“A St. Tropez
la luna si desta con te…”
Una famosa strofa di un’altrettanto famosa canzone di Peppino di Capri mi viene in mente ogni volta che penso alla deliziosa cittadina della Costa Azzurra, tanto osannata e gettonata dai VIP francesi degli anni ’70: Saint Tropez.
Ricordo che la prima volta che visitai Saint Tropez, ventenne, ne rimasi piuttosto delusa.
Avevo sentito parlare così tanto di questo paese, in televisione e sui rotocalchi, per le avventure degli attori e dei cantanti francesi come Brigitte Bardot e Alain Delon, Catherine Deneuve e Jean Paul Belmondo, che mi aspettavo una grande città con tantissimi locali.
I locali in effetti sono numerosi ancora oggi, uno dietro l’altro nella zona del porto, dislocati qua e là nella parte più interna di Sant Tropez, ma quanto alle dimensioni devo dire che non si tratta di altro che una piccola cittadina affacciata sul mare e soprattutto presa d’assalto dai turisti e dagli yatch che fanno a gara per omeggiare nel porto.
La città di Saint-Tropez deve il suo nome ai monaci dell’Abbazia di Saint-Victor de Marseille, che poi la chiamarono San-Torpes.
Questi religiosi, proprietari nell’undicesimo secolo della penisola e tutte le terre adiacenti, costruirono qui una cappella che battezzarono “Ecclesia Sancti Torpetis”, in memoria del martire Torpetius o Torpes. Fu durante l’anno 68 dC che Torpes, amministratore di Nerone fu martirizzato e decapitato a Pisa per ordine di quest’ultimo, per non aver voluto abiurare la sua recente fede cristiana. Il suo corpo fu quindi consegnato alle onde con un gallo e un cane in una barca, che trasportati dalla corrente del mar Ligure, la fece naufragare sulle rive del golfo di Saint Tropez.
Proprio dal mare siamo arrivate anche noi durante la gita a Saint Tropez.
Alloggiando a Sainte Maxime, dall’altra parte del golfo, ci siamo spostate con un traghetto che fa la spola regolarmente tra una cittadina e l’altra: il modo migliore per evitare un giro in auto piuttosto lungo e un costo del parcheggio alquanto oneroso.
Il porticciolo, famoso in tutto il mondo, presenta uno spettacolo sorprendente nella sua eterogeneità: barche a vela, grandi yacht, offshore e, alla fine del molo, le tradizionali barche dei pescatori in attesa di ripartire per conquistare il mare all’alba.
Ma Saint Tropez non è solo porto, locali eleganti e VIP alla ricerca di notorietà.
E’ anche un delizioso paesino con strade strette ce salgono verso il castello, da percorrere perdendosi tra i negozi di antiquariato e di arredamento, le gallerie d’arte e le boutique famose.
L’offerta culturale beneficia della recente apertura, da pochi anni, di due nuovi musei che si affiancano alla Maison des Papillons – Musée Dany Lartigue e al Musée de l’annonciade.
Il primo, il Musée d’Histoire Maritime, situato nel mastio della cittadella, è il museo di storia marittima di Saint-Tropez; esplora il patrimonio marittimo facendo paragoni tra diverse epoche e raccontando la storia di marinai, esploratori, pescatori, costruttori di barche.
Il secondo, si trova invece nella sede dell’ex gendarmeria, cara a Louis de Funès e nella serie di film dei Gendarmi di Saint-Tropez, che il 25 giugno 2016 ha inaugurato il museo dedicato alla gendarmeria e al cinema di Saint-Tropez.
Questa installazione, le cui opere sono state realizzate in concomitanza con la riabilitazione della Piazza Blanqui, mette in luce la storia d’amore tra la città e il cinema, attraverso mostre permanenti o temporanee e con tributi a film girati in loco.
L’offerta culturale della città è ancora più facilmente accessibile grazie alla carta sconti «Musei di Saint-Tropez “(MUST) che consentie l’accesso a tutti i musei per soli 10 euro.
Anche la parte gastronomica di Saint Tropez non deve spaventare. Sebbene i locali più vicino al porto abbiano prezzi talvolta eccessivi, giustificati da un via vai di persone che scendono e salgono dagli yatch, è possibile godersi una cena a prezzi normali appena poco più lontano dal fulcro della cittadina.
Noi abbiamo deciso di cenare in un locale poco distante dalla salita della cittadella, Le Schpountz, quasi sulla sommità del paese.
Due antipasti e due piatti principali accompagnati dauna bottiglia di vino ad un prezzo normale per un paese della Costa Azzurra.
Quello che però non deve mancare nella vostra visita a Saint Tropez è un assaggio della famosissima Tarte Tropezienne: un dolce tipico composto di due dischi di pan brioche e della crema chiboust (crema al burro con crema pasticcera) da leccarsi i baffi!