Spesso ci piace viaggiare lontano, spendere un sacco di soldi per voli, magari intercontinentali, senza conoscere le bellezze che abbiamo sotto casa.
Me ne sto accorgendo sempre più di recente, quando dedico le giornate libere a scoprire il mio territorio.
Dicono che la necessità aguzza l’ingegno e devo dire che mai massima sia più calzante di questa per me in questo periodo. Con le spese per la nuova casa non riesco a dedicare tempo e denaro a grandi viaggi. Vista però la mia propensione alla scoperta, mi concentro a scoprire i paesi poco distanti da casa. Proprio come ho fatto qualche giorno fa partecipando alla visita guidata all’abbazia di Santa Maria a Cavour.
Ho visto l’abbazia più volte: si trova sulla strada principale che da Cavour porta a Saluzzo e ogni volta che mi reco da quelle parti ci passo davanti. Ho anche partecipato a cerimonie religiose e a concerti all’interno della chiesa, ma la visita guidata della dott.sa Anna Lorenzatto mi ha fatto scoprire l’abbazia e la cittadina di Cavour da un punto di vista completamente nuovo.
Innanzi tutto sono venuta a conoscenza di una Cavour romana, chiamata Forum Vibi.
Durante l’impero romano Cavour era sulla strada che collegava altre importanti città romane: Benevagienna e Susa. Ecco allora che ai tempi era ben più importante e famosa di Augusta Taurinorum, l’attuale Torino. Impressionante, vero?
Ancora più impressionanti, però sono i reperti archeologici e le fotografie che si trovano all’interno del Museo Archeologico Caburrum, nella zona accanto all’Abbazia che era un tempo l’abitazione dei monaci.
Vasi in terracotta provenienti dalla penisola iberica e dalla lusitania fanno realmente pensare che i commerci e gli scambi con la città romana di Forum Vibi fossero ricorrenti. Gli studiosi hanno ipotizzato che le merci arrivassero via acqua: risalendo il mare Adriatico prima ed il Po in seguito. Po che sarebbe stato navigabile almeno fino a Villafranca e Cardè, cittadine poco distanti da Cavour.
Nei dintorni dell’Abbazia e in tutto il territorio di Cavour, il terreno restituisce spesso reperti archeologici: piatti in vetro, coppe, lapidi funerarie, basamenti di colonne.
Proprio sotto l’abbazia stessa è stato trovato un muro di cinta di una casa: una porzione del muro è ben visibile sotto il pavimento del museo.
Ma le cose più impressionanti che hanno attirato la mia attenzione durante la visita sono state, nell’ordine, parte di un calzare bronzeo, probabilmente di una statua, che rappresentava esattamente le calzature romane utilizzate dai militari, e le fotografie aeree dei campi nei dintorni di Cavour.
Il reperto bronzeo è particolare in quanto buona parte delle statue furono fuse e il bronzo recuperato, quindi ciò vuol dire che quello che si è salvato dalla fusione ed è arrivato sino a noi è davvero un cimelio di grande valore.
Le foto aeree invece sono impressionanti. Si riescono a vedere, modificandone i colori affinchè il verde dei campi non disturbi la vista, reticolati di muri ancora presenti sotto terra che ben delimitano la suddivisione classica delle città romane. In un campo, addirittura, si nota chiaramente la traccia di un colonnato: molto probabilmente i basamenti delle colonne di un tempio o di una basilica.
Ecco allora che facendo mente locale mi trovo con l’interrogativo che molti di voi e di chi ha visitato l’Abbazia di Santa Maria e il Museo Archeologico si sarà posto: questo vuol dire che se iniziassero degli scavi archeologici troveremmo quanto e più gli archeologi han trovato in altre parti d’Italia riguardo agli antichi romani?
La risposta che mi do, anche sentendo la spiegazione della dottoressa Lorenzatto che ci ha guidati in modo magistrale alla scoperta di Forum Vibi, è sicuramente sì.
A voi non farebbe quasi elettrizzare il sapere che sotto i nostri piedi ci possono essere sepolte città che esistevano già 2000 anni fa? A me molto!
La visita si è poi spostata nella chiesa dell’Abbazia, che avevo già visto più e più volte. E’ però vero che se visiti qualcosa accompagnato da un esperto scoprirai sempre qualcosa in più che non visitandola da solo.
Non mi ero mai accorta, ad esempio, che sotto la chiesa ci fosse una cripta, ben conservata e accessibile ai visitatori.
Anche qui le spiegazioni circa i capitelli delle colonne, ognuno diverso dall’altro, e le lastre in marmo che ricoprono il pavimento sono singolari. Ovviamente non sto a spoilerare tutto, altrimenti non vi godreste più la visita!
L’Abbazia di Santa Maria è aperta al pubblico ogni domenica pomeriggio e durante le manifestazioni che si tengono a Cavour, cittadina ricca di eventi e molto attiva dal punto di vista culturale ed enogastronomico.
In estate è posibile che l’Abbazia venga aperta anche durante gli altri giorni della settimana. Vi consiglio di consultare il sito internet per gli orari e per gli eventi che vengono qui organizzati.
Se poi volete continuare la visita della abbazie, poco distante trovate anche l’Abbazia di Staffarda con un bel chiostro che vale la pena di essere visto.