Post di Viaggio Usa on the road

Yosemite National Park: la natura all’ennesima potenza

Quando ho pianificato il nostro itinerario di viaggio on the road in California ed ho iniziato a studiare cosa vedere, ho inserito subito il Parco Nazionale dello Yosemite. Le fotografie panoramiche di El Captain e dell’Half Dome hanno sempre fatto parte di me forse da quando circa vent’anni fa ho installato per la prima volta Webshots Desktop sul mio pc.
Molti turisti italiani invece depennano lo Yosemite dalla lista dei parchi da vedere perché lo considerano simile ai nostri paesaggi alpini dolomitici e preferiscono dirigersi verso i parchi rossi di Utah e Arizona. Io amo molto la montagna ma vivo all’estremo opposto delle Dolomiti per cui ho ritenuto importante mettere in programma lo Yosemite con le sue milionarie rocce granitiche ed ho allocato quasi due giornate intere a questo parco.

Per gli amanti del trekking o dell’arrampicata due giorni serviranno a ben poco, la superficie dello Yosemite National Park è enorme ed infinita la sua offerta di trails dai più semplici accessibili anche alle carrozzine e alle bici ai più impegnativi da percorrere in diversi giorni richiedendo un permesso presso i rangers del parco.

El Captain uno dei volti più famosi dello Yosemite National Park
El Captain uno dei volti più famosi dello Yosemite National Park

La nostra visita è avvenuta verso la metà di ottobre, periodo di incertezza climatica; ci sono stati anni in cui la temperatura era ancora mite ed altri in cui le nevicate avevano già reso il panorama completamente invernale.
Per questo alla prima nevicata di settembre, ho preferito pormi nella situazione peggiore e cioè la chiusura della Tioga Road, la magnifica strada panoramica che sale fino al Tioga Pass e attraversa il Parco da ovest ad est, da Big Oak Flat a Lee Vining sebbene statisticamente la chiusura definitiva per l’inverno del passo fosse abbastanza improbabile (sul sito del parco trovate le date di apertura e chiusura della strada degli ultimi trenta anni). Altro motivo per lasciare da parte questa bellissima scenic drive è stato la chiusura del Mariposa Grove, la parte del parco Yosemite dove crescono le sequoie secolari chiuso per riqualifica fino al 15 giugno 2018. Volendo vedere i più vecchi ed alti alberi del pianeta abbiamo dovuto quindi mettere in programma anche la visita al Sequoia National Park e rimanere perciò ad ovest della Sierra Nevada, la catena rocciosa che divide la California dal Nevada.

Ricordi della Corso all'Oro a Mariposa alle porte dello Yosemite National Park

Per la visita allo Yosemite abbiamo scelto di pernottare a Mariposa, una graziosissima cittadina a circa 60 miglia dall’entrata del parco. Questo insediamento risalente agli inizi del 1800 deve la sua fondazione ad una spedizione spagnola impegnata nella Corsa all’Oro. Anche dopo il picco della corsa all’oro della metà del diciannovesimo secolo,  Mariposa continuò a rimanere cruciale per la manutenzione delle strade, della ferrovia e per le sue numerose fattorie sorte nel corso degli anni. Dagli ultimi decenni dell’800 infine la sua vocazione mutò completamente verso il turismo che proprio in quegli anni iniziò a diventare importante dopo la costruzione di alcuni hotel all’interno del Parco.

Abbiamo trascorso a Mariposa due notti, consumato due cene e due colazioni tipiche americane ma ci siamo subito innamorati di questa cittadina, la prima incontrata dopo essere stati in grandi città come San Francisco e Los Angeles a farci sentire davvero negli Stati Uniti più autentici!

 

Colazione tipica americana a Mariposa alle porte dello Yosemite
Colazione tipica americana a Mariposa alle porte dello Yosemite

Il rovescio della medaglia del pernottare a Mariposa è sicuramente la distanza che vi separa dal Parco, 30 miglia circa per raggiungere El Portal e circa 45 per arrivare invece nel parcheggio principale dello Yosemite Village il tutto senza code, cosa che sembra essere un miraggio nei mesi estivi soprattutto durante i week end. Il Visitor Center proprio al centro della Yosemite Valley è il punto di partenza per molti dei nuovi visitatori del parco mentre chi è già di casa sicuramente cerca di evitarlo visto il caos che vi regna; noi purtroppo non sapendolo ci siamo infilati in questo gran casino approfittando solo dei servizi che tuttavia si trovano in molti altri posti del parco.Dal parcheggio del Visitor Center abbiamo deciso di percorrere il “Valley Loop Trail“, un trail semplice, senza grande elevazione ma abbastanza immerso nella natura. Come è riportato sul sito questo trail a volte non è ben segnalato ed è meglio portare con se la mappa, disponibile on line e al Visitor Center. Noi ovviamente non l’abbiamo fatto ed infatti ci siamo persi per poi ritrovarci sul sentiero “Mirror Lake Loop” che abbiamo deciso di seguire senza sapere quanto tempo sarebbe stato necessario. Il tutto ovviamente senza avere con noi nulla da mangiare in quanto all’interno del parco portare cibo senza gli appositi contenitori anti orso è severamente vietato.

 

Orsetto avvistato sul Valley Trail allo Yosemite National Park

Siamo stati ripagati però ben due volte per la nostra perseveranza: la prima con la vista di un simpatico orsetto che percorreva il nostro sentiero in senso opposto. Un incontro face to face a cui fortunatamente l’orsetto ha deciso di porre fine cambiando direzione ed avventurandosi nel bosco. Per un attimo infatti, pur avendo letto tutte le linee guida da rispettare in caso di incontro di orsi, le mie gambe si sono irrigidite mentre il cuore batteva all’impazzata. Emozione tanta, ma anche una certa agitazione: non ci aspettavamo di certo di incontrarlo lì, a poche decine di metri dalla strada asfaltata e soprattutto con tutta l’apparenza di voler andare proprio nella direzione da cui arrivavamo noi… le foto sono testimoni della mia agitazione, tutte sfocate!!!

 

Mirror Lake in fondo alla Yosemite Valley

Altro fantastico regalo dello Yosemite è stata la vista del Mirror Lake apparso quasi come un miraggio dopo diverse ore di cammino! Bellissimo lago, o meglio dire luogo, infatti il lago è asciutto per la maggior parte dei mesi dell’anno. Un panorama quasi desertico sbucato fuori da un bosco ed una vegetazione così lussureggiante.
Il lago è di origine glaciale ed un tempo occupava quasi tutta la Yosemite Valley; ora è in fase di sparizione a causa dei sedimenti che stanno riempiendo la depressione.

Per il rientro al parcheggio avremmo potuto prendere una delle navette del parco, ma ormai sull’onda agonistica abbiamo continuato a camminare passando davanti al Majestic Yosemite Hotel, un grande complesso in granito con più di 100 camere, totalmente immerso nel parco ma per noi inavvicinabile economicamente.  Siamo arrivati così alla macchina abbastanza stremati verso le 15:30 senza aver mangiato nulla, fortunatamente polpettina ha dormicchiato un po’ nel marsupio e non ha badato tanto al pancino vuoto.

L’indomani, paghi per aver già incontrato l’orso e ammirato la maestosità delle montagne dal basso, abbiamo deciso di dedicarlo a raggiungere il Glacier Point un magnifico view point a circa 2.200 m slm dal quale si ha una vista spettacolare sull’Half Dome e su gran parte della Yosemite Valley.
Questo passo è raggiungibile solo da giugno ad ottobre quando la strada viene sgomberata dalla neve o eventualmente a piedi con un impegnativo trail di circa 4 miglia che parte dalla Yosemite Valley. Il view point, raggiungibile dal parcheggio con un brevissimo percorso, sorge proprio sulle ceneri dell’antico Glacier Point Hotel aperto nel 1918 e distrutto da un incendio nel 1969.

 

Half Dome visto dal Glacier Point all'interno dello Yosemite National Park
Half Dome visto dal Glacier Point all’interno dello Yosemite National Park

Purtroppo i panorami e le nostre fotografie sono caratterizzate da una fitta nebbiolina causata dai numerosi incendi divampati durante tutta l’estate nella Valley. A detta di alcuni americani, abituè del Glacier Point, quella che abbiamo ammirato estasiati è stato il più brutto panorama mai visto, deturpato da questa foschia.

Vernal Falls e Nevada Falls viste dal Glacier Point all'interno dello Yosemite National Park
Vernal Falls e Nevada Falls viste dal Glacier Point all’interno dello Yosemite National Park

La nostra interpretazione dello Yosemite così come ve l’abbiamo descritta è stata frutto di alcune scelte ed alcuni vincoli dovuti alla stagione, alla chiusura del Mariposa Grove e alla conseguente scelta di vedere gli alberi più antichi del pianeta al Sequoia National Park.

Sono perfettamente consapevole che abbiamo visto solo una piccola parte del parco e mancano la strada più notevole del Parco a detta di molti: la Tioga Road, che raggiunge i 3.000 metri di altitudine. Se avete voglia di leggere una diversa interpretazione dello stesso parco fatta dalla nostra amica Marta che lo ha visitato in piena estate, vi rimandiamo con piacere al suo articolo.

Sicuramente visitare il parco fuori stagione ha i suoi vantaggi. Avevo infatti sentito parlare di veri e propri ingorghi di auto all’interno del Parco che è molto amato e frequentato anche dai locali (è il terzo parco più visitato d’America) mentre noi non abbiamo avuto alcun problema di viabilità, parcheggiando nel parcheggio più vicino al Visitor Center e non facendo un minuto di coda per entrare o uscire dal parco. Certo è che l’autunno è anche la stagione meno indicata per godere degli spettacoli che l’acqua, altro elemento protagonista del parco insieme alle rocce, può offrire. Quasi tutte le cascate erano infatti semi-asciutte e non abbiamo ammirato nessun gioco di riflessi di quelli visti nelle foto altrui.

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