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Liberiamo una ricetta: La pastiera

Stamane mentre ero seduta in cucina a fare colazione, come al solito, davo un’occhiata al web.
E’ un’abitudine mattutina, soprattutto quando mi alzo un po’ più tardi.
Mi rilasso così, con il gatto che gira “ronronando” sotto il tavolo, mentre mi appresto a consumare il primo pasto della giornata che a detta di molti (me compresa), è il più importante.
Proprio perchè è il più importante, mi piace farlo bene, non di fretta nè in piedi.Dicevo appunto che stavo curiosando qua e là nel web e ho scoperto alcuni “Keep calm &…” che hanno attratto la mia attenzione.
Uno tra tutti quello della amica blogger Signora Trippando.
Incuriosita sempre più ho iniziato a cercare in rete e ho trovato la spiegazione a questa golosità mediatica tramite il blog di Mamma Felice.
Oggi è la giornata in cui nei blog si libera una ricetta. E mi sono detta che da cuoca appassionata non potevo esimermi dal partecipare.Una delle mie frasi preferite è di Michel Bourdin e recità così Cucinare è un modo di dare.”Niente di più vero e allora libero una ricetta anche io: La pastiera 


La pastiera è un dolce tipico napoletano che si prepara principalmente a Pasqua.
E’ vero che in qualsiasi momento dell’anno vi troviate a Napoli potete gustarla, ma l’apice della produzione è proprio il periodo pasquale.

E’ una ricetta elaborata, che richiede un po’ di tempo per la preparazione e per la cottura, ma vi assicuro che il risultato è davvero eccezionale!

La dose è per 4-5 pastiere. Non limitatevi a farne una…andrà via come il pane  🙂

Vi consiglio è di leggere prima tutta la ricetta e poi iniziare passo a passo.

Preparazione del grano:
1 kg di grano, 2 cucchiai di zucchero, la buccia di un limone, 2 bustine di vanillina, una noce di burro, latte q.b.
Sciacquare bene il grano, farlo cuocere ricoperto di latte con la buccia di un limone grattugiata, lo zucchero, la vanillina ed il burro.
Mescolare continuamente e lasciarlo sul fuoco finché si riduce “a pappa”.

Preparazione della crema:
1 litro di latte, 8 cucchiai di zucchero, 1 etto di amido (maizena), 8 tuorli, la buccia di un limone fresco, 2 bustine di vanillina.
Sbattere i tuorli con lo zucchero finché non si ottiene una crema; aggiungere il latte e mettere sul fuoco aggiungendo la buccia del limone grattugiata, la vanillina e l’amido. Mescolare continuamente finché la crema non si addensa.

Preparazione della pasta frolla:
1 kg di farina, 500 gr. di burro freddo, 500 gr. di zucchero, 8 tuorli, 2 tazzine di brandy. Impastare gli ingredienti (io mi aiuto con il robot da cucina) fino a formare una palla. Avvolgerla in un canovaccio e lasciarla riposare in frigorifero per un paio d’ore.

Preparazione del ripieno:
1 kg di ricotta (è preferibile quella di pecora), 250 gr di zucchero, 1 litro di crema, frutta candita, cannella, acqua millefiori, 4 tuorli, 12 albumi montati a neve, il grano ammollato
Mescolare la crema, la ricotta e lo zucchero. Aggiungere il grano, i tuorli, la frutta candita, qualche goccia di acqua millefiori e una spolverata di cannella. Alla fine incorporare gli albumi montati a neve ferma avendo l’accortezza di mescolare dal basso verso l’alto in modo che il composto non si sgonfi

 

Stendere la pasta frolla nelle teglie e fare in modo che i bordi siano belli alti e resistenti.
Rovesciare il composto all’interno della pasta e terminare la decorazione con le striscioline di pasta frolla (come per le crostate).

 

Infornare a forno già caldo a 180° per almeno un’ora e mezzo.
La pastiera deve cuocere lentamente e per parecchio tempo in quanto il composto è molto umido e la pasta frolla sul fondo non deve rimanere cruda.
Il mio consiglio è quello di controllare la cottura di tanto in tanto. Se si ritiene il caso, abbassare un po’ la temperatura del forno (soprattutto se si vede che la parte superiore tende a scurirsi) ed allungare il tempo di cottura.

 

A questo punto, dopo tutto questo lavoro, una bella fetta ve la meritate !!

Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia. Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web

 

2 Comments

  1. Paolo Neri Febbraio 3, 2013
  2. Anonymous Aprile 3, 2013

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