Domenica prossima, 28 maggio sarà la prima delle cinque domeniche di Castelli e Dimore Storiche aperti al pubblico fuori Torino. Dal Canavese alla Val di Susa, dai Colli Torinesi al Pinerolese sono ventiquattro i castelli, antichi manieri e residenze di campagna dell’antica nobiltà sabauda che aderiscono all’iniziativa che questo anno giunge alla sua quinta edizione.
In molti casi saranno proprio i “padroni di casa” a guidarvi nella visita e a svelarvi le storie, gli intrighi e le passioni conservate all’interno delle antiche mura delle loro dimore, fornendo un indubbio valore aggiunto.
Questo è sicuramente il caso del Castello di Marcheriù di Villafranca Piemonte, un tempo Borgo Soave, dove fa un certo effetto essere accolti da un signore con uno spiccato accento napoletano. Dopo averci descritto l’austera facciata sul perimetro Nord del Castello e la sua vocazione difensiva il proprietario ci racconta che questo è appartenuto agli avi della famiglia della moglie sin dal 1200 passando di proprietà tra le famiglie nobili più note del Pinerolese: gli Acaja, i Savoia, i Cacherano di Osasco, i Solaro di Macello e i Filippi di Baldissero. Fu proprio Carlo Alberto Filippi di Baldissero, figlioccio e paggio del Re Carlo Alberto a portare questo feudo al massimo splendore e sarà proprio su questo personaggio che il proprietario del castello vi racconterà un curioso pettegolezzo.
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Facciata Nord del Castello di Marchierù di Villafranca Piemonte |
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Facciata Sud del Castello di Marchierù di Villafranca Piemonte |
Mai avrei pensato che poco distante dalla via principale di questo piccolo paese nelle campagne del pinerolese si celasse un borgo medievale con ben due castelli.
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Ingresso del Castello Romagnano a Virle |
Quello dei Romagnano è tutt’ora abitato da alcune famiglie e proprio la mamma e la figlia della famiglia Monasterolo ci portano alla scoperta delle sale e dei saloni che erano un tempo residenza della famiglia e che attualmente sono invece la loro casa di campagna.
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In visita all’interno del castello Romagnano a Virle |
Il Castello Romagnano ha l’impianto di un castello medievale e fu acquisito dai Machesi Romagnano nell’anno 1000.
Alla fine del 1600, dopo la battaglia della Marsaglia, il Generale Catinat scendendo verso Saluzzo mette a ferro e fuoco la pianura pinerolese e purtroppo anche questo castello non passa indenne. Ne rimane però in piedi una manica e proprio qui sono conservate ancora delle stanze con i soffitti a cassettoni del ‘300/’400.
Per un ulteriore legame alla storia piemontese, a metà del 1800 il castello ospitò anche lo scrittore, pittore e uomo politico Massimo d’Azeglio.
La versione attuale, però, è quella ricostruita nel 1700 con una facciata imponente, la manica parallela a quella rimasta integra dall’incendio in stile settecentesco ed e una parte di fondo con una grande sala da pranzo.
Interessanti sono anche il giardino di ingresso con un bel roseto e il giardino interno che rimanda alle scene spesso rappresentate nei dipinti d’epoca con le dame sedute all’ombra dei grandi alberi a sorseggiare una cioccolata calda.
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Roseto del Castello Romagnano a Virle |
La chicca della visita sono però le cucine nel piano sotterraneo: qui si ritrova una grande vasca che pare fosse utilizzata per preparare i formaggi ed un grande camino utilizzato per cucinare.
Proprio nella parete del camino, facendo alcuni lavori di ristrutturazione, sono state ritrovate antiche bottiglie di vino, forse poste lì per essere nascoste e conservate come un tesoro.
Ci spostiamo di alcune decine di chilometri ed ecco un altro castello che, pur essendo vicinissimo a casa, non abbiamo mai visitato: il castello della famiglia Cacherano di Osasco.
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Ingresso del Castello Cacherano di Osasco |
Anche questo fu un maniero medievale, costruito nel XIII secolo, e alcuni elementi architettonici, come ad esempio le torri d’angolo con le feritoie, ci ricordano il primo impianto.
Nel diciassettesimo secolo però venne trasformato in residenza signorile, ed è così che ci accoglie oggi.
Il giardino all’italiana che troviamo all’ingresso, ben curato, è in questa stagione un tripudio di foglie rigogliose e fiori colorati.
Anche il parco laterale è particolarmente apprezzabile in primavera ed estate: un grande prato con alberi secolari che lo manterngono parzialmente in ombra sembra invitare ad un pic-nic o ad una festa nella natura.
Qui infatti vengono spesso organizzati matrimoni o eventi: quale cornice migliore per momenti da ricordare!
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Il castello dal lato del parco |
Passando il ponte che un tempo era levatoio, si entra in un cortile interno, tranquillo e raccolto, dove affacciano i tre piani e buona parte delle sale e delle gallerie.
Al primo piano, infatti, gli antichi camminamenti delle guardie sono stati chiusi e trasformati in gallerie, luminose e piene di ricordi di famiglia.
Questa è infatti una dimora tutt’oggi utilizzata dai proprietari, vissuta principalmente durante l’estate per una questione di difficoltà nel riscaldare questi grandi ambienti.
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Una delle gallerie al primo piano |
Anche il Castello di Miradolo, noto in zona per aver recentemente ospitato bellissime mostre di grandi maestri come Tiziano, Lotto, Caravaggio e Tiepolo, aprirà con un percorso di visita che metterà in risalto, questa volta, l’architettura e le memorie di questo edificio risalente al XVII-XVII secolo.
Le prime notizie del Castello, un tempo semplice “cassina” sono legate alla famiglia dei Macello i quali pur non possedendo alcun feudo, erano proprietari di molti terreni della zona.
Nel 1866 la Marchesa Teresa Massel (così aveva modificato il proprio nome Giovanni Battista Macello) sposò Luigi dei Conti Cacherano di Bricherasio che fece ristrutturare come dono di nozze l’ala rustica del Castello di Miradolo trasformandola nella residenza nobiliare neogotica giunta ai nostri tempi. Dall’unione dei due nacquero due figli: Emanuele scomparì prematuramente mentre Sofia, ultima erede della famiglia, morì nel 1950 lasciando il Castello alla Provincia religiosa di San Marzano di don Orione che ne fece la propria residenza, portando a termine interventi non molto rispettosi dell’impianto originario.
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Castello di Miradolo visto dal suo immenso Parco all’inglese |
Il castello fu acquistato nel 2007 da un gruppo di privati e dall’anno successivo la Fondazione Cosso ha dato il via ad una serie di lavori di restauro, attraverso il recupero delle originarie volumetrie e dei materiali presenti storicamente e del restauro di intonaci antichi successivamente coperti o cancellati. Altri lavori per ampliare la fruizione del Castello sono in programma per la prossima estate.
Il Parco del castello sarà presto sede di una delle iniziative della Fondazione ispirate all’arte e alla natura: il Concerto d’Estate con una partitura d’eccezione di Steve Reich che sarà ascoltabile solo in cuffia, passeggiando nel silenzio della sera o sedendosi in un punto sulle coperte della radura dei Tassoidi del Parco.
L’immenso Parco all’Inglese progettato nel Settecento e ampliato nell’Ottocento è ricco di specie botaniche esotiche sopravvissute agli anni di incuria. Grazie ai numerosi interventi di valorizzazione promossi dalla Fondazione Cosso il Parco è tornato ad impreziosirsi di importanti collezioni botaniche ed è stata intrapresa un’ opera di sostituzione degli alberi storici andati perduti con alberi della stessa specie; sono invece ancora presenti molti esemplari centenari di Tasso, Ginkgo Biloba, Tassodio, Ippocastano, Carpino, Quercia, Faggio e Sequoia.
Nel percorso ad anello attorno al Castello è visibile anche la parte rustica un tempo cascina e la Serra neogotica, ora adibita a luogo per ricevimenti ed iniziative culturali.
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Serra neogotica del Castello di Miradolo |
Questa è solamente un’anteprima di ciò che potrete visitare nei prossimi mesi.
Tutte le informazioni riguardanti le 5 Domeniche al Castello le trovate sul sito di Turismo Torino; vi consigliamo di informarvi preventivamente perchè alcune delle 24 dimore storiche necessitano di prenotazione.
Anche noi cercheremo di andare alla scoperta di siti che, pur essendo dietro casa, conosciamo poco o non conosciamo affatto.
In questo video trovate un assaggio della nostra visita al Castello di Macello, che include anche una tappa golosa…
I 24 castelli e dimore
Pinerolese
- Miradolo (San Secondo di Pinerolo)
- Osasco
- Macello
- Piossasco
- Volvera
- Villafranca Piemonte
- Castagnole Piemonte
- Virle Piemonte
- Piobesi Torinese
- Vinovo
Val Susa
- Avigliana
- Almese
Canavese
- Ciriè
- Rivara
- Rivarolo Canavese
- Agliè
- Parella
- Foglizzo
- Caravino
Collina Torinese
- Moncalieri
- Marentino
- Santena
- Riva presso Chieri
- Pralormo