Post di Viaggio

Usseaux: uno dei Borghi più belli d’Italia, un luogo del cuore

Usseaux è un comune dell’alta Val Chisone e anche uno dei Borghi più belli d’Italia, come recitano le insegne sparse per il piccolo borgo alpino. Ma per me è soprattutto un luogo del cuore, uno di quei paesini in cui amo tornare per una passeggiata in ogni stagione: in inverno quando l’unica strada è lastricata di ghiaccio e si sente il profumo della legna che brucia nelle poche case ancora abitate ed in estate quando, leggermente più popolato, ogni casa sfoggia bellissimi vasi di fiori variopinti ai balconi ed alle finestre.

Con Balboutet, Pourrieres, Fraisse, Mentoulles, Fenestrelle e
Villaretto, Usseaux, è uno dei villaggi più antichi in Alta Val Chisone; le prime notizie documentate su di essi risalgono all’anno 1064 quando la contessa Adelaide fondò l’Abbazia di
Santa Maria di Pinerolo donando ad essa i suddetti borghi alpini. Nei secoli seguenti le borgate di Usseaux videro susseguirsi il Delfinato, il Regno di Francia, il Ducato dei Savoia, le guerre tra i Francesi ed i
Savoia, nuovamente il dominio francese e
poi l’impero napoleonico, ed infine le guerre di indipendenza che
portarono nel 1860 all’unità d’Italia. 
Per 500 anni poi si ebbe la presenza di due comunità di
fede diversa, quella cattolica e quella valdese ed ancora oggi si parla patouà, una variante dell’occitano alpino
ovvero la lingua d’Oc parlata un tempo nel sud della Francia.
Dalla prima guerra mondiale si iniziò ad assistere al fenomeno dell’emigrazione, in Francia ed in pianura, con conseguente abbandono delle borgate, durante la seconda guerra mondiale vi fu un ripopolamento dovuto ai partigiani che vi si nascosero per poi riprendere l’emigrazione una volta terminato il conflitto.
Tutti i borghi alpini erano strutturati per essere indipendenti: non mancavano quindi il forno pubblico, il mulino, i lavatoi e le fontane e naturalmente la chiesa.

Il
borgo sorge lungo la strada principale, lastricata di pietre e
pedonale, la auto si possono lasciare ai parcheggi all’ingresso del
paese. Le abitazioni tipiche, un tempo fatte di legno sono costituite da
un piano seminterrato adibito a stalla, costruito con volte ad arco da
enormi pietre e fango, un piano adibito ad abitazione e ricovero per gli
attrezzi ed un sottotetto adibito a fienile. I balconi, un tempo usati
per essicare legnami e cereali, sono sempre in legno sostenuti da travi
che fuoriescono dai muri in pietra della casa.

Ma Usseaux ha anche un’altra particolarità: circa 40 murales con tema principale la natura, gli animali e la vita contadina lo rendono unico nel suo genere. Ogni muro, porta o accessorio costituisce infatti una tela perfetta! 

Ogni tanto, soprattutto di inverno, mi piace viziarmi con un tipico pranzo alpino alla Trattoria La Placette

Il locale caldo ed accogliente ha sempre il camino acceso, i piatti non sono molti, ma tutti ottimi con materie prime locali e tra tutti il mio preferito rimangono i gnocchi alla fonduta, fatti con le patate di montagna, e la polenta con la selvaggina in civet.

D’estate invece amo passeggiare nei sentieri che circondano l’abitato di Usseaux, uno dei miei preferiti è il Sentiero del Pensiero, un anello di un paio d’ore di cammino dove si alternano massime incise in quattro lingue su rustiche tavolozze in legno.

Da alcuni anni non mi perdo una visita ad Usseaux nel periodo prenatalizio. La Pro Loco infatti organizza inSTALLArte, un mercatino di Natale nonchè mostra di creazioni artigianali del territorio allestita proprio nelle vecchie stalle della borgata che tornano così in vita, il tutto aromatizzato dal profumo del vin brulè e dei gofri con marmellata o nutella.

Generalmente vado ad Usseaux in giornata ma per chi volesse trascorrere qualche giorno di totale immersione nella pace di una piccola borgata alpina, ci sono un paio di soluzioni di pernotto: Souvenir, un piccolo Residence con appartamenti confortevoli nel piano superiore della trattoria La Placette e il Posto Tappa GTA e Azienda Agrituristica Pzit-Rei con venti posti letto e cucina attrezzata.

Nei dintorni sono molte le attrattive per completare la scoperta dell’Alta Val Chisone: il forte di Fenestrelle, simbolo della Provincia di Torino, le piste da sci alpino della Via Lattea dove si sono tenute le olimpiadi invernali del 2006, il Colle delle Finestre e la Strada Militare dell’Assietta, lo Scopriminiera in Val Germanasca.

credits googlemaps

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