Avete mai sentito parlare delle Cattedrali Sotterranee di Canelli?
No, la religione in questo caso non c’entra nulla; stiamo parlando di vino!
La zona di Canelli è famosa per lo spumante; proprio qui infatti si sperimentarono le produzioni dei primi vini spumanti italiani già nel 1850 e nel 1865 nacque l’Asti spumante, il primo e più noto spumante dolce italiano.
Durante la nostra visita a Canelli abbiamo approfittato per assaggiare alcune etichette della zona presso l’Enoteca Regionale, dedicata principalmente alla principale produzione della zona: il vino spumante metodo classico, l’Alta Langa; il vino spumante dolce, l’Asti; il moscato.

Credits Mattia Marinolli
Canelli, cittadina in provincia di Asti, è situata in uno dei più recenti territori riconosciuti dall’UNESCO in Italia: il paesaggio vitivinicolo del Piemonte – Langhe-Roero e Monferrato.
Anche le Cattedrali Sotterranee di Canelli, quindi, hanno ricevuto il riconoscimento, essendo inserite nel territorio ed essendo un capolavoro di ingegneria quasi nascosto sotto la cittadina.
Le Cattedrali Sotterranee
Il territorio di Langhe e Monferrato è costellato di piccoli Infernot, locali sotterranei scavati a mano nelle rocce di tufo e di arenaria, utilizzati per lo più per la conservazione del vino. In questi locali, infatti, la temperatura e l’umidità sono costanti durante tutto l’anno e permettono una conservazione ottimale del vino.
Le Cattedrali Sotterranee di Canelli sono, in sostanza, un’evoluzione in grande degli infernot. Sono infatti gallerie che si snodano sotto la città di Canelli per oltre 20 km. Vengono chiamate Cattedrali perchè i saloni e le stanze che conservano la produzione vinicola dei principali produttori assomigliano davvero a chiese o cappelle. Quasi assomigliano alle chiese scavate nelle miniere di sale che ho visitato alcuni mesi fa vicino a Cracovia.
Io ho visitato le Cattedrali Sotterranee di Canelli che conservano la produzione del gruppo spumantistico Bosca. Si possono vedere grazie ad una visita guidata ed è necessario prenotarsi, ma è tutto interamente gratuito.
Scendere ad una trentina di metri nel sottosuolo e trovare migliaia di bottiglie posizionate sulle pupitres a riposare è davvero impressionante.
Non aspettatevi passaggi angusti o scale strette e ripide: tutto il percorso si snoda in ambienti ampi e di grande respiro. Durante la passeggiata, che dura circa una quarantina di minuti, sentirete raccontare la storia del gruppo Bosca, vedrete alcuni filmati su come viene prodotto il vino e vi saranno raccontate le procedure di produzione.
Usciti a rivedere la luce, il mio consiglio è di continuare la visita della cittadina di Canelli con un’altra delle sue eccellenze: la distilleria Bocchino.
La Distilleria Bocchino
I più giovani non ricorderanno gli slogan del grande Mike Bongiorno che hanno accompagnato la mia infanzia; chi ha qualche anno in più invece non faticherà a riconoscere il famoso spot qui sotto.
Ecco, proprio la Grappa Bocchino è una delle altre eccellenze di Canelli.
La Distilleria Bocchino, posta in cima ad una delle vie principali di Canelli, quella sulla quale si affacciano le cantine Contratto e Bosca, è anch’essa visitabile previo appuntamento.
Il costo della visita, che dura circa 1h30, è di 25€ e comprende anche una degustazione di 4 grappe abbinate a prodotti locali di qualità.
Interessante è scoprire la storia della distilleria, le varie etichette dalla fondazione ai giorni nostri, il procedimento della distillazione della grappa e le varie tipologie di prodotto offerte oggigiorno.
Le chicche della visita sono due: la cantina privata di famiglia e la barricaia.
Proprio qui si passeggia nella zona di invecchiamento ed affinamento, dove vengono spiegate le diverse grappe, le tempistiche di riposo nelle barrique e le varie sfumature che si possono percepire al naso ed in bocca.
La degustazione successiva è un tuffo tra le note legnose, speziate e dolci delle grappe.
Non sono particolarmente appassionata di questo tipo di distillato, ma dopo aver assaggiato i prodotti posso dire che la mia preferita è stata la grappa di moscato invecchiata per alcuni mesi in barrique precedentemente utilizzate per l’invecchiamento del Sauterne.