Post di Viaggio

Una giornata a Cambridge

Durante l’ultimo viaggio a Londra siamo passati al binario 9 e 3/4 della King’Cross Station per vedere se riuscivamo ad andare ad Hogwarts ma, non era il periodo giusto: ad Aprile l’anno scolastico era in pieno svolgimento, Harry Potter e i suoi compagni erano o a studiare o a combattere a suon di bacchetta magica, anche il passaggio era chiuso, io ho provato, ma niente da fare, chissà se sarà stata colpa della sciarpa.
Abbiamo deciso, quindi, di guardare il tabellone e farci ispirare. Ci ha colpito Cambridge: si arriva in un’ora, giusto il tempo per documentarci su cosa vedere ed ammirare la campagna londinese, sperando di non trovare pioggia.
Se siete a Londra e volete spostarvi per visitare Cambridge e Oxford, c’è la possibilità di partecipare ad un tour guidato, pranzo al sacco compreso!
Vi anticipo subito che a Cambridge ha piovuto tutto il tempo, da quando siamo scesi dal treno a quando ci siamo risaliti, ma questo non ci ha assolutamente scoraggiati.
Cambridge è famosa per la sua università, la seconda più antica del mondo; la legenda narra che sia stata fondata da alcuni studenti in disaccordo con l’università di Oxford nel 1209 e sembra che questa rivalità accademica sia rimasta tra i due atenei.
La città è molto verde, ordinata e pulita, la stazione si trova ad un po’ di distanza dal centro, sembra sia per scelta, in modo che gli studenti non si lascino distrarre dalla vita mondana londinese.
Nonostante la pioggia mi sarei volentieri fermata in questa panchina a leggere un buon libro.
Girando ci si sente immersi nella cultura, nella scienza e nella genialità; ogni posto ha un aneddoto, una storia, una curiosità: per esempio si dice che il Mathematical bridge fu costruito da Newton senza ausilio di viti, ma bilanciando le forze fisiche, le viti sono state inserite in seguito, quando, per capire come era stato costruito, fu smontato e non si riuscì più a rimontarlo senza.
Il punto che ha catturato di più la nostra attenzione, dove siamo stati più tempo e dove siamo anche tornati, è stato il Corpus Clock chiamato anche Grasshopper Clock o Chronophage.
E’ stato progettato dall’architetto John Taylor, il quale ha coinvolto nella realizzazione e finanziamento ingegneri, scultori, scienziati e gioiellieri.
Dopo 5 anni di lavori e grazie all’utilizzo di sei tecnologie brevettate, fu presentato il 18 settembre 2008 da Stephen Hawking e definito dal TIME una delle migliori invenzioni del 2008.
Proverò a spiegarvene il funzionamento e il senso che l’ideatore gli ha attribuito.
Non ci sono né numeri né lancette; le ore, i minuti e i secondi sono misurate attraverso tre cerchi concentrici con delle fenditure che si illuminano grazie a dei LED, funziona grazie a un motorino elettrico che è progettato per durare 250 anni, peccato non poter esserci quando smetterà di funzionare.
Non è nemmeno detto che si riesca a vedere l’ora esatta ogni volta che ci si passa davanti, l’orologio accelera e decelera in modo casuale (cosi a me è sembrato), la cosa certa è che ogni 5 minuti segnerà l’ora esatta (ora sapete perchè ci siamo tornati più volte nonostante la pioggia).
Questa è l’interpretazione, tradotta in italiano, che l’ideatore ha dato alla sua opera:
« È terrificante, è destino che sia così. Fondamentalmente, non vedo il tempo giocare dalla vostra parte. Lui mangerà ogni minuto della vostra vita, e non appena uno morirà, avrà l’acquolina in bocca per quello successivo. »
Concordo con il fatto che la vita sia irregolare e il tempo passi inesorabile, ma il suo punto di vista mi è sembrato un pò pessimista.
Per riprenderci da così tanti ragionamenti abbiamo deciso di cercare un pub dove poter pranzare. Lì vicino c’è l’Eagle Pub, anche qui storia e genialità la fanno da padroni, si sentono nell’aria, pare che proprio qui James Dewey Watson, Francis Harry Compton Crick insieme a Rosalind Franklin e Maurice Hugh Frederick Wilkins si ritrovassero nelle pause di studio e ricerca e qui hanno festeggiato la scoperta del DNA, per la quale hanno anche vinto il premio Nobel; ma non solo, pare che fosse anche frequentato dai piloti della RAF durante la Guerra infatti all’interno si trovano diversi cimeli di quel periodo.
Ha una parte sia esterna che una all’interno ed è costituito da diverse sale; noi, considerando il tempo, abbiamo approfittato del tepore interno.
 
 
Il menù è molto tipico, i prezzi molto adeguati; noi abbiamo scelto il classico, nonché buonissimo Fish and Chips (era da quando ho prenotato il volo per Londra che sognavo di mangiarlo), Salmon & Haddok Fish PieOnion RingsColeslaw e come birra un classico, la Guinnes, ma ce ne sono tantissime non avrete che l’imbarazzo della scelta.
Ampiamente rifocillati e riscaldati abbiamo iniziato a girare per il centro, senza meta precisa, lasciandoci guidare dalla curiosità, considerando che non avevamo tanto tempo a disposizione abbiamo deciso di vedere solo l’esterno dei vari college che piano piano scoprivamo.
Sarebbe stato interessante poter fare un giro in bici, ma con quel tempo non me la sono sentita; abbiamo però incontrato molti studenti e non che sfrecciavano per le vie della città in sella alla loro bicicletta. Chissà, magari riuscirò a tornarci con un tempo migliore e a fare anche un giro in Punt, un’imbarcazione piatta utilizzata per guadare fiumi poco profondi: si muove grazie ad un palo Punter spinto sul fondale per far avanzare il Punt (Punting); questo tipo di imbarcazioni venivano utilizzate per trasportare merci o pescare, adesso ci si possono fare romantiche gite o escursioni via acqua invece che via terra.
 

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