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Marche: la rocca di Mondavio e le eccellenze gastronomiche

Quando arrivi a Mondavio la prima cosa che ti colpisce è la maestosità della sua rocca.
Noi arriviamo in un tardo pomeriggio di luglio, accaldati e stanchi da una giornata intensa di visita in altri paesi marchigiani, approdiamo sulla piazza principale e ci dirigiamo proprio all’ingresso dell’imponente fortezza.

 

Edificata alla fine del 1400 questa rocca è considerata un capolavoro di architettura militare rinascimentale e ben si comprende anche solo ammirandola dall’esterno: la sua mole, le sue torri, il suo fossato sembrano davvero inespugnabili e incutono un certo timore. Se poi si considera la posizione di Mondavio stessa, adagiata su di una collina, la percezione di imponenza è ancora più rilevante.

 

Entriamo alla scoperta di questo edificio che è sede del Museo di Rievocazione Storica e dell’Armeria. Nel fossato si possono scorgere alcune catapulte e torri mobili ed all’interno, nelle teche ben disposte e distribuite tra le varie sale, si trovano numerose armature ed armi.
Interessante è la gestione della visita; grande attenzione ai bambini che possono toccare e provare gli elmi. Per quanto riguarda le armature, una cotta in maglia viene fatta indossare ad un ragazzo in modo da far capire quanto fosse pesante e quanto poco agevoli fossero i movimenti.

 

Il percorso prosegue all’interno della rocca, in sale e saloni nei quali vengono ricostruite scene di vita all’interno del maniero: un modo diverso per rendere più “vivo” il racconto della guida.
Dopo sotterranei è immancabile, ed impagabile, una visita alla parte alta delle torri, da dove si gode di un’impareggiabile vista sulle colline marchigiane.

 

Usciti dalla rocca ci aspetta una sorpresa: il Teatro Apollo.
Come ho già detto in precedenza, durante la visita ad una città della Bassa Romagna, amo scoprire questi teatri-bomboniere e mi sento trasportata nel passato, nei tempi in cui i palchi erano frequentati da dame in imponenti abiti da sera accompagnate da signori con il bastone ed il cappello a cilindro.

Questo teatro, di origine tardo settecentesca, è particolarmente suggestivo per le decorazioni floreali ed a festoni, ma soprattutto per il magnifico soffitto a velario con i putti che danzano intorno ad Apollo.

 

Interessanti in questa zona, come in tutte le Marche, sono i prodotti tipici enogastronomici.
Uno fra tutti, un salume particolare che si trova solo qui: il ciauscolo, un insaccato di carne di maiale che a differenza di altri si distingue dalla sua “spalmabilità”.
Nonostante abbia visitato più volte questa regione, non sono mai riuscita ad assaggiare in loco questa specialità, ma grazie a Alofood Italia, la scorsa settimana, il ciauscolo è arrivato sulla mia tavola.

 

Sempre nella provincia di Pesaro-Urbino, ad Apecchio, un gruppo di professionisti nel settore food & beverage, ha fondato questa realtà imprenditoriale che fa fulcro sulla produzione della birra Made in Italy alla quale affiancano prodotti tipici del territorio.

Ed ecco allora che nella mia AloFoodBoxIl respiro della Primavera” ho trovato la birra Amarcord Ama Bionda ad alta fermentazione, rifermentata in bottiglia, che i sommelier hanno abbinato al ciauscolo, alla pizza al formaggio [classica di Pasqua], alla pasta al farro con i funghi porcini secchi ed all’ottimo olio evo Conventino.

 

Un’altra delle cose interessanti è che all’interno dell’AloFood Box si trovano anche le ricette da preparare con gli ingredienti acquistati; un’ottimo suggerimento su come utilizzare al meglio questi prodotti di qualità: un salto nell’alogstronomia, insomma, un connubio tra la birra, i prodotti ed il territorio.

2 Comments

  1. Sara Boccolini Aprile 2, 2015

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