Il periodo della vendemmia è, ormai da tempo, terminato ed anche la vinificazione è a buon punto! Sì, a buon punto in altre cantine perché nella nostra, causa una forte grandinata del 15 maggio scorso, non è entrato neppure un grappolo.
Allora pensando alle realtà che abbiamo conosciuto quest’anno, durante i nostri viaggi, non possiamo fare a meno di ricordare Alessandro Crovara, un giovane viticoltore delle Cinque Terre, conosciuto ad aprile a Manarola.
Silvia, del B&B “Da Baranin”, sapendo del nostro interesse per la viticultura, ci fissa un incontro con il suo amico Alessandro.
L’incontro avviene in mezzo alle vigne dove il giovane sta lavorando. Là Alessandro ci racconta il suo lavoro, il suo territorio, le sue viti. Dal suo parlare trapela l’amore per questa zona unica nel Parco delle Cinque Terre; il lavoro è duro perché si continua a lottare con la natura per strappare all’imboschimento la terra per i vigneti appesi sui terrazzamenti esposti al sole e al mare.
Il suo lavoro è fatto di fatica e di tradizione, gli appezzamenti grandi o piccoli sono quasi esclusivamente raggiungibili a piedi, disseminati sulle terrazze a strapiombo sul mare, dove la potatura, la sarchiatura ed ogni altro lavoro che la vite richiede deve essere fatto a mano e sovente in ginocchio.
L’azienda di Alessandro coltiva circa 1 ettaro di terreno, i suoi appezzamenti si trovano in gran parte sui terrazzamenti affacciati sul mare, altri più distanti da Manarola, sono situati più nell’interno.
Le viti sono allevate secondo la tradizione del luogo e le varietà coltivate sono Albarola, Bosco e Vermentino.
Da queste uve Alessandro produce un vino bianco DOC, il “Cinque Terre”, in proporzione di 60% Bosco, 25% Albarola e il 15% Vermentino.
La Cantina è situata in Manarola, proprio all’inizio del paese, in Via dei Molini 26, è attrezzata con le nuove apparecchiature per cantine e le botti in acciaio.
È qui che Alessandro ci conduce scendendo dai vigneti, è qui che ci parla ancora del lavoro per portare l’uva fin quaggiù, con passione ci descrive la pigiatura e tutti i procedimenti a seguire fino a ché il vino poi riposa nelle botti di acciaio.
Non possiamo degustare né tanto meno acquistare, perché in quel momento Alessandro non ha vino imbottigliato, tuttavia riesce a trovare una bottiglia da regalarci! Il Cinque Terre lo assaggiamo comunque la sera, al ristorante ed appuriamo che è ideale per i primi piatti liguri e per i piatti di pesce (ad esempio per le acciughe del golfo).
Siccome, prima di tornare a casa, vogliamo acquistare del vino, Alessandro ci suggerisce di visitare la Cantina “Società Agricola Cooperativa Cinque Terre” in località Groppo di Riomaggiore.
Qui incontriamo il Presidente, che oltre a farci degustare i loro vini, ci racconta come la Cooperativa punti alle nuove tecnologie enologiche, alle caratteristiche naturali dell’ambiente per un’uva che si trasformi in ottimo vino.
La Società Agricola Cooperativa Cinque Terre è nata nel 1982 ed è l’unica realtà delle Cinque Terre.
Qui degustiamo il famoso Sciacchetrà la cui etichetta racconta: “Nasce nelle Cinque Terre, negli aspri vigneti terrazzati a picco sul mare di Liguria, dove solo la mano dell’uomo con tenacia, caparbietà e fatica può arrivare. Grappoli scelti di uva Bosco, Vermentino ed Albarola vengono lasciati per alcuni mesi sui graticci, all’ombra, al riparo dall’azione diretta dei raggi solari. Da giovane accompagna molto bene i formaggi piccanti ed i dolci di buona consistenza. Il tempo lo rende infine un ottimo vino di conservazione“.
Se volete un consiglio, fate un giretto alle Cinque Terre, passeggiate sui sentieri in mezzo alle vigne e non ripartite senza qualche buona bottiglia!