Il 23 febbraio scorso era la giornata internazionale della guida turistica. Anche a Savigliano le guide turistiche, con la preziosa supervisione della sig.ra Magda che già abbiamo avuto modo di conoscere durante il V&Dday, hanno preparato un programma veramente speciale.
Uno dei percorsi di visita a cui abbiamo partecipato si intitolava “Ville e Giardini”.
Accompagnati dalla guida Paolo, partiamo alla scoperta di alcuni tra i numerosi palazzi nobiliari che sono stati costruiti a Savigliano; una vera e propria scoperta di tesori inestimabili.
Il primo che visitiamo è l’Antico Palazzo Comunale sito in via Miretti, 6 (proprio dove si trova l’Ufficio del Turismo); fu edificato nel 1228 in quel luogo con uno scopo ben preciso: via Miretti, prima della costruzione dell’Arco Trionfale, fungeva da via di comunicazione tra la Piazza Santorre di Santarosa e la chiesa di S. Andrea.
A fine ‘700 nel palazzo furono ospitate le carceri, proprio sotto la sala Consigliare, e in particolare il carcere femminile situato sopra la latrina aveva un soffitto talmente basso da non permettere alle prigioniere di stare completamente in piedi.
Il palazzo fu in seguito adibito a tribunale, sede di pretura e infine carcere mandamentale.
La passeggiata continua verso Palazzo Taffini, di cui già abbiamo raccontato, e la sua corte.
Oggi è un giardino, ma un tempo era corte d’onore con funzione di servizio per il passaggio e la manovra della carrozze, chiusa su due lati dalle ali del palazzo, su cui sono stati realizzati affreschi che ancora oggi rendono famoso l’edificio.
Un altro giardino che splendeva durante gli anni d’oro della Savigliano nobile è quello di Palazzo Villa.
Oggi si presenta in forma ridotta; solo alcune piante ad alto fusto ricordano il giardino di un tempo e come sfondo l’auditorium chiude la corte già delimitata da due ali simmetriche.
Il Palazzo Muratori Cravetta è la vera sorpresa della giornata: chiuso per restauri, è aperto solo per noi oggi in quanto i lavori non sono affatto terminati.
Il Palazzo è situato in via Jerusalem, costruito in base al progetto dell’architetto ducale Ercole Negri di Sanfront fu abitato alla fine del XVI secolo dalla famiglia Cravetta.
La famiglia ospitava e riceveva duchi sabaudi durante la loro visita alla città e fu proprio durante una sua visita che Carlo Emanuele I, ammalatosi presumibilmente di peste, morì nel 1630 nella Sala Magna.
La Sala Magna, ancora sottoposta a restauro, affascina per il suo soffitto a cassettoni con 160 formelle dipinte raffiguranti stemmi di famiglie nobili, scene di vita quotidiana e animali.
Al di sotto del cassettonato è dipinta, girando lo sguardo in senso orario, la discendenza di Casa Savoia, da Beroldo di Sassonia fino a Carlo III.
Il Padiglione del Duca si affaccia sulla corte d’onore; nelle nicchie del porticato alloggiano i busti delle principesse ed i busti dei duchi, tra i quali è riconoscibile la figura di Carlo Emanuele I.
Il giardino, diviso in aiuole di varie forme, è stato ricostruito. Ha un impianto rettangolare contornato da una zona a prato ed è ben curato e mantenuto come all’epoca dei nobili abitanti.
Concludiamo il percorso della mattinata presso il Museo Civico “A. Olmo” con l’ascolto di un apprezzato concerto per violino che ci riporta anch’esso indietro nel tempo quando i nobili e i Savoia trascorrevano alcuni momenti della giornata oziando al suono della musica.
Scoprire certi tesori così vicino a casa…ha un fascino davvero particolare.