Food Tour Post di Viaggio

Parrilla Tour: un food tour a Buenos Aires

I lettori che ci seguono da un po’ lo sanno che amiamo scoprire le città attraverso i Food Tour; nel caso foste capitati qui per la prima volta e non foste a conoscenza di questa nostra caratteristica, allora non potete perdervi il perchè decidiamo di scoprire una città attraverso un Food Tour, cosa ci aspettiamo quando prenotiamo un Food Tour e come ci prepariamo al meglio per affrontare un Food Tour.
Sono tornata da poco da Buenos Aires e anche là ho scoperto una parte della città grazie al Food Tour di Parrilla Tour. Tra le varie opzioni che Parrilla Tour offre, c’è la possibilità di vedere Palermo e, più in dettaglio, Las Cañitas.
Palermo è uno dei quartieri di Buenos Aires, quello che i locali chiamano il loro polmone verde perchè è in effetti per buona parte composto da parchi e giardini. Qui si trova anche il campo da Polo e l’Ippodromo della città, nonché un grande centro di purificazione delle acque che vengono prese dal Rio de la Plata e, dopo la depurazione, servono tutta la città.

 

Ho trovato Parrilla Tour online, cercando a quale agenzia affidarmi per un food tour alla scoperta delle specialità culinarie locali. Parrilla Tour è stata fondata da un  Porteño (come vengono chiamati e si chiamano affettuosamente gli abitanti di Buenos Aires) ed un americano.  
David è infatti originario dell’Oregon e si è trasferito per lavoro a Buenos Aires nel 2007. Mi ha raccontato che da sempre ama il cibo, la cucina ed il vino e che viaggiando, anche con la famiglia, ha sempre dato molta importanza al cibo. Mi è sembrato di rivedere me stessa nella sua descrizione e questa cosa non ha potuto che farmi piacere.
Inizialmente la passione di David e Santiago, la volontà di far conoscere ai turisti ed ai visitatori dei locali autentici, era un hobby, che si è poi trasformato in un vero e proprio business con il passare del tempo e con l’apprezzamento di migliaia di turisti che vogliono comprendere meglio la cultura del cibo e del vino a Buenos Aires e, per poche ore, vedere la città dalla prospettiva di un  Porteño.

Rosana – la nostra guida

Il Food Tour a cui ho partecipato è perfetto per l’ora di pranzo: inizia infatti puntualmente alle 12 con un Choripan in un locale caratteristico di Palermo.
Ho scoperto il choripan proprio in questa occasione e dopo questa esperienza l’ho eletto a migliore street food sud americano (con le empanadas, ovviamente!).
Il choripan è un semplice panino con una salsiccia grigliata e tagliata a metà che viene condita con la famosissima salsa chimichurri oppure con una dadolata di cipolla e pomodoro freschi.
Più che un aperitivo un vero e proprio pranzo al volo… ma in questo caso è solo l’inizio di questa esperienza culinaria!

La seconda tappa, a pochi isolati dal punto di incontro, è dedicata alle empanadas. La mia felicità è al massimo; da che sono atterrata in Argentina ho cercato le empanadas come un cane da tartufi e ho cercato anche di scoprire come prepararle al meglio: si sa che una volta a casa proverò a cucinarle!
La Zoila è un locale piccolo ma luminoso, arredato in modo semplice e vivace in modo che gli avventori si trovino a loro agio.
Nel dehor un anziano signore attende il suo pranzo sorseggiando un bicchiere di vino; la cosa che mi stupisce è che pur essendo solo ha una bottiglia intera di vino bianco al fresco in un secchiello. Scoprirò durante una delle mie cene che qui è prassi normale servire la bottiglia intera anche per un solo commensale.

Assaggiamo le empanadas di carne, con il gustoso ripieno di carne trita e cipolle che soddisfa il palato e la pancia e le accompagniamo con un fresco bicchiere di Torrontés. Ecco la seconda scoperta della giornata dopo il choripan!
Il Torrontés è un vino bianco prodotto con un’uva autoctona argentina. Quello che assaggiamo è prodotto nella regione di Salta, ma si trova anche in quella di San Juan. E’ un vino abbastanza importante, ma acido al punto giusto da non far percepire il grado di alcolicità. Bevuto fresco, poi, va giù che è un piacere e ben si accompagna con le empanadas appena uscite dal forno.

Finita la degustazione a La Zoila è il tempo di spostarsi nel luogo più impegnativo del Food Tour: un bodegon tradicional che si chiama El Bagual. Si trova in un edificio alquanto caratteristico, con la facciata dipinta di rosso e anche l’interno è davvero tipico.

L’interno non è molto luminoso, i tavoli sono piuttosto spartani e sul bancone sono ammucchiati alcuni tagli di carne pronti per essere grigliati, ma guardandomi intorno vedo solo avventori del luogo. Questi sono i locali in cui da sola, probabilmente, non entrerei, ma sono quelli che invece amo scoprire perchè sono genuini e originali.

 

Rosana, la nostra guida che ci intrattiene con aneddoti riguardanti il cibo e la storia e la cultura di Buenos Aires, ci spiega il procedimento per la preparazione della parrilla (che qui a Buenos Aires si pronuncia “parrischa”) e i vari tagli di carne, dopo di che dispone che ci venga servito del provolone per iniziare poi del filetto di manzo accompagnato dalle verdure.
Lasciate stare ogni dieta o voi che entrate…” potrei dire parafrasando il sommo poeta Dante.
Qui c’è davvero di che divertirsi e vi assicuro che non vi alzerete da tavola con la fame! 
In questo caso il vino di accompagnamento è un Malbec, il rosso più tradizionale qui in Argentina. Non sono un’amante dei rossi troppo corposi, ma devo dire che con dei piatti di carne del genere si accompagna assolutamente in modo egregio.

 

La parte piacevole dei Food Tour è anche quella di trovarsi con persone che non si conoscono attorno ad un tavolo e condividere le esperienze e le proprie storie.
Ecco che mi rendo conto di essere l’unica europea del tour. tra Canadesi, Americani e un ragazzo messicano.

Non si può concludere in bellezza senza un buon dessert e, in Argentina, ci spiega Rosana, il dessert per eccellenza in estate è il gelato. Anche questo, come alcuni altri piatti della cucina argentina, è un sicuro retaggio italiano.
Ci avviamo quindi da Veikko per gustare uno dei migliori gelati artigianali di Palermo. Buona parte dei gusti ha come componente principale o come decorazione il dulce de leche.
Io cerco di evitarlo [dopo averlo già assaggiato come accompagnamento al flan, nei biscotti tipici alfajores e sotto forma di gelato] pertanto scelgo il gusto Kinder e il gusto menta e cioccolato. Nulla da invidiare ai gelati artigianali italiani davvero! E’ raro trovare, viaggiando per il mondo, gelati artigianali che siano all’altezza dei nostri.

Il Tour si conclude con questa nota di dolcezza e a me non resta che prendere un buon caffè, che qui in Argentina è tale e quale a quello italiano. Anche in questo caso la cena sarà leggera perchè con la scorpacciata di carne che ho fatto, ci sarà molto da smaltire!

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