Ravenna, la storica…
Come ogni grande città italiana anche Ravenna ha un suo soprannome. E, come in molti altri casi, non è certamente affibbiato a caso.
La storia che si “respira” e che si percepisce visitando Ravenna è una storia particolare, con influenze orientali ed esotiche.
Molti sapranno che Ravenna è sede di ben 8 Patrimoni dell’Umanità riconosciuti dall’UNESCO, ma i tesori artistici e storici della città non si limitano a questo.
Se prevedete una giornata di visita alla città dovete innanzi tutto armarvi di voglia di camminare e scarpe comode. Buona parte dei siti visitabili si trova a distanza “di gambe” pertanto scordatevi l’auto e, al massimo, concedetevi la bicicletta!
Il mio suggerimento per partire alla scoperta della città è di iniziare dal TAMO; dal nome potrebbe sembrare un luogo romantico, e sotto certi aspetti lo è anche, ma TAMO è l’acronimo di Tutta l’Avventura del Mosaico ed è in realtà un museo sul mosaico ospitato nella chiesa di San Nicolò, un luogo particolare e suggestivo.
Perchè partire da qui? Perchè come tutti ben sapranno Ravenna è la città dei mosaici! I mosaici bizantini che si trovano nelle chiese e nei mausolei della città lasciano davvero a bocca aperta, pertanto capire la nascita e la creazione di queste opere d’arte mi sembra logico e sensato.
Poco distante dal TAMO si trova un’altra “chicca” di Ravenna : la Biblioteca Classense. Anche qui ci troviamo in un luogo dalle origini religiose; le sale della Biblioteca Classense, infatti, sono ospitate nell’antica Abbazia camaldolese.
E come ogni edificio religioso che si rispetti, anche qui troviamo dei tesori d’arte dal valore inestimabile: dipinti importanti, strutture architettoniche interessanti [come il chiostro nel quale ci si può sedere per leggere nelle giornate più calde] e sale dedicate alla lettura con affreschi e stucchi di rilievo.
All’interno della Biblioteca, la Sala dei Mappamondi è quella che attrae e intriga. Vecchi testi, alcuni dei quali scritti dai monaci amanuensi e meravigliosi mappamondi esposti in mezzo alla sala rendono questo locale, con i muri completamente ricoperti di legno e di libri, un luogo nel quale sostare in silenzio e quasi lasciarsi trasportare nel passato.
Pare che di qui sia passato anche Dante che, come è noto, riposa nella tomba a lui dedicata proprio a Ravenna.
Si può trascorrere la pausa pranzo in uno dei locali di Piazza del Popolo o delle vie viciniore; se il tempo è bello è piacevole sedere all’aperto godendosi il via vai dei ravennati e dei turisti, sorseggiare qualcosa di fresco e assaggiare la cucina tipica.
Dopo essersi ristorati la passeggiata continua per le vie del centro verso uno dei monumenti più conosciuti della città, soprattutto per i suoi meravigliosi mosaici: la Basilica di San Vitale.
Ecco che dopo aver capito, visitando il TAMO, come nascono i mosaici, qui ci si può veramente immergere nelle stupende composizioni di tessere magistralmente posizionate a tal punto da aver difficoltà nel riconoscere un dipinto da un mosaico.
Nello stesso giardino poi non potete perdere il Mausoleo di Galla Placidia, anch’esso ricoperto di mosaici. Qui il cielo stellato è il mio preferito: sarei rimasta ore a rimirarlo!
Se ancora non siete troppo stanchi e vi va di “allungarvi” un po’ fuori dal centro l’altro famoso Mausoleo di Ravenna, quello di Teodorico, vale una visita. Per raggiungerlo, però vi consiglio di spostarvi in bicicletta.
Rispetto a quello di Galla Placidia, questo Mausoleo può sembrare decisamente spoglio, ma guardando i dettagli si rimane affascinati dai materiali utilizzati per la costruzione: pietra invece dei mattoni e una calotta monolitica a copertura dal peso di circa 500 tonnellate.
Saputo questo, mi sono chiesta come abbiano fatto ad issarla a quell’altezza senza i mezzi meccanici di cui disponiamo oggi!
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Credits: Wikipedia |
Il mio consiglio per la serata prevede una gita “fuori porta”, verso Faenza e le sue colline.
Vi ho già parlato del Ristorante San Biagio Vecchio a Oriolo dei Fichi.