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La Scarzuola: un viaggio nel sogno di Tomaso Buzzi

Immersa nel verde delle colline umbre, nascosta tra i boschi e i silenzi del comune di
Montegabbione, in provincia di Terni, la Scarzuola si presenta come un luogo sospeso tra storia, immaginazione e visione architettonica. Un sito singolare, che si distingue non solo per la sua posizione appartata ma anche per l’atmosfera surreale che accoglie i visitatori fin dai primi passi lungo il sentiero d’ingresso.

Un’origine tra leggenda e architettura

Il nucleo più antico della Scarzuola risale al XIII secolo e ruota attorno alla figura di San Francesco d’Assisi, che qui avrebbe edificato una capanna con la “scarza”, una pianta palustre da cui deriva il nome del luogo. Sul sito venne successivamente costruito un convento francescano, che rimase attivo fino al XIX secolo.

La svolta radicale nella storia della Scarzuola si ha tuttavia nel 1956, quando l’architetto milanese Tomaso Buzzi acquista l’intero complesso per trasformarlo in una sorta di autobiografia in pietra, un’opera monumentale destinata a riflettere, attraverso simboli e citazioni colte, la sua personale idea di città ideale.

la scarzuola

Tomaso Buzzi e la città ideale

Figura poliedrica e raffinata, Tomaso Buzzi fu uno degli architetti e designer più originali del Novecento italiano. Allievo e collaboratore di Gio Ponti, fu noto per il suo gusto eclettico, la predilezione per il barocco e una concezione dello spazio fortemente teatrale.

Alla Scarzuola diede forma a un universo simbolico complesso, popolato da scale che non portano a nulla, architetture che evocano teatri, piramidi, labirinti, templi e torri, dando vita a una scenografia surreale, apparentemente incoerente ma densamente strutturata. Un itinerario iniziatico in cui la ragione lascia il posto al sogno.

Consigli di viaggio e cosa portare con sé

Per visitare la Scarzuola è necessario prenotare in anticipo, poiché le visite sono guidate e a numero chiuso. Il sito si raggiunge facilmente in auto, anche se il tratto finale prevede una strada sterrata, motivo per cui si raccomanda un abbigliamento comodo e scarpe adatte a un terreno irregolare. Poiché non vi sono punti di ristoro all’interno del complesso, è consigliabile portare con sé acqua e piccoli snack, specie nei mesi estivi.

È dunque utile pianificare alcune soste lungo il tragitto per procurarsi ciò che può servire durante la visita, come acqua, snack, fazzoletti o piccoli accessori da portare con sé. Per chi fa uso di dispositivi alternativi alle sigarette tradizionali, ad esempio, la funzione tabaccheria vicino a me può agevolare la ricerca dei prodotti necessari, consentendo di rifornirsi comodamente prima dell’escursione.

Il percorso: tra simbolismo e utopia

Il percorso di visita si snoda attraverso due anime del luogo: da un lato l’antico convento, restaurato da Buzzi con rispetto filologico, dall’altro la “città ideale”, una sequenza di costruzioni visionarie distribuite lungo il pendio boscoso. La salita avviene attraversando edifici eclettici che si rincorrono in un crescendo simbolico, dove ogni elemento rimanda a un significato esoterico, filosofico o autobiografico.

Tra i punti più emblematici si distinguono la Torre di Babele, l’anfiteatro con il volto nascosto nella pietra e la scenografica facciata composta da sette teatri sovrapposti. Nulla è lasciato al caso: la geometria, le proporzioni e i materiali sono strumenti di un racconto enigmatico, che ogni visitatore è chiamato a interpretare.

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Nei dintorni: bellezze umbre e borghi incantati

Chi sceglie di visitare la Scarzuola può facilmente estendere l’escursione ad alcune delle località più suggestive dell’Umbria e dell’alto Lazio. Città della Pieve, con i suoi vicoli di mattoni rossi e le opere del Perugino, si trova a pochi chilometri e offre scorci d’autentica bellezza rinascimentale.

Più a sud, Orvieto sorprende con il suo Duomo maestoso, la città sotterranea e il pozzo di San Patrizio. Entrambi i borghi rappresentano mete ideali per completare l’esperienza, unendo alla dimensione onirica della Scarzuola il fascino della storia e dell’arte italiane più autentiche.

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