboratorio artigianale si produce, giornalmente, un biscottino per ogni abitante della città, cioè più di 100.000 biscotti giorno!! 
Sono buonissimi, leggerissimi e (secondo noi) adattissimi per preparare un fantastico tiramisù.
                               

                                                      

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