Post di Viaggio

Chambery, la piccola Torino d’oltralpe

Non me ne vogliano i cugini francesi se ho chiamato Chambery “la piccola Torino d’oltralpe”, ma quando visiterete questa deliziosa cittadina della Savoia non potrete non notare parecchie similitudini con la prima capitale d’Italia.
Ci sarebbe da chiedersi se Chambery è la piccola Torino, o se Torino è la grande Chambery, dato che la famiglia Savoia aveva lì la sede quando ancora erano duchi e  prima di spostarsi in Italia.
Sta di fatto che le due città sono gemellate da 60 anni e proprio nel 2017 vengono organizzati i festeggiamenti per questo evento importante.
Alcuni giorni fa, infatti, sono stata invitata da Turismo Torino e Atout France, con la partecipazione di SNCF, per una giornata alla scoperta di Chambery.

Nonostante sia un’amante della Francia [quando ho sentito nuovamente parlare francese mi sono sentita come a casa] e abbia girato parecchio le zone appena oltre confine, è stata la mia prima volta a Chambery.
Ed è stata la mia prima volta anche con il TGV!

Ho scoperto che, purtroppo, il treno inizia a prendere velocità [quella considerata “alta”] solo dopo Chambery, pertanto non ho potuto provare l’ebrezza del “tilting”, ossia dell’ondeggiamento che il TGV ha quando raggiunge notevoli velocità, ma la cosa più interessante è che da Torino a Chambery ci vogliono solo circa 2 ore e mezza di treno e che volendo fare un weekend oltr’alpe sono sufficienti un sabato e una domenica.

Con il servizio TGV, che parte da Milano e arriva a Parigi, si può salire in carrozza a Torino alle 7,40 e arrivare a destinazione alle 10,15: l’orario perfetto per una colazione alla francese con un fresco e burroso croissant e per partire alla scoperta della città.

Per il ritorno, poi, si ha la possibilità di sfruttare quasi tutta la domenica senza tornare a casa a orari improponibili: c’è infatti un treno che parte alle 17,45 da Chambery e che arriva a Torino alle 20.20.
A bordo è ovviamente presente un servizio ristorante e quindi si può approfittare della colazione all’andata e della cena al ritorno per ottimizzare i tempi e godersi il viaggio in modo più piacevole.


Si sa che noi di Torino abbiamo un legame piuttosto stretto con i Savoia; hanno eletto la nostra città come loro sede del regno, l’hanno fatta diventare la prima capitale d’Italia e soprattutto hanno lasciato castelli e palazzi che fanno grande non solo Torino stessa, ma tutto il Piemonte.

Chambery però fu la prima città in cui si installò Casa Savoia, nel 1200.  
Qui infatti c’è ancora il castello dei Duchi di Savoia che si può visitare e al cui interno sono presenti mostre temporanee e permanenti.
Una delle parti del castello è ora sede della Prefettura, ma è possibile accedere, con una visita guidata ad una torre dalla quale godere una splendida vista di Chambery fino al Lago di Bourget.

Per coloro che non conoscono Chambery e che si chiedono cosa si possa fare in un weekend, ecco allora alcuni spunti.

Il castello dei duchi di Savoia

Il castello è un insieme di edifici edificati lungo i secoli: si inizia da un borgo costruito come una casaforte fin ad arrivare al bel palazzo principale, in stile italiano, con una parte centrale in stile eclettico francese, sede oggi della Prefettura della città, che rimpiazzò gli edifici precedenti bruciati nei due grandi incendi del XVIII secolo.

Accanto a questa ultima ala del castello c’è un’imponente torre che permette l’accesso al camminamento di ronda sulla sommità tramite un elegante scalone monumentale interno che viene utilizzato anche come accesso ai vari uffici siti ai piani. 

La Sainte-Chapelle

Costruita agli inizi del 1400, si trova sulla piazza del castello, proprio di fronte alla Prefettura.
Anche la Cappella, così come il castello, è un insieme di stili diversi: la facciata si presenta in stile barocco mentre la parte posteriore, è nettamente in stile gotico.
L’interno è sicuramente imponente per la sua altezza (22m) ma, essendo proprio edificata come cappella, non è particolarmente grande.
Nonostante le dimensioni ridotte, però, qui furono celebrati numerosi riti religiosi dalla famiglia Savoia e fu sede di alcuni illustri matrimoni.
Ma la cosa che più viene associata a la Sainte-Chapelle è sicuramente la Sindone. La cappella, infatti, prende ufficialmente il nome di Sainte-Chapelle du Saint-Suaire nel 1502 quando i duchi di Savoia acquistano la Sindone.
La Sindone si salva dal grande incendio della cappella, nel 1532, e poco dopo lo spostamento della corte dei Savoia a Torino verrà definitivamente conservata nel duomo della città piemontese.

Il centro storico

Il centro storico di Chambery è compatto e ben conservato, grazie ai numerosi restauri degli edifici nobiliari e dei palazzi che costituivano il nucleo centrale della città, proprio ai piedi del castello.
Gli edifici storici, costruiti con i materiali del territorio, pietra calcarea e molassa, affacciano sulla piazza Saint-Léger, ma hanno gli ingressi nelle allées laterali, che altro non sono che dei passaggi stretti e bui tra un edificio e l’altro. Pensando alle allées della città francesi ci si immaginerebbero dei grandi viali; a Chambery invece, sono dei semplici porticati o spazi angusti tra le case che permettono di collegare vie principali, vie secondari, piazzette interne e piazze più grandi tra loro. 

E’ bello perdersi tra questi passaggi e scoprire qualche vecchia bottega artigiana o qualche elemento architettonico particolare. Ma è anche caratteristico scoprire alcuni androni di palazzi nobiliari con scale importanti ed imponenti.
Se vi capita di trovare un uscio socchiuso, provate a sbirciare all’interno e potreste scoprire bellezze che dall’esterno non sono neppure pensabili.

La Cattedrale San Francesco di Sales

La chiesa principale della città si affaccia su una delle piazze del centro storico. La facciata è piuttosto spoglia, ma la cosa che colpisce di più è la modesta elevazione. Solitamente le facciate delle chiese svettano in altezza, ma in questo caso invece ci troviamo di fronte ad un edificio che, a causa della costruzione delle sue fondamenta, non riesce ad esprimere all’esterno la maestosità che invece ritroviamo all’interno.

Entrando nella Cattedrale, infatti, veniamo subito colpiti dalla bellezza delle decorazioni: questa è la chiesa con la più ampia superficie dipinta a trompe-l-oeil, 6000 metri quadri!
In effetti alzando gli occhi tutta la volta è dipinta con motivi che imitano elementi scultorei.

Gli Elefanti

Camminando per Chambery potete notare sui marciapiedi e sui selciati delle piazze degli adesivi rossi e gialli con l’immagine di un elefante.
Questi adesivi servono a identificare due tour studiati appositamente per le famiglie che vogliono avventurarsi alla scoperta della città con i bambini; entrambi gli itinerari portano alla Fontana degli Elefanti, che è un altra delle cose che non potete mancare a Chambery.
La fontana degli elefanti è una composizione curiosa di tre elementi: la fontana sormontata da una colonna sormontata da una statua.
Rappresenta alla base la croce, simbolo della Savoia, sulla quale si posizionano gli elefanti che celebrano le imprese del benefattore e personaggio della città il Generale de Boigne, la cui statua si trova in cima alla colonna.

Perché gli elefanti a Chambery, vi chiederete?
Ce lo siamo chiesti anche noi e ci è stato spiegato che il Generale Boigneha partecipato a campagne in India, pertanto questi animali esotici sono stati associati al suo nome.
La fontana si trova poi alla fine della via principale che parte dal Castello in linea retta e che ha portici da entrambe le parti. Il Generale stesso, infatti, propose alla municipalità di Chambery di abbattere le coperture in legno che erano presenti nella via centrale e di costruire invece una via perpendicolare che permettesse ai negozianti di riparare le loro mercanzie sotto i portici e alle persone di camminare al coperto.

Il Musée des Beaux Arts

Il Museo delle Belle Arti, che si trova poco distante dalla stazione ferroviaria e dirimpetto al palazzo di giustizia, è un altra delle mete che raccomandiamo a Chambery. 
Il piano terra del museo ospita una caffetteria dove godersi una pausa tra una visita e l’altra o mangiare un pranzo leggero, mentre il primo piano del museo è dedicato alle esposizioni temporanee
Al secondo piano si trovano numerose ed interessanti collezioni, alcune legate alla città ed alla sua vita, ed altre internazionali come quella di artisti italiani donata dal barone Garriod, mercante d’arte a Firenze.

La Pasticceria Le Fidèle Berger

Tra una visita e l’altra, apprezzerete sicuramente una piccola pausa caffè o te; tra le tante che farete visitando la città, pianificatene una anche alla pasticceria più antica di Chambery: Le Fidèle Berger, che si trova al n.15 di rue de Boigne, sotto i portici della via che dal castello porta alla Fontana degli Elefanti.
Questa pasticceria, aperta nel 1832, non ha mai cessato l’attività ed è oggi gestita dal maestro Cedric Pernot, appassionato pasticcere che da poco è entrato a far parte dell’associazione Relais Dessert.
Qui dovete assolutamente provare una delle specialità di Pernot: il Pas Pom’ (che per assonanza suona come “Non Mela”) che all’aspetto sembra in tutto e per tutto ad una mela candita, ma all’assaggio vi farà scoprire sapori diversi oltre a quello della mela.

La Ruche

Ruche in francese significa Alveare.
Ed è proprio un complesso che assomiglia ad un alveare quello creato al piano terra del vecchio edificio della gendarmerie imperiale.
In ogni “celletta” dell’alveare [attualmente sono 4] sono ospitate attività e servizi per gli abitanti di Chambery e dintorni ma anche, e soprattutto, per i turisti che visitano la città.

Inukshuk Café è un bike café che ha sede in una delle “cellette” oltre a disporre di una caffetteria che serve anche pasti leggeri, ha anche un negozio che vende biciclette e accessori e che offre un servizio di manutenzione.

La seconda parte de La Ruche è dedicata a prodotti di Chambery e dintorni: aziende ed artigiani possono avere un’area espositiva in cui le persone possono scoprire ed acquistare miele, marmellate, vini, liquori, abbigliamento…

Un’altra “celletta” è dedicata agli sciroppi: qui a Chambery ha sede il gruppo Sirop Routin 1883, un’azienda che produce vermouth e sciroppi di ogni tipo e che qui ha installato un’accademia del gusto aperta al pubblico che funge anche da centro di formazione per barman e baristi sul come utilizzare i prodotti.

In un’altra area dell’alveare c’è un ufficio turistico dedicato principalmente alle attività di outdoor, con un focus principale verso la montagna; qui infatti ha sede il centro turistico delle guide montane che sono a disposizione di tutti per suggerire passeggiate nei dintorni o organizzare escursioni con guide specializzate.


Altri musei, ville, chiese e luoghi caratteristici possono fare da sfondo ad una settimana di vacanza da queste parti.
La pace e la tranquillità della montagna savoiarda si può qui godere al massimo, un po’ come nella cittadina di Annecy, altra perla della Savoia poco distante da qui. Anche la cucina, che offre piatti gustosi, calorici e speciali come ad esempio la Tartiflette, è un aspetto locale da non sottovalutare. Ma questa è un’altra cosa, che scopriremo presto.
Post scritto in seguito alla partecipazione al viaggio stampa organizzato da Turismo Torino, Atout France e SNCF. 

2 Comments

  1. Paola Luglio 21, 2020
    • Paola Forneris Luglio 25, 2020
  2. Pingback: La prima volta a Torino - Viaggi e Delizie Gennaio 4, 2024

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