Nonostante sia previsto un giorno abbastanza rilassante, ci svegliamo ancora molto presto e dopo la colazione al Twyfelfontein Lodge (molto migliore della cena) ci dirigiamo alla macchina.
Per la mattinata abbiamo in programma un paio di visite interessanti a meno di 10Km dal lodge ma dobbiamo mettere in stand-by i nostri programmi perché scopriamo di avere una gomma a terra.
La foratura era una cosa che temevo da quando, ancora a casa sul divano, leggevo post e racconti di gente che era stata in Namibia. Nella sfortuna però, abbiamo la fortuna di scoprirlo nel parcheggio del lodge e di fare quindi solo pochi passi per trovare un work-shop dove riparano le gomme.
Decidiamo cosi di andare subito a sbrigare questa incombenza e mentre Alex aspetta la riparazione seguo un signore che mi fa dei gesti… fortunatamente ho al collo la macchina fotografica per immortalare una famigliola di elefanti intenti a brucare le foglie degli alberi di Mopane.
Elefanti presso il ripara gomme |
E pensare che per il pomeriggio, su consiglio di una coppia conosciuta qualche giorno prima, abbiamo prenotato l’escursione con il lodge, proprio “a caccia” di Elefanti!
Gli elefanti che abitano queste terre sono detti Elefanti del Deserto. Sono un po’ più piccoli e più scuri rispetto agli elefanti che vedrete negli altri parchi naturali africani e si sono adattatati a vivere in questo habitat molto siccitoso, riuscendo a rimanere anche alcuni giorni senza bere acqua e percorrendo circa 60-70Km al giorno per procurarsi il cibo.
Gli elefanti che abitano queste terre sono detti Elefanti del Deserto. Sono un po’ più piccoli e più scuri rispetto agli elefanti che vedrete negli altri parchi naturali africani e si sono adattatati a vivere in questo habitat molto siccitoso, riuscendo a rimanere anche alcuni giorni senza bere acqua e percorrendo circa 60-70Km al giorno per procurarsi il cibo.
Finita la riparazione della gomma, ci dirigiamo al “Damara living museum“, un progetto che coinvolge una delle popolazioni autoctone, i Damara.
Questo museo, unico nel suo genere, ha l’obiettivo di mostrare ai turisti le tradizioni di queste popolazioni conservandole il più possibile e facendo in modo che queste famiglie siano indipendenti economicamente. I ragazzi che ci guidano, in abiti tradizionali, hanno sotto il gonnellino smartphone di ultima generazione ma non si sentono obbligati a lasciare le loro terre in cerca di fortuna proprio grazie ai proventi del museo.
Nel villaggio Damara vengono mostrate le varie attività un tempo vitali: la forgiatura del ferro per la produzione di armi, la preparazione di farmaci, la conciatura delle pelli di capra, l’accensione del fuoco, la produzione di monili.
Questo museo, unico nel suo genere, ha l’obiettivo di mostrare ai turisti le tradizioni di queste popolazioni conservandole il più possibile e facendo in modo che queste famiglie siano indipendenti economicamente. I ragazzi che ci guidano, in abiti tradizionali, hanno sotto il gonnellino smartphone di ultima generazione ma non si sentono obbligati a lasciare le loro terre in cerca di fortuna proprio grazie ai proventi del museo.
Nel villaggio Damara vengono mostrate le varie attività un tempo vitali: la forgiatura del ferro per la produzione di armi, la preparazione di farmaci, la conciatura delle pelli di capra, l’accensione del fuoco, la produzione di monili.
Villaggio Damara ricostruito |
Donna Damara mentre infila collanine |
Ragazzo Damara alle prese con la conciatura delle pelli di capra |
Proseguiamo nell’esplorazione del Damaraland e raggiungiamo la “Burnt Mountain“ una collina alta circa 12Km composta da scurissime scorie vulcaniche che le regalano appunto il nome di Montagna Bruciata e subito dopo le “Organ Pipes” una serie di colonne di diorite nascoste in una gola.
Organ Pipes o Canne d’Organo |
Nel pomeriggio partiamo finalmente per la nostra escursione alla ricerca degli Elefanti del deserto a bordo di un camion scoperto; la guida ci dice che siamo fortunatissimi perchè un branco di elefanti è proprio a pochi chilometri dal Lodge. Non facciamo fatica a credergli visto che li abbiamo incontrati poche ore fa!
Li raggiungiamo e la guida spegne il motore e ci lascia per un po’ ad ammirare le dinamiche del branco e fare fotografie.
Branco di Elefanti del Deserto |
Accompagnamo il branco ad abbeverarsi in una pozza artificiale alimentata dal Lodge ed è divertentissimo assistere al loro rituale da beauty-farm: dopo essersi dissetati alcuni iniziano a bagnarsi la schiena con la propria proboscide o reciprocamente e poi si rotolano per terra o si soffiano la sabbia addosso per proteggersi sia dal sole che dai parassiti.
Elefanti alle prese con il trattamento di bellezza: acqua e sabbia |
Lasciamo a malincuore il branco alla ricerca del Big Bull, il grande maschio che conduce vita solitaria… finalmente dopo diversi giri, cambi di direzione improvvisi, fuori strada con le marce ridotte a seguire orme, lo troviamo bello tranquillo alla prese con un altrattanto solitario cespuglio!
Il grande maschio del branco |
Le luci del tramonto regalano a questo posto un fascino ancora maggiore: tutto assume un colore rossastro e la guida ci porta su un’altura ad ammirare il tramonto con un bicchiere di spumante e due patatine.
Leggi anche le altre tappe di “#innamibiacolleone”:
- Etosha National Park
- Le cascate Epupa e l’Himbaland
- La trasferta verso Opuwo e gli imprevisti
- Twyfelfontein: il cuore del Damaraland
- Dall’Oceano Atlantico a Twyfelfontein: il cuore del Damaraland
- Swakopmund il deserto che incontra l’oceano
- Namib-Naukluft National Park: Sossusvlei e dintorni
- Dormire in… Namibia
- Namibia fai da te: riflessioni post viaggio
- Prima di partire per un lungo viaggio…
- Namibia: programmando il viaggio
Sempre più precisa nella descrizione riesci a trasmettere a chi legge la tua gioia!
concordo con anna molto buona e costruttiva la descrizione del viaggio