Trovandomi in vacanza in Trentino ho cercato di conoscere anche le tradizioni enogastronomiche di questa bella Regione.
Con l’aiuto di amici recenti ho scelto alcuni tipi di ristoranti o osterie dove vengono serviti piatti tipici e vini locali, d’altra parte il Trentino non manca di buoni vini!!! E mio marito ne è un appassionato.
Ecco quindi che a Trento abbiamo scelto l’Osteria “Il cappello” in Piazzetta Lunelli Bruno n.5, la cui cucina si basa sulla freschezza, stagionalità e tipicità dei prodotti.
Abbiamo apprezzato il piatto di carne salada ma soprattutto il primo piatto ovvero il riso al Teroldego (vino locale), squisito e perfetto di cottura.
Il locale è luminoso e raffinato, arredato con gusto,la cucina è ben in vista,il servizio professionale e discreto.
A Mezzolombardo abbiamo cenato “Al Travaion” vicolo Travaion 8, locale caratteristico e cucina tipica trentina con pochi piatti ma preparati e serviti bene. Noi abbiamo scelto la torta di patate accompagnata dal tagliere di salumi e formaggio, come dessert lo strudel e la torta al cioccolato. Il vino servito sfuso è il Marzemino. Ottimo ed abbondante per la cena, cortesia e famigliarità per il servizio.
Ma se vi trovate verso Trento non mancate di fare una capatina a Civezzano dove trovate la Trattoria “Maso Cantanghel” dalla Signora Lucia, in via della Madonnina 33.
L’accoglienza è genuina, come se si entrasse in famiglia; si passa dapprima in cucina scendendo la scala, poi ci si accomoda nella sala adiacente, accogliente e ben apparecchiata.
Il menu è fisso pertanto scegliamo solo il vino: una bottiglia di Pinot Nero.
Poi le delizie iniziano ad arrivare servite con squisita delicatezza.
La Signora Lucia ci vizia con un primo antipasto e cioè il tortino di patate con funghi finferle e insalata dell’orto; sì perché dovete sapere che la Signora ha l’orto non a km 0 ma a m 0 e gran parte delle verdure o erbe aromatiche che utilizza sono coltivate in loco.Anche il secondo antipasto non è niente male specialmente lo sformato di porri.
Ben presentati e molto delicati gli gnocchi verdi di pane e biete al burro fuso con formaggio trentingrana.
Se fin’ora tutto è ottimo il piatto superlativo arriva con lo spezzatino di manzo al vino bianco: cotto in modo formidabile, si scioglie in bocca e non serve il coltello per tagliarlo; è accompagnato da polenta di Storo e un misto di funghi.
La ciliegina sulla torta è il gelato alla nocciola e la piccola pasticceria, veramente squisiti l’uno e l’altra.
Se all’inizio abbiamo avuto timore di non poter assaggiare tutto, vi possiamo confermare di aver gustato ogni piatto anche perché le porzioni erano ben ponderate.
Ci siamo sentiti coccolati e sicuramente torneremo ogni volta che soggiorneremo verso Trento auspicando che la Signora Lucia continui ad “aggiornare” il quaderno di ricette iniziato dalla sua mamma.