Lo scorso giugno abbiamo concluso il nostro viaggio terzo viaggio negli Stati Uniti, un On the Road attorno allo Yellowstone National Park nella cosiddetta Real America.
Eravamo stati negli Stati Uniti con polpettina piccola: nel 2017 aveva poco più di un anno ed avevamo visitato principalmente la West Coast della California mentre nel 2018, quando aveva due anni circa, eravamo stati in Utah e Arizona dove erano stati i Parchi Rossi i protagonisti.
I panorami americani, i grandi spazi, la facilità di viaggio anche con bambini, le icone americane viste e straviste in film e video ti stregano e come avevo letto in qualche gruppo di discussione, fatto un viaggio in America ne vorresti organizzare altri mille per conoscere tutti gli angoli di questo immenso paese. Così è stato per noi e anche ora, dopo diversi mesi dal rientro, penso che nella mia testa dopo questo on the road in USA attorno allo Yellowstone National Park e la Real America ho in testa almeno altri tre itinerari pronti!
Itinerario on the road attorno allo Yellowstone National Park
Colorado
Considerando che lo Yellowstone National Park era il nostro obbiettivo principale ho cercato di costruire un itinerario attorno ad esso che ci portasse in altri luoghi iconici ed interessanti, senza ammazzarci di strada in macchina e senza prendere altri voli. Un viaggio insomma che fosse godibile per tutti e tre al netto dei giorni da passare a Yellowstone che sapevamo essere una garanzia. Col senno di poi devo dire che abbiamo attraversato e visitato posti molto interessanti e vissuto giornate intense lungo tutto l’itinerario, forse contando solo un paio di giornate di trasferimenti puri senza tappe particolarmente significative.
Il nostro itinerario è partito da Denver, la capitale del Colorado, che è una delle città più ben collegate con voli diretti all’Europa, nel nostro caso abbiamo viaggiato con British Airways e quindi abbiamo fatto scalo a Londra. Siamo arrivati a Denver di pomeriggio ed abbiamo deciso di pianificare due notti in città per provare a riprenderci dal fuso orario, visitare brevemente la Capitale del Colorado, prendere possesso dell’auto e partire in direzione nord.

Il terzo giorno abbiamo quindi macinato le prime miglia in Colorado fino alle Rocky Mountains dove siamo entrati nel Rocky Mountain National Park dalla località di Estes Park. Purtroppo il brutto tempo ha cominciato a caratterizzare le nostre giornate e nonostante un po’ di sconforto per aver trovato pioggia e neve, la Trail Ridge Road raggiunge infatti i 3605 metri sul livello del mare, siamo riusciti anche a fare un paio di percorsi a piedi e a vedere i nostri primi cervi. Visto che parliamo del primo National Park americano visitato in questo viaggio rammento che l’ingresso a tutti i “National Parks” americani è possibile acquistando un biglietto giornaliero direttamente agli ingressi dei parchi oppure munendosi (direttamente al primo Parco o in anticipo) della Carta America the Beautiful che consente l’accesso a tutti i parchi nazionali americani per 24 mesi per il titolare e tutte le persone che entrano col suo veicolo (fino a 3 adulti e bambini illimitati). Alcuni parchi inoltre, come questo, richiedono l’acquisto di un ulteriore Pass giornaliero che serve a limitare gli accessi giornalieri ai parchi più visitati d’America e a godersi gli spazi in armonia con la natura. Per questi pass aggiuntivi è necessario monitorare le pagine dedicate ai singoli parchi o utilizzare l’app di NPS.gov.
Dopo aver trascorso la notte nei pressi del parco delle Rocky Mountains l’indomani abbiamo continuato in direzione Nord fino alla tappa intermedia del Fort Laramie uno dei numerosi forti militari utilizzati dall’esercito americano per controllare i flussi migratori nonché i Nativi Americani durante la Corsa all’Oro.
South Dakota
Dopo la visita al forte ci siamo diretti a Rapid City in South Dakota, città nella quale abbiamo trascorso ben tre notti per visitare le Badlands e le Black Hills, con il Custer State Park ed i memoriali di Crazy Horse e Mount Rushmore.

Dopo queste due giornate piene in South Dakota abbiamo iniziato l’avvicinamento a Yellowstone con due lunghe giornate in auto spezzate solo dalla visita della Devil’s Tower, della cittadina di Buffalo in Wyoming e i primi spettacolari panorami attraversando la Bighorn Forest fino ad una delle città alle porte del Parco Nazione di Yellowstone: Cody.
Parco Nazionale di Yellowstone
Abbiamo dedicato quattro giornate al Parco Nazionale di Yellowstone, purtroppo caratterizzate tutte da maltempo e solo pochi sprazzi sereni e soleggiati.
Primo Giorno a Yellowstone
Siamo entrati nel parco dall’ingresso orientale di Cody, dopo aver fatto una ricca spesa a Wallmart di Cody per colazioni e pranzi al sacco da consumare all’interno del parco. Siamo passati da Yellowstone Lake, abbiamo ammirato il Gran Canyon di Yellowstone, davvero impressionante, poi le Upper e Lower Falls ed infine abbiamo percorso un pezzo di Lamar Valley una delle valli dove solitamente si ha la maggiore possibilità di avvistare la fauna caratteristica dello Yellowstone. Ci siamo emozionati con primi grandi bisonti americani visti da vicino e abbiamo osservato col binocolo qualche Grizzly intento a cercare radici o bacche sotto terra. Abbiamo trascorso la prima notte al Rooswelt Lodge, uno storico ed antico Lodge che ospitò i primi visitatori del Parco tra cui anche l’omonimo Presidente degli Stati Uniti cui è stato poi dedicato. Gli alloggi all’interno del Parco vanno prenotati e pagati molti mesi prima, nell’alta stagione direi appena viene aperta la prevendita, attraverso il sito ufficiale del Parco Nazionale di Yellowstone. In media si tratta di alloggi molto spartani (senza bagno privato e con stufa) ma molto caratteristici ed immersi nella natura del Parco. Nei pressi dei Lodge si trovano di solito bar e ristoranti dove noi abbiamo consumato solo le cene (nessuna degna di nota purtroppo).


Secondo Giorno a Yellowstone
Siamo partiti sotto una pioggia battente ed abbiamo percorso in macchina la strada fino all’ingresso Nord del Parco di Gardiner, dopo un caffè caldo “to go” abbiamo provato a percorrere dei brevi trails nella zona di Mammoth Hot Springs ma purtroppo la pioggia non ci ha mai lasciato fino al primo pomeriggio quando dopo il nostro pic-nic in auto siamo arrivati nei pressi del Norris Geyser Basin. Tra un acquazzone e l’altro ci siamo fatti coraggio e siamo riusciti a percorrere dei bei trail nella zona dei Geyser dello Yellowstone e a partecipare ad uno dei Junior Ranger Program, programma con attività per bambini organizzati in tutti i National Park dai guardia parco cui Arianna si era appassionata già al Parco Nazionale precedente.

Successivamente ci siamo spostati nella zona dell’Old Faitful Inn, antico ed affascinante hotel costruito nel 1904 con materiali provenienti quasi esclusivamente dal Parco e caratterizzato da bellissime balconate in legno che si affacciano tutte sulla hall e sul grande camino centrale in pietra. Questo Lodge sorge a pochi metri dall’omonimo geyser la cui particolarità è quella di eruttare ad intervalli regolari di circa un’ora e quindi facile da ammirare. Noi abbiamo dormito anche in questo caso in una delle cabin di legno, questa volta con il termosifone ma sempre senza bagno (solo un piccolo lavandino) ed abbiamo cenato nello storico ristorante dell’Old Faithfull Inn (cena a buffet da prenotare in anticipo).
Terzo Giorno a Yellowstone
Dopo aver ammirato un’altra eruzione dell’Old Faithful Geyser, questa volta con un tiepido sole, ci siamo diretti al Grand Prismatic Spring la più grande sorgente di acqua calda degli Stati Uniti dai caratteristici colori dell’arcobaleno fortunatamente illuminata da un bellissimo sole!

Successivamente siamo passati dal Firehole River Canyon dove abbiamo avvistato un lupo e ci siamo spostati a West Yellowstone, l’entrata Ovest del Parco per una serata un po’ meno wild ma dopo due giorni con un bel bagno caldo!
Quarto ed ultimo giorno a Yellowstone
L’ultimo giorno infine abbiamo attraversato il Parco in direzione sud ma siamo stati due ore in coda perché una mandria di bisonti stava occupando completamente la strada. Abbiamo esplorato l’ultima zona mancante quella di West Thumb dalla quale di vede il Lago di Yellowstone dal lato opposto rispetto a quello visto il primo giorno, siamo passati dal Visitor Centre a fare il giuramento come Junior Ranger e poi siamo usciti dal Parco di Yellowstone verso il Grand Teton. Quest’ultimo col senno di poi avrebbe meritato più tempo, lo abbiamo trascurato un po’ a causa dei prezzi folli delle sistemazioni ma magari avremmo avuto più fortuna con gli animali…

Colorado
L’indomani è stata una giornata dedicata allo spostamento verso sud con tappa a Salt Lake City. Il tragitto è stato parecchio lungo e noioso e dopo aver attraversato la città in auto, averla ammirata dall’alto di Ensign Park ed aver fatto spese per cena ci siamo rilassati nella piscina dell’hotel. Il giorno successivo ancora molte miglia ci aspettavano, dopo lo Yellowstone è comune inserire la zona di Moab ma noi ci eravamo già stati nel viaggio precedente, per cui abbiamo programmato una lunga trasferta a sud verso il Colorado. La tappa successiva è stata quindi Durango famosa per essere la stazione di partenza di un’antica ferrovia che conduceva alla città mineraria di Silverton attraverso una caratteristica ferrovia in mezzo a un canyon: la Narrow Gauge Railroad per la quale abbiamo prenotato il viaggio in carrozza aperta da mesi! Il ritorno a Durango si può effettuare in bus e si percorre una parte della Million Dollar Highway così chiamata proprio per l’elevato costo che richiese la sua costruzione.

La seconda giornata in Colorado l’abbiamo trascorsa al Great Sands Dune National Park, una distesa di dune sabbiose totalmente diversa dai panorami alpini dei giorni precedenti dove si può provare, a gran fatica, a scalare le dune o a scendervi con la tavola.

Qui abbiamo trovato il primo e praticamente unico giorno caldo del nostro viaggio dopo giorni di perturbazioni e temperature prettamente alpine…
La terza giornata invece è iniziata con una trasferta verso nord per avvicinarci alla città di Denver da dove siamo rientrati in Italia. Abbiamo deciso di visitare il Garden of the Gods State Park, nei pressi della famosa località montana di Colorado Springs dove abbiamo alloggiato la sera prima della partenza in uno dei numerosi campeggi.
Consigli Pratici
Come risparmiare qualche dollaro
In famiglia amiamo i burger ma da buoni italiani non riusciamo a mangiare al ristorante tutte le sere, soprattutto io, da quando sono vegana e ho una scelta più limitata. Inoltre dopo il Covid i prezzi sono lievitati in tutti gli Stati Uniti e quindi ci è tornato utile intervallare cene fuori al ristorante a cene più semplici con prodotti acquistati nei supermercati e cucinati o scaldati nei microonde. Negli hotel / motel negli Stati Uniti ci sono quasi sempre ma ci assicuriamo che ci siano nelle camere che scegliamo, unitamente al frigo, e al bollitore soprattutto nelle tappe in cui riteniamo ci possano servire.


Spesso, anche nei motel senza colazione a buffet, è disponibile the e caffè alla reception che per noi italiani costituisce un buon 50% di quello che consumiamo normalmente a casa. E’ quindi sufficiente comprare qualche dolcetto al supermercato o in qualche bakery per avere colazione senza spendere anche 10-15$ a testa. Se dovete comprare un caffè “to go” date un occhio al bicchiere, noi lo condividiamo quasi sempre perché tendenzialmente è una dose da 30-40cl.
Il cooler usa e getta di polistirolo è un mai più senza dei nostri on the road in USA, si trova in tutti i Dollar Tree o Wallmart e consente di tenere fresche le bevande in caso di caldo rovente ma anche di conservare per più giorni cibi freschi per i pranzi al sacco e colazioni. Alla sera lo svuotiamo regolarmente e portiamo tutto il contenuto nel frigo dell’hotel / motel e alla mattina rimettiamo tutto nel cooler con del nuovo ghiaccio, spesso disponibile nei parcheggi dei motel o in vendita per qualche dollaro nelle stazioni di servizio. Questo ci consente di prendere anche confezioni più grandi di insalate, salumi ecc e farle durare per qualche giorno.

Anche la borraccia non può più mancare nei miei viaggi: noto con piacere che sempre più spesso si trovano fontane per ricaricarle, sicuramente negli aeroporti, all’ingresso degli hotel e in tutti i Parchi Nazionali.
In tutti i Parchi Nazionali esistono delle bellissime aree Pic Nic ma spesso durante le lunghe trasferte si fatica a trovare un posto carino per fermarsi a pranzo. Una scoperta che abbiamo fatto è che in quasi tutti i paesini più sperduti vi è sempre un parco giochi per bambini che spesso è dotato di una area ricreativa coperta con tavoli, fontana e spesso servizi igienici. Nelle due trasferte più lunghe ne abbiamo trovati due veramente ben attrezzati.
Anche questa volta non ho utilizzato il telefono in viaggio. Mi collegavo alla sera ai Wi-Fi degli hotel / motel per comunicare con la famiglia e solitamente scarichiamo le mappe off line di Google Maps delle zone che andremo ad esplorare l’indomani, così da non dover attivare il traffico dati di giorno.
Visto il rincaro anche dei motel più normali, nelle località di vacanza americane è possibile provare a cercare un alloggi nei numerosi campeggi. Frequentati principalmente dagli RV ( i caravan americani) hanno solitamente una zona dedicata a quelli che noi chiameremmo bungalow e che li si chiamano chalet, la cosa un po’ spiacevole è che pochi forniscono il servizio lenzuola perché sono destinati più al turismo americano ma tentare non costa nulla e solitamente si trovano in posti carini, sono dotati di piscina e spesso di BBQ per cucinarsi qualcosa autonomamente. Anche i Motel da incubo come li abbiamo battezzati noi già nel viaggio precedente hanno orami dei prezzi assurdi, mi riferisco a quei motel che siamo abituati a vedere nei film, sperduti nel nulla, fuori dai centri abitati, con il classico parcheggio per le auto davanti alla stanza. L’unica nota positiva è che lentamente stanno scomparendo moquette e copriletti fiorati!
On the road con bambini
Come dicevo nell’introduzione questo è il terzo on the road in USA con una bambina, sebbene siano passati alcuni anni e il suo approccio alla vacanza sia completamente cambiato nel frattempo, c’è una costante. Quando si pianificano diverse ore di auto al giorno è necessario trovare poi un’attività a destino o durante il tragitto che sia per lei di svago o divertimento. Spesso scegliamo motel / hotel con piscina dopo le giornate più pesanti e spesso saltiamo la cena al ristorante per non sottoporla ad ulteriori attese. Nelle tappe lunghe abbiamo passato anche qualche ora nei parchi giochi dove abbiamo fatto alcune amicizie.
Quest’anno a differenza degli altri due on the road negli Stati Uniti non abbiamo trovato molta musica dal vivo, nè per strada nè nei locali (in un paio c’era ma purtroppo l’accesso era interdetto ai bambini) altrimenti anche questa è un’attività che ad Arianna piace molto e che a casa non abbiamo mai occasione di fare.

Scegliamo spesso musei del costume o etnografici perché sono quelli più comprensibili per i bambini e che li aiutano a capire qualcosa dei paesi che visitiamo, spesso questi sono in inglese, oltre alla lingua locale, e per cui richiedono ancora il nostro supporto per essere apprezzati al 100%. In questo viaggio Arianna ha apprezzato molto il History Colorado Center di Denver cioè il museo della storia del Colorado, la visita a Fort Laramie con la ricostruzione del forte e del suo arredo, le camere dei soldati, gli appartamenti degli ufficiali ed i negozi del forte; poi l’Old Town Trail di Cody un percorso nel vecchio west con la ricostruzione di antiche case il legno, del bazar, della scuola ecc.
Opzioni Vegane

Con mia grande sorpresa ho trovato in quasi tutti i posti in cui abbiamo cenato una o più opzioni vegane. Ovvio che non riesco ancora ad andare alla cieca ma dando un occhiata ai menù esposti oppure on line precedentemente non ricordo di aver fatto fatica a trovare qualcosa. Chiaramente non si può essere molto pretenziosi e quasi sempre l’opzione è il burger veg (che però io amo in quasi tutte le forme) senza formaggio o salse vegan. Niente dolci come peraltro in Italia se non nei locali prettamente vegani che abbiamo frequentato a Denver e al Whole Food una tappa che ho sognato per mesi. Si tratta di un supermercato dedicato al Bio che propone molte cose vegane: snack, dolci e piatti pronti. Bocciato per sempre Starbucks che non ha neanche un dolce vegano per colazione, così come i supermercati normali, incluso il mio ex adorato Wallmart nel quale si trovano meno opzioni vegane che in Italia. Praticamente nessun affettato o formaggio a parte il Violife, nessun dolce o biscotto eccetto i famosi Oreo vegani by chance! Spopolano invece i latti vegetali, rigorosamente in confezioni da 1 gallone e l’hummus a tutti i gusti in barilotti da almeno mezzo kilo che hanno decisamente salvato i miei pic nic attorno allo Yellowstone National Park.
Complimenti per il bellissimo viaggio!
Anche la mia famiglia (abbiamo un bambino di 6 anni) intraprenderà il primo viaggio negli USA con un itinerario simile, compreso Yellowstone, il prossimo agosto e vorrei chiederti qualche consiglio sulla spesa al supermercato per i pranzi al sacco: non conosco i supermercati americani e ho il timore di non trovarci nulla di “commestibile” per noi che non siamo amanti della carne e facciamo tanto uso di verdure, legumi e pasta. Grazie, Ilaria
Ciao Ilaria, quante cose in comune!!!
I supermercati più diffusi in questa parte di america sono i Wallmart che sono dei veri e propri superstore. Quindi hanno tantissima varietà di cibi freschi, insalate verdure già pronte o tagliate da mangiare crude. Hummus a tutti i gusti (se vi piace) affettati e formaggi a fette perfetti per i pic nic nei parchi naturali. Noi in questo tipo di viaggio portiamo sempre dei contenitori per conservare frutta e verdure, condire le insalate ecc in modo da essere autonomi per qualche giorno come potrebbe essere utile a Yellowstone. Vi consiglio di comprare il frigo di polistirolo nei primi giorni di viaggio e di fare una bella spesa prima di entrare nel parco perchè dentro ci sono tavole calde e ristoranti. Essendo vegana ho ovviamente comprato anche legumi che mangiavo nelle insalate sciacquandoli in motel la mattina e portandomeli già pronti nei contenitori. Più difficili paste e cereali, i sottovuoto che ci sono dai noi non li ho trovati, io ne avevo portata qualche busta dall’italia.