Matera è stata da poco proclamata vincitrice, tra numerose e belle città italiane, capitale Europea della Cultura 2019. Proprio grazie a questa occasione mi torna alla mente la mia visita, lo scorso anno.
E’ il giorno del mio compleanno, il 21 agosto! Con un bel gruppo di amici (siamo in 16) con i quali siamo in vacanza in Basilicata, decidiamo di visitare Matera.
I Sassi di Matera
Matera, una delle più antiche città del mondo ci accoglie in una bellissima giornata di sole.
Sole che fa brillare e sembrare ancora più bianche le case abbarbicate sulla collina le une sulle altre, a formare un groviglio con le strade con i vicoli con i campanili con gli orti e le terrazze.
I Sassi di Matera, unici al mondo nel loro genere hanno stimolato le menti di scrittori e registi, ed ora ad ammirarli si capisce il perché! Quella vista ti toglie davvero il respiro.
Matera la bella, adagiata su due anfiteatri naturali, il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, con al centro la Civita, il nucleo più antico dell’abitato, sotto al quale si nasconde una città sotterranea con i suoi cunicoli, le cisterne per la raccolta dell’acqua, le sue chiese e le sue grotte-chiese rupestri dalle pareti affrescate.
Le case-museo
La Civita è dominata dal campanile del Duomo mentre più in basso oltre agli edifici sfarzosi si mostrano in tutta la loro povertà le molte abitazioni monovano, anguste, destinate alla convivenza di persone, famiglie e animali. Visitiamo la Casa-museo dove è riportato l’esempio di conduzione di vita famigliare in pochi metri quadrati, oggi si direbbe “monolocale” con zona pranzo e zona notte, ma là “abitavano” anche gli animali (il mulo e qualche volta il maiale), erano stipati gli arnesi per il lavoro dei campi, i letti erano già “a castello”, in quanto appesi sopra al letto dei genitori “pendevano” i lettini dei piccoli.
Alle pareti era appeso il pentolame, nelle madie poste contro le pareti trovavano posto le stoviglie e le scorte alimentari. Sul tavolo la donna o le donne di casa preparavano i cibi, impastavano il pane, ma lavoravano anche come sarte e magliaie; attorno al tavolo si radunava la famiglia per i pasti mentre, in un angolo, al mulo era servito il fieno o il foraggio conservato stipato nel soppalco della casa-grotta.
Il pavimento era in terra battuta o tufo con canali di scolo per le deiezioni degli animali.
Soltanto negli anni ’50 una legge nazionale sfrattò gli abitanti di queste grotte per ragioni igienico-sanitarie che ben si comprendono! La vita fu sicuramente dura per chi viveva in queste case, in questa città ora Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO e simbolo del Belpaese, ricca di storia, di architettura, di arte e di suggestione.
Le chiese
Altra realtà che incanta a Matera sono le numerose grotte-chiese, infatti fin dal VI sec. giunsero in questi luoghi i monaci seguaci di S. Basilio per sfuggire ai Turchi e alle persecuzioni iconoclaste e là introdussero uno stile di vita basato sulle grotte ipogee. La più ampia era la chiesa, le più piccole erano le abitazioni-rifugio dei monaci. Erano scavate nella roccia. Sia le chiese, che le cripte e i rifugi venivano decorati con affreschi parietali latini e bizantini fatti per la maggior parte da santi da linee sobrie e da colori vivaci. I monaci, in queste, radunavano la popolazione per i riti religiosi e il tempo era scandito dalla preghiera e dal lavoro nei campi.
Nel Sasso Caveoso, ben conservata fra le chiese rupestri è quella di Santa Lucia alle Malve (sec.XII – XIII), poco distante il Convicinio di Sant’Antonio (sec. XIV-XV) comprendente quattro chiese che si affacciano su una corte comune: San Primo, San Donato,Sant’Antonio Abate e l’Annunziata.
Nel Sasso Barisano meritano di essere visitate San Nicola dei Greci, la Madonna delle virtù, Santa Barbara,Santa Maria De Armenis, la Madonna de Idris collegata tramite un cunicolo a San Giovanni in Monterrone (sec.X), un tempo battistero poi luogo di sepoltura.
Domina la Civita il Duomo, capolavoro romanico, sulla cui facciata spicca il rosone a sedici raggi; l’interno, diviso in tre navate, racchiude affreschi di grande pregio e intarsi ragguardevoli come il coro ligneo del 1453.
Altre bellissime chiese appartengono a Matera, ma ahimè non è possibile in un sol giorno vedere tutto di questa stupenda città. Una città che è insieme paesaggio brullo e arso dal sole e nello stesso tempo ricco di silenzio e interiorità.
Dopo aver visto tante bellezze, aver goduto di una bella giornata di sole e di tanta vita vissuta mi rimane un desiderio: vorrei vedere Matera al tramonto e alla sera perché la immagino come un vero presepio! Non per nulla il suo presepio vivente è uno dei più pittoreschi.
Gli spostamenti
Matera, si sa, è ricca di salite e di discese, di scalinate scoscese e di sassi scivolosi. Non sempre ci si trova a proprio agio nel camminare tra il Barisano e il Caveoso ed ecco quindi che vengono in aiuto ai meno impavidi le tipiche Api Calessino.
Il tour in Ape Calessino è altrettanto pittoresco e più agevole per chi, come alcuni di noi, non è più un giovincello che salta da una scala all’altra.
Adoro Matera " la bella adagiata sui sassi".
Ma quando ci vediamo lì? Voglio tutto il team Viaggi e Delizie!