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Il Roero: una meta diversa da visitare in Piemonte

Mi è stato chiesto di suggerire una meta alternativa per le vacanze in Piemonte. Una meta che non sia la grande città ricca di musei e monumenti, ma un luogo di calma, relax e natura, dove ricaricare le batterie in vista della ripresa autunnale: eccomi allora a suggerire il Roero come meta diversa da visitare in Piemonte.

Sono stata da poco nel Roero e mi sento di consigliare questa destinazione come ottima alternativa oppure come affiancamento alle grandi città d’arte della nostra regione.
Ho fatto base a Govone a Casa Angiolina, una casa legata alla storia del Castello di Govone, famoso e imponente maniero che domina il paese. Era infatti la casa del sarto del castello ed oggi è di proprietà di Cristina che l’ha ereditata dai suoi avi e che la mette a disposizione dei turisti per un’esperienza inclusiva nel territorio.

Ora, considerato dove fare base, cosa si può fare di interessante durante le vacanze? Eccovi alcuni spunti per programmare un weekend lungo o una settimana alla scoperta del territorio del Roero, in Piemonte.

Visitare Castelli

Il Roero è terra di castelli. Come Langhe e Monferrato, era una zona particolarmente amata dai nobili e dalla famiglia Savoia che aveva residenze di villeggiatura sparse su tutto il territorio.

A pochi passi da Casa Angiolina c’è il Castello di Govone che sovrasta il piccolo paese da un’altura e che si staglia imponente e anche un po’ austero. L’interno, che ha visto il susseguirsi di diversi occupanti, dopo che il castello è stato dismesso da residenza nobiliare, conserva dei tesori che sono assolutamente da non perdere.
Le stanze cinesi, ossia le stanze che ancora oggi conservano le carte da parati cinesi dipinte su carta di riso e che risalgono all’epoca dello splendore sabaudo, da poco restaurate sono l’attrattiva più importante del castello.

La fortuna di partecipare ad una visita guidata è impagabile, pertanto non lasciatevi sfuggire l’occasione di unirvi ad una di queste. Oltre alla spiegazione dei vari ambienti è infatti importante ascoltare la storia di chi è passato da qui, di chi ha contribuito allo splendore e di chi invece ha avuto il triste compito di vendere all’asta gli arredi.
Pur non essendo più completamente arredato, le stanze visitabili conservano ancora delle importanti testimonianze; la chicca che assolutamente non si può perdere è data dalle stanze cinesi: qui la tappezzeria cinese è quella originale e grazie al restauro recente i colori e i disegni sono molto vividi e ricchi di fascino.

Oltre al Castello di Govone, nei dintorni, si possono visitare anche il Castello di Magliano Alfieri, che al suo interno ospita il Museo dei Soffitti in Gesso e il Museo del Paesaggio delle Langhe e del Roero, e il Castello di Guarene, un tempo residenza estiva dei conti Roero che attualmente ospita in parte un Hotel di Lusso e un ristorante molto rinomato nella zona.

Degustare i vini del territorio

Anche in Roero, come nelle Langhe, uno dei prodotti principe è il vino. Vi ho già raccontato, in una delle esperienze di #Italiainvino, di un giovane produttore di Monteu Roero, Adriano Moretti dell’Azienda Agricola Bajaj.
Alloggiando a Casa Angiolina ho invece questa volta avuto l’opportunità di conoscere i vini di due altre cantine conosciute nella zona: l’Azienda Agricola Maurizio Ponchione e la Cantina Marchesi Alfieri.

I vini dell’Azienda Agricola Ponchione, a Govone, spaziano dai bianchi ai rossi alle bollicine di un metodo classico davvero interessante. Questa Azienda Agricola offre anche visite in vigna e organizza delle degustazione in Ciabot, ossia nei capanni costruiti nelle vigne che un tempo venivano utilizzati per riporre le attrezzature da lavoro. Originale e molto caratteristica è la cena in vigna “La Luna e i Ciabot” che ha luogo durante i mesi di luglio, agosto e settembre nelle serate di luna piena.

 

La Cantina Marchesi Alfieri si trova invece a San Martino Alfieri,  paese natale di Vittorio Alfieri, all’interno del castello dei Marchesi.
Le tre proprietarie attuali, discendenti della nobile casata, gestiscono le attività e vivono ancora nel castello che è ben conservato e molto attivo; piacevole è poter visitare il salone d’onore e un paio di stanze al primo piano oppure accomodarsi al pian terreno in una splendida sala adibita alla degustazione.

 

 

Cucinare ed assaggiare i cibi tipici

Come in tutta Italia anche qui non mancano le tradizioni culinarie.
La bellezza di risiedere a Casa Angiolina è tra l’altro, quella di poter usufruire di una spaziosissima cucina che permette di organizzare delle cooking class o di preparare i pasti in automonia.

Ed è quello che abbiamo fatto noi! La prima cosa, dopo esserci sistemate ed ambientate in casa, è stata quella di preparare la colazione per il giorno seguente, dirette dalla paziente Alessandra Giovanile, Ricette di Cultura.


Avevo conosciuto Alessandra e le sue specialità culinarie alcuni anni fa, quando mi aveva preparato il catering per il mio compleanno. L’originalità delle sue ricette mi aveva conquistata già allora e questa volta mi ha sorpreso nuovamente con la preparazione di dolci con le verdure. Abbiamo così cucinato la crostata alla marmellata di pomodori, il molleux di mele e zucchine e il blondie con i fagioli: una torta più buona dell’altra!

Il giorno successivo, non paghe di imparare nuovi piatti, abbiamo assistito ad una lezione di cucina della signora Maria, cuoca presso il Castello Marchesi Alfieri, che ci ha svelato i segreti per preparare il vitel tonné all’antica maniera (quindi senza maionese) e le pesche ripiene, un tipico dolce estivo piemontese a base di pesche, cacao e amaretti.

Rilassarsi

Durante una vacanza non può mancare un momento di relax. Ecco allora che il giardino di Casa Angiolina può essere il luogo ideale per stendersi su una sedia a sdraio all’ombra e leggere un buon libro oppure praticare esercizio fisico e yoga.
Oppure rimanere a poltrire in uno dei grandi letti nelle camere al primo piano, con l’aria che fa muovere le tende e la frescura interna, conservata grazie agli spessi muri della casa, che concilia il riposo,

La mattina, al risveglio, ancora prima di colazione, eccoci scalze nel prato del giadino, sotto il pergolato di kiwi, a seguire una lezione di risveglio energetico guidata da Federica Piccoli. E’ un bel modo per iniziare la giornata, per ritornare al contatto con noi stessi e per godere di cioò che ci circonda.

Dopo di che perchè non proseguire raccogliendo la frutta direttamente dagli alberi del giardino per portarli in tavola per la colazione? Ecco il modo migliore per rigenerarsi in un ambiente naturale e goderne appieno.

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