Post di Viaggio

A cavallo con uno sguardo al Garda

Non andavo a cavallo dai tempi delle scuole superiori, quando con le amiche del liceo ogni tanto organizzavamo una domenica al maneggio.
Ricordo l’entusiasmo per le cavalcate e l’amore per i cavalli… ancora adesso quando passo accanto ad un maneggio o ad un ricovero per cavalli mi fermo per annusare l’aria; l’odore è inconfondibile e [sarà un po’ come per le madeleines di Proust] la mia mente torna agli anni spensierati da teenager.

Ho avuto l’opportunità di cavalcare di nuovo durante il week-end con #GardaGreen, proprio per scoprire un turismo slow e green nel basso Garda, sulle pendici del Monte Baldo.
A pochi chilometri dal lago c’è un territorio di colline e montagne da scoprire e per me che conoscevo il Garda principalmente per le cittadine affacciate sulle sue acque, è stata un’esperienza unica.

Il Ranch Barlot si trova a Caprino Veronese, a mezza collina, e si affaccia sulla valle sottostante.
Quando arriviamo i cavalli sono già in fermento. Il sig. Angelo e la figlia Silvia stanno preparandoli e basta un’occhiata e due parole scambiate con noi del gruppo per comprendere quale cavallo affidarci.

Il sig. Angelo gestisce questo ranch da alcuni decenni, quando con i figli ancora piccoli decide di dare una svolta alla sua vita e dedicarsi agli animali che ama da sempre. Non è semplice all’inizio, come in tutte le cose sai cosa lasci ma non sai mai cosa trovi e non sai soprattutto se quello che stai per intraprendere riuscirà a far in modo che la tua famiglia e i tuoi figli riusciranno a condurre una vita serena.
E’ Silvia, la figlia minore, che racconta con orgoglio le avventure del papà che ha sempre ammirato e che ha deciso di seguire nella sua impresa. E’ l’emozione che traspare dalle parole, mentre siamo a tavola dopo la cavalcata, che mi fa comprendere meglio di ogni altra cosa quello che vuol dire amare il proprio lavoro, la propria vita all’aria aperta e soprattutto gli animali.

I cavalli, come tutti gli altri animali, “sentono” chi sta loro accanto. Basta uno schiocco di lingua o una parola detta in modo deciso perché rispondano e reagiscono agli stimoli.

Una volta in groppa ammetto di essere inizialmente intimorita: non ricordavo quanto fosse alto da terra stare seduta su un cavallo e non ricordo il senso di fiducia che bisogna dare all’animale e soprattutto la decisione con cui bisogna tenere le redini.

Dopo un breve momento di istruzioni e qualche giro nel recinto per prendere dimestichezza con briglie, staffe e soprattutto cavalli, siamo pronti a partire in passeggiata. Uno dietro l’altro ci avviamo, sempre scortati da Angelo e Silvia e ben saldi in sella. 
Il “ben saldi in sella” per me si riduce a un dolore lancinante alle gambe per la tensione, soprattutto nei tratti di discesa quando vedi il cavallo che abbassa la testa e la terra laggiù in basso, Ma dopo la prima pausa per sgranchirsi le gambe, si risale in sella più tranquilli.

Il mio cavallo, Apache, è perfetto…non potrei chiedere di meglio. Docile e sicuro, mi fa capire con dei movimenti del capo quando non tengo bene le briglie e dopo una mezz’ora recupero quella fiducia che avevo ai tempi della scuola e mi lascio portare.
E’ lì che allora mi guardo intorno, nei boschi e nei prati che attraversiamo, per godermi la natura e la tranquillità di una passeggiata a cavallo.

La cavalcata non è solamente un momento per entrare in contatto con il cavallo e apprezzare questa armonia uomo-animale, ma è anche stare bene in mezzo alla natura, tornare un po’ alle origini.

Siete appassionati di serie TV? Avete visto “Ad un passo dal cielo” con Terence Hill? Ebbene il suo cavallo è proprio qui al Ranch Barlot. E’ un animale bellissimo ed è anche un attore nato!

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