Volete sorridere? Quando ho detto a Federica che avrei trascorso un weekend di esplorazione enologica di #Italiainvino nell’Oltrepò Pavese, ha storto il naso. Mi ha detto che la zona le ricordava il vino sfuso che i suoi genitori ed i suoi zii andavano ad acquistare quando lei era piccola e non considerava questa zona vinicola come particolare.
Io parto sempre dal presupposto che ogni zona vinicola abbia tanto da raccontare. Non ci sono zone di serie A o di serie B per me, così come non ci sono storie di produttori che non meritino di essere ascoltate.
Ebbene, alcune settimane fa sono partita alla scoperta di una piccola parte dell’Oltrepò Pavese, andando alla ricerca di storie di produttori, di vini tipici e di vecchie conoscenze. Ho trascorso un weekend nei dintorni di Broni e Stradella e ho scoperto delle realtà vinicole che meritano assolutamente di essere raccontate.
La ‘vecchia conoscenza’ che ho citato prima è il produttore a cui ci affidiamo da alcuni anni per la nostra scorta di Bonarda.
Proprio la Bonarda è il cavallo di battaglia di buona parte dei produttori di vino dell’Oltrepoò Pavese. Questo è infatti il vino DOC che identifica la zona di produzione della provincia di Pavia ed è prodotto principalmente con uve Croatina (minimo 85%) a cui possono essere aggiunte uve Vespolina o Uva Rara. Si vinifica ferma o frizzante ed è quest’ultima la mia preferita soprattutto per l’abbinamento con i salumi o con i bolliti.
Cà Tessitori
Il nostro fornitore ufficiale è Cà Tessitori di Broni.
Abbiamo conosciuto i vini di Cà Tessitori per caso, fermandoci a Broni per pranzo durante un viaggio verso il Veneto.
Proprio come succede quando non conosciamo locali in zona, ci siamo affidati all’istinto e siamo approdati al ristorante Agape – che da allora è la nostra tappa fissa quando passiamo dall’Oltrepò Pavese. Pranzando abbiamo assaggiato la Bonarda di Cà Tessitori e volendone acquistare alcune bottiglie ci siamo fatti indirizzare dal ristoratore al produttore direttamente che, caso vuole, ha la sua sede a circa 500 mt dal ristorante.
Da allora non manca anno che non provvediamo a rimpinguare le nostre scorte di Bonarda.
Quest anno i due fratelli Giorgi ci hanno fatto assaggiare anche il metodo classico di di Pinot Nero Dosaggio Zero. Da amante del metodo classico e del pas dosé non posso evitare di fare scorta anche di quello… per la prossima inaugurazione della nuova casa, ovviamente!
L’Oltrepò pavese è, dopo la zona dello Champagne, la seconda zona vitata in Europa con la maggior produzione di Pinot Nero. Ecco quindi che, ça va sans dire, che il metodo classico qui sta prendendo piede. Non è ancora al livello della Franciacorta o del Trento, ma confido che i produttori di queste zone stiano lavorando per offrire ai clienti prodotti di gamma.
Fiamberti
Durante il nostro weekend abbiamo poi deciso di visitare altre realtà che ancora non conoscevamo direttamente.
Come sempre, sin dalla nostra prima tappa di #ItaliainVino in Sicilia, scegliamo cantine più note, più grandi e con una lunga storia alle spalle, ma anche giovani produttori e piccole quantità che ci danno sempre delle emozioni particolari.
Fiamberti Vini, a Canneto Pavese, è stata la nostra seconda tappa.
“Il vino è storia e geografia liquida. Non si fa senza terreno e tradizione” è il motto che campeggia nella home page del sito internet di Fiamberti Vini.
La tradizione è sicuramente una delle più longeve della zona: da oltre duecento anni, infatti, la famiglia Fiamberti produce vini nell’Oltrepò e si pregia di far parte del Club del Buttafuoco Storico.
E’ proprio al Buttafuoco ed al Sangue di Giuda, storici e caratteristici vini dell’Oltrepò Pavese, , che ci dedichiamo chiacchierando con il signor Fiamberti.
Il Buttafuoco è un vino prodotto con 50% di uve Croatina, 25% di uve Barbera ed il restante 25% di uve Ughetta, canneto e Uva Rara. In questa sua composizione, si parla di Buttafuoco Storico, ossia un vino della tradizione di queste terre, quieto e austero, prodotto in qualità anzichè in quantità. La sfida che i produttori dell’Unione dei Vignaioli del Buttafuoco Storico si sono prefissi è stata proprio quella di collaborare nella ricerca delle caratteristiche storiche, nella selezione delle vigne più vocate e nella produzione controllata per arrivare a gareggiare ad armi pari con i grandi vini del panorama italiano.
Il Sangue di Giuda è anch’esso prodotto con uve Barbera, Croatina e Uva Rara, ma viene vinificato in dolce. E’ infatti uno dei pochi vini rossi dolci, leggermente frizzante che bene si accompagna ai dessert. Tipicità anche lui, che non ho mai assaggiato, ma che ho acquistato per brindare alla prossima Pasqua.
Azienda Agricola Paravella
La nostra giornata di degustazioni in giro per l’Oltrepò Pavese si conclude a Cassinello, una frazione di Stradella, presso l’Azienda Agricola Paravella.
Il caso vuole che, cercando online cantine da visitare nei dintorni di Broni e Stradella, io sia capitata sul sito dell’Azienda Agricola Paravella, e sia rimasta incuriosita da questi produttori giovani, con una gamma di vini diversa dalle solite che si trovano nelle cantine dell’Oltrepò e soprattutto dalla volontà di promuoversi non solo con le classiche degustazioni ma anche con eventi legati alla cantina, ai vigneti ed al vino.
Proprio domenica 14 aprile 2019, infatti, l’Azienda Agricola Paravella organizza “Primavera in Vigna” : visita alla cantina, passeggiata tra i vigneti e degustazione dei vini in abbinamento ai prodotti tipici del territorio.
E’ questa filosofia che apprezzo quando visito un territorio: l’unione dei prodotti tipici, dei vini abbinati ai salumi ed ai formaggi, il fare rete tra i produttori, proprio come già avevo avuto modo di apprezzare visitando l’Azienda Agricola Bajaj nel Roero.
Matteo Paravella ci accoglie nella sala degustazione della cantina dove troviamo una tavola imbandita con i prodotti da abbinare ai vini e una schiera di bicchieri.
Due ore circa, trascorse a scoprire i vini dell’Azienda, passano in un attimo.
Trovo interessantissimo il Bonetta, un Pinot Nero vinificato bianco e frizzante: non il solito metodo classico, ma un vino molto fruttato che mi conquista al naso. E’ insolito trovare sentori così spiccati in un vino del genere. Sono quei vini abbastanza complessi al naso che mi invogliano a scoprirne tutti i profumi. Posso confessare di averne già bevuto alcune bottiglie della mia scorta in abbinamento ad antipasti e a piatti di pesce leggeri.
L’altro vino che mi intriga parecchio è il Fiore delle Marne, prodotto con uve Croatina al 90% e Vespolina al 10% che è un po’ all’opposto del precedente: un rosso pieno, corposo, rotondo e molto persistente. Lo abbiniamo ai prodotti dal gusto più intenso ma di nuovo torno con il pensiero all’Azienda Agricola Bajaj ed all’accostamento del suo Roero con il bacio di dama. Anche questo vino sarebbe perfetto con il cioccolato e le nocciole!