Post di Viaggio

Scoprire la Svezia: Helsingborg

Arrivo ad Helsingborg in una frizzante mattina di metà marzo; il cielo è blu intenso e c’è un bellissimo sole, ma la prima cosa che mi colpisce scendendo dal treno è il vento.
Come in quasi tutte le città della costa svedese, anche Helsingborg è battuta dai venti; dopo anni di trasferte in Svezia ho imparato che è sempre buona regola avere con sé una sciarpa [in estate è sufficiente una sciarpina di seta] e preferibilmente un cappello.

Un’altra delle prime cose che mi colpiscono di Helsingborg è la grande strada che corre diritta lungo la costa. 
Dalla stazione del treno, che si trova nello stesso posto di quella degli autobus e della stazione marittima, bisogna attraversare questo largo viale per entrare nella parte vecchia della città e la strada di per sé mi ricorda molto i grandi viali tedeschi, larghi alberati e dritti.

Avere le tre stazioni nello stesso luogo è un’enorme comodità. 
Nel livello sotterraneo arrivano i treni veloci e quelli regionali, al livello strada partono ed arrivano gli autobus cittadini e quelli a medio raggio e al piano superiore si trovano gli uffici, le biglietterie e l’imbarco di una della maggiori compagnie di navigazione dell’Oresund: la Scandlines.

Helsingborg città è relativamente piccolina; è l’ottava città svedese in termini di grandezza ed il centro può tranquillamente essere visitato a piedi.
Pur essendo piccola, però, ha parecchie cose da vedere e da visitare, pertanto il mio consiglio è quello di dedicarvici una intera giornata…come ho fatto io del resto!

Partiamo allora dal porto, che è il naturale punto di arrivo sia che giungiate dalla Danimarca sia che arriviate in treno o in autobus da altre città svedesi.
La mia prima tappa, solitamente, è all’Ufficio del Turismo per prendere una mappa dettagliata, un po’ di informazioni utili su cosa visitare e scambiare quattro chiacchiere con persone del luogo che sono solitamente molto entusiaste di dare consigli.

Il primo ostacolo questa volta lo trovo quando, seguendo le istruzioni della mia Rough Guide sulla Svezia e dirigendomi presso il Rådhus [Municipio] in cui dovrebbe trovarsi l’ufficio di informazioni turistiche, pur girandoci intorno un paio di volte, trovo tutte le porte chiuse. 
Su una piccola porta, poi però scorgo un cartello: l’Ufficio Turistico si è spostato a poche centinaia di metri e si trova ora presso il Dunkers Kulturhus, un centro museale e culturale che si affaccia sul mare.
Nessun problema quindi, via verso il Dunkers Kulturhus per fare incetta di informazioni e di mappe!

Dopo aver chiacchierato piacevolmente con una delle ragazze dell’Ufficio Turistico e dopo aver fatto un giro tra i souvenir esposti nell’ufficio [oggetti di design e artigianato svedese] mi incammino verso la principale attrazione della città: Karnan, la torre fortificata.
Salendo la scalinata, passando le mura che anticamente cingevano la fortezza di cui la torre resta unica testimonianza, incontro dei valorosi podisti che si allenano correndo su e giù per le scale e facendo esercizi fisici di gruppo. Anche questa è la Svezia, anche questi sono gli svedesi: qui la cultura dell’attività fisica è molto forte e radicata, ecco perché io, parafrasando il titolo di un famoso film, continuo a dire che “non è un paese per pigri“.

Dai giardini della torre, nelle giornate terse, si puo’ facilmente scorgere la sponda dalla parte opposta dell’Oresund: è la Danimarca!
In estate è anche possibile visitare la torre e salendo sulla sommità godere di una vista migliore.

Scendendo dalla torre mi incammino verso GamlaStan (letteralmente città vecchia) dove si trovano parecchi negozi, ristoranti e bar.
Ecco che ad un certo punto, a poche centinaia di metri, mi imbatto in Sankta Maria Kyrka, la più grande chiesa della città che fino al 13mo secolo fu anche la più grande chiesa di tutta la Svezia.
Arrivando in Mariatorget, la piazza della chiesa, mi pare di essere catapultata in Francia: attorno alla chiesa c’è un delizioso giardino ben curato ed un viale di alberi che purtroppo sono ancora spogli; immaginandoli però fioriti e con le foglie ci si potrebbe quasi sentire in una miniatura di Place Vendome a Parigi.

Vi consiglio di percorrere tutta la città vecchia e passeggiare nei giardini della biblioteca, godendovi il sole su una delle panchine. La quiete qui è decisamente piacevole e anche i passanti sono discreti e silenziosi.

Se volete poi spingervi verso la parte più nuova della città, in cui troverete parecchi negozi e bazar gestiti da nord africani, turchi, asiatici, non tralasciate una vista ad un’altra chiesa luterana: Gustav Adolf Kyrka in Gustav Aldolf Torget. 
L’esterno pare piuttosto antico, mentre l’interno è piuttosto moderno. 
La cosa che mi colpisce molto ogni volta che entro in una chiesa protestante è la suddivisione dell’ambiente. 

Verso il fondo si trovano sovente tavoli e sedie che vengono utilizzati per riunioni, catechesi o anche per un pranzo comunitario; dopo di che iniziano i banchi della chiesa vera e propria. 
A volte addirittura le chiese hanno anche una cucina o un piccolo bar.
Insomma, la vita della comunità non si riduce alla funzione religiosa, ma continua nelle attività più conviviali.

Il mio consiglio è di concludere la giornata al Dunkler Kulturhus, dove si trova l’Ufficio Informazioni, per dedicare un’oretta alla mostra dedicata alla città e per scoprire le mostre temporanee che regolarmente vengono aperte al pubblico.
Durante la mia visita ho potuto ammirare le bellissime fotografie in bianco e nero del famoso fotografo svedese Christer Strömholm.

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  1. pino Novembre 5, 2017

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