Questa estate è stata decisamente l’estate della svolta.
Una svolta per quanto riguarda il mio coraggio, direi.
Sono sempre stata una persona mediamente “fifona”. Di quelle che quando si organizzano attività di team building con i colleghi nei parchi avventura prima si chiede “ma proprio qui dovevamo venire a fare team building? non andava bene una caccia al tesoro?” e poi, nonostante l’imbragatura, rimane nella piattaforma centrale a guardare gli altri che si dilettano tra ponti tibetani, travi e cavi d’acciaio.
Quest’estate invece è arrivata la svolta. Non chiedetemi cosa sia stato a farmi cambiare perchè credo sia un mix di più cose.
Ma mi piace.
Mi piace la nuova Paola più coraggiosa e più pronta all’avventura.
Dopo il Volo dell’Angelo nelle Dolomiti Lucane in Basilicata, a fine agosto sono andata in Trentino, in Val di Sole, per partecipare all’evento di VisitTrentino #albeinmalga.
La domenica mattina il programma prevedeva un’avventura speciale, una dose di adrenalina sufficiente a superare la stanchezza della levataccia del sabato: una discesa in gommone, il rafting!
Inutile dirvi quanto eravamo su di giri già da giorni; io e le altre blogger che partecipavamo all’evento ci eravamo
interrogate su quanto sarebbe stato pericoloso/eccitante/inatteso.
Domenica mattina ci troviamo con Daniela, dell’APT Val di Sole, a Malé e ci dirigiamo a Dimaro.
Il paese è imbandierato di azzurro, fino alla settimana prima qui c’è stata la squadra del Napoli calcio in raduno e Daniela ci dice che il paese trentino era invaso da centinaia di tifosi ed era buffo sentire parlare napoletano un po’ ovunque.
Le cittadine trentine sono spesso sedi di raduni estivi delle squadre di calcio.
Come dar loro torto: si sta così bene da queste parti!!!
Arriviamo al Rafting Center Val Di Sole dove ci aspettano [e ci sgridano per il ritardo…ma si sa 4 signore devo pur farsi aspettare un po’ 😉 ] e corriamo a prendere l’attrezzatura ed a cambiarci.
Infiliamo una tshirt, la muta, un giubbino impermeabile e un paio di scarpe da ginnastica [un consiglio: meglio se ne portate un paio vecchio, dato che poi si bagneranno].
All’uscita ci consegnano un giubbotto salvagente ed un casco e saliamo sul pulmino che ci porterà lungo il fiume alla partenza del percorso.
Faremo rafting sul Fiume Noce, uno dei migliori fiumi per questa attività secondo il National Geographic.
Proprio il National Geographing infatti ha stilato una classifica mondiale dei fiumi sui quali si pratica questo sport e il Fiume Noce è il 9° in classifica ed è l’unico in Europa! Le aspettative, lo ammetto, sono altissime.
Arrivate al punto di partenza scarichiamo il gommone dal carrello e ci apprestiamo a seguire il nostro istruttore GB che ci da le dritte su come muoverci e come comportarci a bordo.
Con il gommone ancora sull’erba simuliamo le mosse e GB alza gli occhi al cielo.
Ok, ci bolla subito come un gruppetto di “galline che daranno del filo da torcere”. Ridiamo come matte e siamo su di giri… sicuramente per dissimulare la tensione.
Oltre a noi ci sono altri due equipaggi con altri due gommoni: 3 amici e un gruppo di ragazzi dell’est.
Siamo più che certe che GB farebbe volentieri cambio con uno dei suoi colleghi 🙂 …
E poi via, si parte!!!
Caliamo il gommone nel fiume, scendiamo anche noi lanciando gridolini quando l’acqua gelida del fiume ci lambisce le caviglie e saltiamo in fretta a bordo, ancorando un piede nella tasca apposita e l’altro sotto il “salsicciotto” che serve in parte da seduta.
Sul gommone da rafting si sta seduti mezzo sul bordo del gommone e mezzo su questa specie di “salsicciotto” che funge da panca.
Ognuna di noi ha un remo e GB ci chiede di stare attente e pronte ad agire: iniziamo a scendere lungo il fiume.
Il gommone sobbalza tra le piccole cascatelle e procediamo a zig-zag evitando le rocce; GB impartisce gli ordini “sinistra avanti.. destra indietro.. tutti avanti..” e noi ci diamo dentro a pagaiare.
Per il primo tratto Elisa e Valentina sono davanti e Daniela ed io a mettà gommone. Ridiamo, gridiamo e ci bagnamo divertite come delle bambine!!!
Ad un certo punto GB ci fa fermare ad una piccola spiaggetta di sassi e ci dice che ora tocca fare la prova di nuoto.
Cooooosa???!!! Dobbiamo nuotare nel fiume gelato??!! Ebbene si, tutti quanti devono farlo, dato che poco più avanti ci aspetta una rapida più difficile delle altre e gli istruttori devono capire se siamo in grado di affrontarla nel caso fossimo sbalzati dal gommone.
Ecco, bene, fantastico, ci guardiamo con gli occhi sbarrati…prima dobbiamo tuffarci e nuotare nell’acqua gelida e poi ci aspetta un tratto difficile: ottimo!
Una alla volta ci sdraiamo in acqua con i piedi in avanti e ci lasciamo trasportare per un centinaio di metri dalla corrente e poi nuotiamo verso riva.
Lo ammetto, non è affatto facile. Vuoi per il giubbino salvagente che impedisce i movimenti e vuoi per la corrente che ti trascina via.
Riusciamo però a superare la prova e saliamo nuovamente a bordo un pochino preoccupate.
Ma da lì in poi il divertimento aumenta, l’affiatamento a pagaiare è quasi naturale, gli ordini impartiti da GB vengono ottimamente recepiti e quando arriviamo alla fine del percorso veniamo elette l’equipaggio migliore, per la simpatia e perchè abbiamo lavorato bene insieme, riuscendo anche a coordinarci ottimamente un paio di volte quando siamo rimaste incastrate tra le rocce.
GB deve ricredersi!!
Altro che “galline difficili” siamo delle ottime “fanciulle da rafting”!!
Ragazzi che super esperienza!!!
Un divertimento unico.
Il rafting è adrenalinico al punto giusto e aiuta a creare squadra.
Non vedo l’ora che arrivi la primavera per provare di nuovo!