Dall’Italia però avevamo prenotato una escursione nella Riserva della biosfera di Sian Ka’an, dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987 e quindi abbiamo dovuto puntare la sveglia presto perché il minibus sarebbe passato a prenderci alla nostra cabana alle otto di mattina.
La comunità maya di Chumpon e Muyil residente all’interno del parco offre la possibilità di visitare la biosfera di Sian Ka’an in modo eco-solidale, nel pieno rispetto dell’ecosistema e impiegando come personale solo membri della comunità stessa. L’obiettivo è quello di offrire esperienze autentiche e collaborare allo sviluppo della comunità.
Oltre al tour nell’antico canale maya che abbiamo scelto noi ci sono diverse altre possibilità per visitare e conoscere questa riserva della biosfera: escursioni in bicicletta per esempio o snorkeling lungo la barriera corallina o ancora kayak o birdwatching. Oppure è possibile provare qui il Temazcal: un rito purificatorio simile ad una sauna ma molto più spirituale, in cui il vapore veniva prodotto utilizzando pietre vulcaniche scaldate ad altissime temperature, un tempo praticato in seguito al gioco della pelota o alle battaglie per ritemprare il corpo e lo spirito.
Terminata la raccolta degli altri partecipanti al tour nei vari resort della zona hotelera di Tulum, l’autista ha imboccato la carretera per Boca Paila e ha poi puntato verso sud fino all’ingresso del parco, a Punta Allen, piccolo villaggio di pescatori posto su una sottilissima penisola affacciata da una parte sul Mar dei Caraibi e dall’altra sulla laguna. Col senno di poi soggiornare in questo paesino rilassato sarebbe stato perfetto!
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Colazione Maya |
La prima parte del canale, dragato con chissà quali strumenti dai maya, si apre in una fitta rete di mangrovie ed è costutito da acqua dolce.
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L’antico canale nella Riserva della Biosfera di Sian Ka’an |
Lentamente la vegetazione si dirada e raggiungiamo la prima laguna, Muyil Lagoon. Qui la nostra guida ci invita a sfilarci il giubbotto di salvataggio e ad indossarlo a mò di pannolino per tenerci a galla nell’acqua dolce e tiepida della laguna.
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Galleggiando nel canale della Biosfera di Sian Ka’an |
E’ così che percorriamo il secondo canale, quello che conduce alla Chunyaxche Lagoon, lasciandoci trasportare dalla corrente che a volte si fa più intensa e ci scaraventa contro le mangrovie nelle curve strette del canale. La sensazione è quella che si avrebbe in un parco acquatico con la differenza che qui ci sente davvero in sintonia con la natura.
Le lagune sono l’habitat ideale di oltre 326 specie di uccelli di cui molti migratori quali airone, ibis bianco e scuro, cormorano, cicogna americana, pellicano, jabirù.
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Avifauna della Riserva della Biosfera |
Un altro famoso abitante della riserva della biosfera è il coccodrillo ma nonostante i ripetuti tentativi della guida di scovarlo nei posti più probabili all’ombra delle mangrovie non riusciamo a vederlo qui e ci dobbiamo accontentare di ricordare quello visto pochi giorni prima nel Cañon del Sumidero. Riusciamo invece, una volta raggiunto il mare aperto, a intravedere i nasi di un piccolo gruppo di lamantini, mammiferi anche chiamati mucche di mare in quanto erbivori di dimensioni non indifferenti.
Questo posto in cui la natura dà il massimo di sé doveva essere un posto particolare anche per i maya; un’ antica porta infatti si staglia all’orizzonte tra le mangrovie, probabilmente un tempio dove le antiche popolazioni eseguivano riti prima di imbarcarsi per l’Oceano o si recavano a ringraziare gli dei appena arrivati dopo un lungo viaggio via mare.
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Porta Maya |
Continua il nostro programma di relax con un vero bagno su una spiaggia bianchissima ed un mare davvero caraibico che questo anno a Tulum, con il problema delle alghe, non ci siamo ancora goduti appieno.
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Spiaggia di Punta Allen |
Dopo aver ammirato la natura in tutte le sue forme nella biosfera di Sian Ka’an è tempo di arricchire il nostro spirito visitando il più grande sito archeologico della riserva: Muyil.
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Piramide di Muyil |
Muyil, paragonato agli altri siti visti in Messico, è piccolo e poco frequentato ma molto caratteristico. E’ totalmente immerso nella foresta e attraverso il sentiero principale si possono vedere da vicino enormi termitari, liane e alberi di chicle dai quali già i Maya ricavavano la gomma da masticare che ancora oggi in Piemonte è proprio chiamata cicles.
Molte delle piramidi sono in cattivo stato, pressoché ridotte a cumuli di pietra. Qui abbiamo però il privilegio di assistere ai lavori di restauro da parte di una equipe di archeologi. Il capo cantiere ci spiega che viene utilizzata una tecnica di ricostruzione per deduzione, grossolanamente, se ci sono due pietre perfettamente allineate, si presuppone che queste costituissero un muro e quindi si andranno ad inserire le pietre mancanti utilizzando le pietre rinvenute nel sito. Questa spiegazione mi lascia un po’ poco convinta e mi chiedo quante delle costruzioni che vediamo oggi rispecchiano la realtà di qualche millennio fa e quante invece sono frutto di deduzioni errate, dovute alla nostra mentalità attuale.
Leggi gli altri post sul Messico:
Itinerario di viaggio https://viaggiedelizie.com/2015/07/itinerario-di-20-giorni-in-messico.html
Riflessioni ed informazioni pratiche https://viaggiedelizie.com/2015/09/messico-fai-da-te-riflessioni-informazioni-pratiche.html
Dove dormire https://viaggiedelizie.com/2015/10/dormire-in-messico.html
Food Tour a Città del messico https://viaggiedelizie.com/2016/04/food-walking-tour-colonia-roma-citta.html
Oaxaca, la seconda tappa https://viaggiedelizie.com/2016/02/oaxaca-seconda-tappa-del-nostro-viaggio.html
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