Post di Viaggio

Il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino

Sabato scorso finalmente ce l’ho fatta!
L’ho spuntata sui mille programmi che Paola fa sempre per il week-end e sono riuscito a convincerla a visitare il Museo del Risorgimento di Torino.
Il Museo è stato chiuso dopo le Olimpiadi invernali del 2006 per un restauro che è durato circa 5 anni. Ha infatti riaperto a Marzo 2011, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
La prima cosa che ho imparato è che questo è il primo e più importante Museo del Risorgimento in Italia, l’unico che abbia il titolo di Nazionale, grazie alla qualità e alla ricchezza delle collezioni esposte.

Il Museo del Risorgimento Italiano di Torino si trova all’interno dello storico e magnifico Palazzo Carignano, uno dei maggiori esempi di architettura barocca della città.

Il Palazzo affaccia sulla omonima piazza Carignano, ma per accedere al Museo è possibile entrare anche dal lato di piazza Carlo Alberto.
La particolarità di questo palazzo sono proprio le due facciate: quella in mattoni rossi su piazza Carignano è opera dell’architetto Guarino Guarini, in tipico barocco piemontese; quella ottocentesca che affaccia su piazza Carlo Alberto è stata costruita grazie all’ampliamento dell’edificio ed è in stile eclettico con pietra bianca e stucco rosato.

Le 29 sale del Museo ripercorrono la storia dall’epoca delle grandi rivoluzioni europee sino alla spedizione dei Mille e all’unità d’Italia per poi terminare con una sala dedicata alla Grande Guerra.
L’attrazione principale del Museo è certamente la Sala del Parlamento Subalpino che si può ammirare attraverso i vetri in tutta la sua originalità ed eleganza.

Una delle cose che ci ha molto colpiti è l’allestimento decisamente moderno; particolari sono le sale, ognuna di colore diverso, che presentano opere dell’epoca, cimeli e che sono accompagnate da descrizioni dettagliate e da contributi multimediali.

Un plauso particolare va alla fruibilità del sito anche a persone con disabilità; oltre agli abbattimenti delle barriere architettoniche per i disabili con problemi motori, anche le persone ipovedenti o non vedenti possono seguire le spiegazioni sia attraverso i filmati proiettati in buona parte delle sale, sia tramite pannelli con scrittura in braille e disegni in rilievo raffiguranti le opere principali esposte in ogni sala.

Le prime sale introducono la situazione del Regno di Sardegna durante il periodo delle grandi rivoluzioni europee, quella francese in primis e poi l’Italia nel periodo napoleonico, quando il Piemonte fu annesso alla Francia.
Bellissima è la mappa nel pavimento di parquet che mostra il periodo in cui l’impero francese si estendeva fino alla Pianura Padana.

Buona parte delle sale è poi dedicata al periodo dell Restaurazione, delle società segrete e delle insurrezioni. Una delle piccole stanze è riservata alla ricostruzione della cella di Silvio Pellico nel carcere dello Spielberg, a Brno.

Visitando il Museo, ricordatevi di alzare gli occhi e ammirare non solo le opere esposte, ma anche i soffitti affrescati del Palazzo. Meritano decisamente.

Proseguendo nelle sale e nella storia si arriva al periodo dei sovrani moderati e delle riforme epocali: qui troviamo il famoso Statuto Albertino che, tra le altre cose, tollerava il culto di altre religioni diverse da quella cattolica.

Tra gli oggetti esposti non ci sono soltanto sculture, quadri e documenti, ma anche molti abiti dell’epoca e anche allestimenti più imponenti: una fra tutti è la tenda da campo del re durante la prima Guerra di Indipendenza.

Il Parlamento Subalpino è ciò che, a nostro parere, da solo merita la visita al Museo. 
Molto interessante è vedere i ritratti dei vari parlamentari appesi fuori dalla sala e riconoscere nomi noti studiati nei libri di storia.
Di alto livello sono i cortometraggi proiettati nella sala cinema che si trova appena dopo la sala del Parlamento  e che ripropongono sedute parlamentari dell’epoca con attori in costume.

La guerra di Crimea ed il Congresso di Parigi ci permettono di seguire gli eventi storici antecedenti alla Spedizione dei Mille
Un’imponente scultura di Garibaldi a cavallo ci accoglie nella prima delle sale dedicate alla famosissima impresa e quelle seguenti sono interamente dedicate all’unità d’Italia ed all’età borghese.

La visita termina nella grande salone che doveva ospitare l’Aula della Camera Italiana che però non fu mai allestita in quanto la capitale fu spostata prima a Firenze nel 1865 e poi a Roma nel 1871. 
E’ notevole l’imponenza dell’ambiente che attualmente ospita dipinti della collezione sabauda che, per dimensione, non potrebbero trovare altri facili siti espositivi.

Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17).
Il prezzo del biglietto intero è di 10€; sono previste delle riduzioni. 
Attenzione, se intendete fare fotografie o filmati all’interno è necessario integrare il costo del biglietto con ulteriori 2€.

Il primo bene di un popolo è la sua dignità.
                                                    Cavour

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