Per il Tour in Val Tidone, Nicolas, l’organizzatore, prevede ed organizza la visita a tre cantine vinicole.
Cantina “Podere Casale”
Appena arrivati al Podere Casale, dopo la sistemazione nelle camere ed una breve visita agli edifici, facciamo la conoscenza del Podere come azienda vitivinicola.
Iniziamo, quindi, dalla vigna e proprio dall’angolo piscina ammiriamo un panorama stupendo, fatto di filari ben ordinati, di colori che sfumano dal verde al giallo, del digradare fino a valle degli appezzamenti che appartengono a questa azienda.
Nell’inoltrarci tra i filari, Nicolas ci racconta che Ziano Piacentino è uno dei Comuni più vitati d’Italia, delle varietà coltivate quali barbera, bonarda, croatina, malvasia, ortrugo e della trasformazione dell’uva in vino.
Vino che abbiamo visto imbottigliato e confezionato in cantina, ma soprattutto che abbiamo degustato, in sala, con un bel piatto di salumi affettati.
Trovo sorprendente soprattutto il Gutturnio Riserva 2003, un vino che nasce da una attenta scelta in vigna, una ottima sinergia del Barbera e Bonarda in fermentazione, una accurata stagionatura in legno per poi affinare in bottiglia almeno due anni. Questi sono i risultati che premiano i viticoltori attenti.
Altra sorpresa di questa cantina è il bianco Ortrugo dall’omonimo vitigno coltivato prevalentemente in Val Tidone le cui caratteristiche sono essenzialmente le note erbacee ed una vivace acidità.
Se un tempo la produzione era di grande quantità, ora si mira principalmente alla qualità. Se un tempo la clientela cercava il vino sfuso e proveniva dalle province limitrofe al Piacentino, ora il vino imbottigliato è commercializzato anche all’estero.
Cantina “Tenuta Pernice”
In giro per la bella Val Tidone, abbiamo poi visitato un’altra realtà: la Cantina Tenuta Pernice, ubicata in località Pernice a Borgonovo Val Tidone, di proprietà della Sig.ra Maria Poggi Azzali, che la fondò nel 1988 e della figlia Chiara, che per affiancare la madre nella gestione della tenuta rinunciò alla sua attività di insegnante.
Circondano la Cantina e l’unità abitativa 40 ettari di vigneti disposti sui pendii che raggiungono il fondo valle e a vederli all’imbrunire dall’alto con il sole che filtra tra le foglie, sembrano formare una cupola color oro.
Credits Tenuta Pernice |
La Cantina è dotata di sistemi di lavorazione all’avanguardia, di vasche di acciaio refrigerate, di sistema di filtrazione e di imbottigliamento.
La Cantina di affinamento conserva il vino nelle botti di rovere di Slavonia e nelle barriques di rovere francese.
Chiara ci spiega come il loro metodo di lavoro fa sì che le uve raggiungano la cantina entro due ore dalla vendemmia, poi le uve bianche vengono passate in una pressa per una pigiatura delicata, le uve nere vengono prima disrapate, poi pigiate e raccolte in grandi contenitori di acciaio.
Dopo la visita alla cantina è ora della degustazione! Ci ricevono in una bella grande sala, arredata con gusto e riscaldata da un bel fuoco scoppiettante nel camino. Sui tavoli, nelle vetrinette fanno bella mostra bicchieri di tutti i tipi, l’ambiente è invitante per gli assaggi e per le chiacchiere e mi sembra che siamo riusciti in entrambe gli intenti alla grande!
Conosciamo la storia del vino e della sua terra da Chiara, mentre in continuazione ci vengono offerti calici di bianco chardonnay per passare al bonarda vinificato in dolce con lieve frizzantezza, poi la bonarda classica anch’essa vinificata in autoclave, fino a degustare le bollicine di un ottimo chardonnay spumantizzato con metodo Charmat ed infine uno squisito passito di Malvasia di Candia.
Peccato che il tempo è tiranno e dobbiamo lasciare questa bella compagnia e questo bel posto , non senza prima di aver fatto scorta dei prodotti della Tenuta.
Cantina “Santa Giustina”
Come terza cantina visitiamo la “Cantina Santa Giustina” situata nel borgo di Santa Giustina, attorniato da boschi, da colture varie ,da campi di lavanda e da 30 ettari di vigneti. L’azienda vitivinicola nasce nel 1970 nel borgo appunto di Santa Giustina, di proprietà della famiglia Bucciarelli e riportato a nuovo così come la bella cappella che esso comprende. Gli edifici facenti parte del borgo sono adibiti a B&B, a sale per eventi (mostre, feste, matrimoni, che possono essere celebrati nella bella cappella).
A noi, tuttavia, interessa l’altra realtà di Santa Giustina, ovvero i vigneti, la Cantina, il vino!
La signora Gaia ci accompagna in passeggiata ad ammirare i vigneti più vicini e ci racconta come la coltivazione della vite segua le regole della coltivazione integrata, rispettando tempi e modi della natura.
Il percorso prosegue fino alla cantina di recente costruzione, poco discosta dal borgo, attrezzata di macchinari “ultimo modello” sia per la lavorazione, sia per la vinificazione come per l’ imbottigliamento. A pranzo ci vengono presentati due vini della cantina, un bianco “Anricus” abbinato agli affettati ed un rosso “Villa Soldati” per accompagnare polenta e selvaggina, gnocchi di barbabietola rossa e formaggi locali di media stagionatura che ne esaltano la tannicità ed i leggeri aromi speziati ceduti dal passaggio in barrique.
Siamo tornati dal nostro peregrinare per cantine con 72 bottiglie di buon vino della Val Tidone ed ogni volta che stapperemo una di quelle bottiglie ricorderemo con piacere tutti coloro che con attenzione, volontà e piacere producono del buon vino, orgoglio di questa parte d’Italia ed hanno voluto raccontarcelo!
L’ospite di questo mese è Bartolo, pensionato, viticoltore per hobby, amante del buon vino, viaggiatore in cerca di cose belle, buone e di cantine e dai suoi viaggi non torna mai a mani vuote!
Bartolo è un appassionato di vini, ama documentarsi e sperimentare e fin dagli anni ’70 è anche produttore.
Ama viaggiare e visitare cantine vinicole in zone diverse dalla sua, si interessa di nuovi sistemi di allevamento della vite e di potatura, vinifica le sue uve, autoctone e non, separatamente producendo 5 vini.
Dove ci porterà domani? Sicuramente in un’altra tappa di#Italiainvino!
Bartolo è un appassionato di vini, ama documentarsi e sperimentare e fin dagli anni ’70 è anche produttore.
Ama viaggiare e visitare cantine vinicole in zone diverse dalla sua, si interessa di nuovi sistemi di allevamento della vite e di potatura, vinifica le sue uve, autoctone e non, separatamente producendo 5 vini.
Dove ci porterà domani? Sicuramente in un’altra tappa di#Italiainvino!