Pare che nel 2021 il turismo di montagna sia esploso ancora più del 2020. Come cita lo scrittore Paolo Cognetti “La casa è città, la montagna è lì fuori, è felicità” e anche i proprietari di seconde case in montagna si sono ricordati che le vacanze in quota non sono poi così male, anzi. Pare proprio che i lock down abbiano contribuito a cercare la montagna, gli spazi, la natura, il respiro e anche chi la casa in montagna non ce l’ha si ritaglia spesso una settimana di vacanza per andare a fare passeggiate, scoprire piccoli borghi e mangiare in locali tipici.
Ecco allora che anche il progetto europeo “Montagne a la carte” che unisce le montagne del torinese – nello specifico val Chisone, val Germanasca e val Susa – con quelle francesi appena dopo il confine – val Cenis e vallée de la Maurienne, offre ai turisti ed ai villeggianti [quanto mi piace questo termine un po’ desueto che mi ricorda le vacanze con i nonni] una vasta offerta di locali in cui gustare i piatti tipici ad un prezzo predefinito.
Grazie al press tour organizzato da Turismo Torino, ho avuto l’opportunità di provare alcuni di questi ristoranti sia sul versante italiano che su quello francese e forte è la voglia di tornarci con più calma, magari abbinando un paio di giorni di vacanza per esplorare la zona.
Mehdi a Casa Pautasso – San secondo di Pinerolo
Si inizia dalla pianura, poco fuori Pinerolo, a San Secondo di Pinerolo, troviamo Mehdi a Casa Pautasso. Un locale elegante, con un bel dehor che permette di godere di un pranzo all’aria aperta.
Per la proposta di Montagne a la carte i ristoratori offrono 3 piatti a prezzo fisso. C’è la possibilità di scegliere tra antipasto, primo e secondo oppure antipasto primo e dolce o ancora primo secondo e dolce.
Qui da Mehdi a Casa Pautasso, dopo due piccole amouse buche offerte, assaggiamo un antipasto un primo ed un secondo. Ardua la scelta del secondo che incontra al 100% i miei gusti di amante del quinto quarto. Ovviamente non spoilero i piatti per non togliere la sorpresa!
Circolo Borgata Granero – Perrero
Oltre alle cose golose da gustare, chiacchierando con i proprietari dei locali che aderiscono all’iniziativa Montagne a la carte, si scoprono anche storie interessanti e belle persone.
E’ il caso di Angelo, Daniele a i loro figli che da Moncalieri si sono spostati a Perrero, in Borgata Granero, dopo aver perso il lavoro. E proprio a Perrero ha ricominciato una vita diversa. Angelo ci svela “mi chiedono spesso perchè non vado in vacanza; ma io qui non ho bisogno di andare in vacanza, sono in vacanza già tutto l’anno perchè sono in mezzo alla natura e faccio quello che mi piace.”
Oltre ad organizzare camminate per scoprire le erbe spontanee, quelle erbe Angelo e Daniela le utilizzano per cucinare pranzi e cene deliziose che servono nei loro locali. Un luogo magico e un cibo super, ci tornerò proprio a ferragosto con amici, per far scoprire anche a loro quello che più mi ha affascinato del luogo.
Villaggio Gofree – Pragelato
Due sorelle che ti accolgono con un sorriso smagliante, una che si dedica all’accoglienza in sala e una alla cucina, un tavolo addobbato di rosso con piccoli regali come segnaposto: questo è quanto troviamo al Villaggio Gofree a Pragelato.
Si tratta si un villaggio di casette in legno, alcune di proprietà, altre in affitto per le vacanze, e un nucleo centrale dove si trovano il centro benessere e il ristorante.
Qui Montagne a la carte è ben indentificabile: nel fitto programma organizzato dal villaggio e nel menu presente sui tavoli. Le patate sono uno dei cibi tipici di montagna e a Pragelato ci sono parecchi piatti tipici preparati utilizzando questo ingrediente. Assaggiamo subito come antipasto due piatti tipici: Glere e Pilot.
Ma quello che conquista proprio tutti indistintamente è il dessert: lo strudel al pino mugo, servito in un originale barattolo. E per non sentire troppo la mancanza di Pragelato, torniamo a casa proprio con la ricetta di questo ottimo strudel e un vasetto di sciroppo al pino mugo per provare a replicarlo a casa.
La Barrica – Oulx
Il secondo giorno del press tour ci spostiamo più verso il confine francese. Passiamo Sestriere e scendiamo verso Oulx, che ammetto di non conoscere affatto.
Dopo una bella passeggiata nel centro storico e un giro al mercato settimanale (ogni mercoledì) per scoprire qualche prodotto tipico da portare a casa come souvenir ci avviamo verso la tappa del pranzo.
La Barrica è un ristorante caratteristico che offre piatti tipici della zona e soprattutto della tradizione degli Escartons. Proprio qui infatti assaggiamo le Ghinefle de l’Escarton, delle polpette che venivano preparate con ingredienti poveri – pane, formaggio e cavolo – ma che assaggiati oggi sono gustosi e davvero golosi.
In abbinamento ai menu di Mntagn a la carte vengono serviti anche i vini tipici locali. Proprio qui da La Barrica degustiamo Azazel del produttore La Chimera, un blend di uve Avanà (il vitigno autoctono e tipico della Val Susa), Barbera e Dolcetto.
La Table dlouz Amis – Beaulard
Il sorriso e l’entusiasmo di Silvia ci accoglie nel primo pomeriggio nel suo locale shabby chic che ci conquista subito. Non siamo qui per mangiare, ma poi alla fine dopo una chiacchiera, un gioco e una curiosità, non possiamo esimerci da assaggiare le specialità cucinate proprio da Silvia stessa.
Originaria di Pinerolo, dopo aver frequentato l’istituto alberghiero, si trasferisce in montagna per le “stagioni” nei ristoranti della zona… e qui rimane.
Beaulard è una frazione di Oulx, molto caratteristica in quanto per le strade si trovano parecchi murales o piccoli dipinti che abbelliscono le facciate delle case. Certamente una passeggiata qui dopo un pranzo da Silvia fa veder tutto da un’altra prospettiva.
Silvia ci fa giocare con gli alimenti, facendoci indovinare cereali e legumi solo potendo sentire il rumore e toccandoli. E’ un bel modo per approcciarsi al cibo, con tuti i sensi e non solo con il gusto.
Il gusto però poi viene ampiamente soddisfatto assaggiando la carne salata preparata da Silvia in inverno, la tarte tatin di pomodorini, la creme brulée di parmigiano e la fioca, un dolce a base di uova, cremoso e leggero.
E se volessi provare Montagne a la carte?
Nulla di più semplice! Sul sito di Turismo del Gusto a questo link c’è il programma da luglio a settembre e si possono così individuare, giorno per giorno, i ristoranti che offrono il menu Montagne a la carte.
Quale modo migliore di unire una camminata in montagna o una visita ai borghi più belli d’Italia alla scoperta del gusto delle nostre montagne, dei prodotti tipici e delle storie di chi il cibo lo prepara e ce lo racconta.