Post di Viaggio

Il trenino rosso del Bernina

Questo anno per festeggiare il mio compleanno ho deciso di regalarmi uno di quei viaggi nella mia wish list da sempre: il trenino del Bernina
Non lo chiamo “Bernina Express” semplicemente perchè, dopo attenta valutazione, ho scelto di viaggiare sui normali vagoni della ferrovia retica Rhätische Bahn
I vantaggi dal mio punto di vista sono ben due rispetto ai più moderni vagoni panoramici: i finestrini si possono aprire per fare foto ed è possibile scendere a qualsiasi fermata e risalire sul treno successivo, sui vagoni Bernina Express invece la prenotazione del posto è obbligatoria.
Avendo frequentato la Valtellina per decenni, sento parlare di questa ferrovia, da quando ero bambina, diventata poi nel 2008 patrimonio dell’Unesco per l’unicità ingegneristica della sua costruzione incastonata perfettamente nella splendida natura delle montagne Valtellinesi e Svizzere.
Pur essendo molto curiosa del viaggio in treno, decido di visitare più approfonditamente la regione svizzera dell’Engadina e programmo quindi una notte a St. Moritz, il blasonato capolinea di questa tratta della ferrovia retica definita dal New York Times “la Montecarlo delle Alpi” in quanto frequentata da finanzieri ed aristocratici.
Si parte dalla stazione retica nel centro di Tirano, dove un tempo era necessario sbrigare le pratiche doganali, e subito si avverte la particolarità del viaggio in quanto i binari attraversano tranquillamente il centro della città e dei paesi limitrofi senza alcuna separazione dalle carreggiate per le autovetture. 
Sarà forse la modesta velocità a consentire questa promiscuità che permette al viaggiatore di entrare più a contatto con la Val Poschiavo e che la rende così diversa dalle solite ferrovie… 
Dopo pochi chilometri ecco arrivare il fiore all’occhiello della ferrovia retica: il Viadotto Elicoidale, un anello di 70 metri di raggio e con una pendenza del 7% che permette di guadagnare la trentina di metri di quota necessari per
raggiungere la stazione di Brusio.
Viadotto elicoidale

Oltrepassato il viadotto elicoidale si avrà giusto il tempo di mettersi comodi in poltrona per poi riaffacciarsi al finestrino ammaliati dai colori del Lago di Poschiavo
Se amate le passeggiate vi suggerisco caldamente il Giro del Lago scendendo dal treno alla stazione di Miralago per poi risalire alla stazione Le Prese o viceversa se state percorrendo la tratta St. Moritz – Tirano.

Lago di Poschiavo
Se volete invece visitare il capoluogo della valle dovete scendere alla fermata Poschiavo
Subito dopo il caratteristigo borgo alpino il treno inizierà ad inerpicarsi per i boschi attraverso una serie di tornanti con la pendenza di oltre il 70‰ che vi faranno correre da un lato all’altro del treno per non perdervi neanche un pezzettino del magnifico panorama. 

Scesi alla stazione di Cavaglia ci gustiamo la tranquillità di questo altopiano a 1700m di altitudine, contornato da pinete e casette di legno per vacanze di valtellinesi e poschiavini.

Alpeggio di Cavaglia

A pochi metri da qui parte un bellissimo itinerario, percorribile solo in assenza di neve, detto “Giardino dei ghiacciai” dove attraverso una serie di scale in acciaio piazzate dall’omonima associazione, è possibile visitare le “Marmitte dei Giganti”. 
Si tratta di formazioni erosive create dopo l’ultima glaciazione, circa 10.000 anni fa, da sabbia e sassi spinti dall’acqua di sciogliomento del ghiacciaio del Palù.

Marmitta dei giganti

Lasciato l’alpeggio il trenino riprende a salire con altri 300m di dislivello per raggiungere il laghettò Palù. 

Lago Palù

Si lascia quindi la Val Poschiavo per raggiungere l’Alpe Grum ed arrivare poi al punto più alto della ferrovia: il Passo Bernina, quota 2253mslm con il Lago Bianco e la diga di Scala.

Lago Bianco

Diga di Scala

La prossima sosta è quella del ghiacciaio Morteratsch, il più grande del complesso del Bernina. 
Un tempo la stazione RhB sorgeva proprio al confine del ghiacciaio mentre oggi, a causa del surriscaldamento del pianeta e del progressivo ritirarsi del ghiacciaio, sono necessari cinquanta minuti di passeggiata per raggiungerlo. 

Se avrete la fortuna di essere i soli a scendere dal treno in una splendida giornata di sole, probabilmente, come successo a me, vi sentirete quasi in paradiso: il cielo blu, le montagne bianche, un silenzio assoluto e NESSUNO attorno a voi.
Sentiero per il ghiacciaio Morteratsch
 
Sul sentiero ci sono diversi cartelli che segnano il fronte del ghiacciaio dagli anni ’50 ai giorni nostri: vedere come può essere devastante l’effetto dei consumi dell’uomo su questo angolo del pianeta non mi lascia certo indifferente…
Anche CAT il compagno di viaggio quadrupede sembra gradire questa gita nelle nevi, d’altronde queste sono le sue terre natie!
CAT al ghiacciaio Morteratsch
Risaliti sul trenino ci dirigiamo verso il capolinea: St. Moritz. 
Seguiamo le indicazione per il centro (Dorf) e dopo un paio di tornanti già caratterizzati da hotel di lusso, negozi di grandi griffe e gioiellerie arriviamo in una zona pedonale molto carina. 
Ancora più avanti troviamo qualche negozio d’abbigliamento, la Rolex, il comune e l’ultracentenaria pasticceria Hanselmann, all’interno dell’edificio più antico della città, dove si può gustare la famosa torta di noci engadinese
Pasticceria Hanselmann
Un’altra tappa da non perdere è il Museo Segantini nel quale si trova la maggiore raccolta di opere del pittore divisionista trentino realizzate sia nel periodo italiano che nel periodo engadinese.
Ma St. Moritz non è solo shopping e hotel di lusso; merita assolutamente una passeggiata attorno al lago che da gennaio a marzo è addirittura trasformato in un ippodromo per le corse internazionali di cavalli.
Lago di St. Moritz
Per chi ama lo sci, inoltre, sarà sicuramente divertente provare le piste del comprensorio Corviglia dove si svolge anche la coppa del mondo femminile di sci alpino. 
A st. Moritz non ci si deve assolutamente perdere una cena tipica engadinese:
una zuppa d’orzo dei grigioni per iniziare e poi un piatto di rosti con uova e pancetta oppure un piatto più montano a base di cervo e polenta e per finire la torta di noci engadinese! 
Piatti tipici di St. Moritz
Alcuni suggerimenti:
  • Il sito Visit Valtellina contiene molte informazioni interessanti e Francesca vi può aiutare nell’acquisto dei biglietti del trenino e nella ricerca di un buon B&B.
  • Come base a Tirano ho scelto il B&B San Bernardo dove ci siamo trovati molto bene. Gli animali domestici sono ben accetti, la struttura è nuovissima, con un bellissimo panorama e Silvio è stato molto cortese!
    Se alloggerete a Tirano non perdetevi una cena alla Locanda Altavilla un ristorante che ci ha stupito con una cena veramente sopra le righe.
  • A St. Moritz abbiamo alloggiato allHotel The Piz il cui motto è “Eat & Sleep for Less” ma credo sia riferito agli standard svizzeri! Non è molto economico ma ci siamo trovati molto bene, le camere sono ampie e ben arredate e si mangiano interessanti piatti locali. E’ raggiungibile dalla stazione con una bella passeggiata attorno al lago. 
  • Abbiamo scelto il week end del 7-8 dicembre, data che in Italia segna un po’ l’apertura della stagione invernale. Non è probabilmente così in Svizzera visto che molte strutture erano chiuse ed avrebbero riaperto solo attorno al 15-20 dicembre. Questo ha indubbiamente il vantaggio dello scarso affollamento ma può avere qualche spiacevole effetto se troverete l’unico ristorante della stazione di Morteratsch chiuso…
  • In Svizzera è tutto molto caro! Se viaggiate in famiglia e volete risparmiare qualche soldino potete portarvi dei panini anche nella stagione invernale, in quasi tutte le stazioni della ferrovia retica abbiamo visto sale d’aspetto molto confortevoli, pulite e riscaldate! 

8 Comments

  1. Federico Manavella Gennaio 8, 2014
  2. Federica Pollastri Gennaio 9, 2014
  3. anna bignamini Gennaio 9, 2014
  4. Andrea Pizzato Gennaio 10, 2014
    • Federica Pollastri Gennaio 10, 2014
  5. zii angela e costa Gennaio 11, 2014
  6. Roberta Grigoli Febbraio 3, 2014
    • Federica Pollastri Febbraio 3, 2014

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