”Unitamente ad un compagno impediva, con prontezza ed energia, la distruzione di un ponte militare importante (Brazzano, 23 maggio 1915).”
Così 100 anni fa furono sparati, dai due finanzieri Pietro Dall’Acqua e Costantino Carta, i primi colpi di fucile che segnarono l’entrata in guerra anche dell’Italia.
In occasione del centenario, la Guardia di Finanza ha allestito una mostra, a Venezia, presso il Palazzo Ducale, dal titolo “La Guardia di Finanza nella Grande Guerra 1915-1918. Il lungo cammino verso Vittorio Veneto” che durerà fino al 27 settembre 2015.
La scelta di Venezia come luogo della mostra non è un caso, essendo stata sede del Comando Interregionale del Corpo, competente per le tre Regioni (Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia), luoghi di maggiore interesse del conflitto e fulcro dell’organizzazione logistica delle retrovie italiane.
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Credits: http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia |
Non è una mostra che ripercorre solamente i fatti storici, ma li descrive documentando la vita di trincea anche grazie al materiale messo a disposizione da Museo Storico della Guardia di Finanza, dalle famiglie dei finanzieri che hanno combattuto al fronte e da privati collezionisti.
Voi ci avevate mai pensato che in fondo le cartoline sono stati i progenitori degli SMS o dei TWEET?
Io da collezionista di cartoline ne sono rimasta affascinata, era il modo rapido per far sapere alle famiglie che si era ancora vivi…
Lungo il percorso si può entrare in quella che era una trincea e vedere da vicino tutti i momenti della vita dei soldati impegnati al fronte.
Si può persino guardare la foto della famiglia del soldato che si occupa della mitragliatrice e che spera di tornare a casa vivo.
Ci si immedesima in una crocerossina assistendo all’operazione di fortuna fatta da un medico militare in un ospedale da campo.
Si ascoltano gli ordini del comandante riportati ai commilitoni usando i mezzi di trasporto dell’epoca.
E si può scoprire l’importanza che hanno avuto le donne in questa guerra, dalle crocerossine alle portatrici carniche. Erano, queste ultime, spesso madri o mogli dei soldati al fronte che portavano viveri e munizioni fino alle prime linee italiane. Arrivavano a caricare nelle gerle [ceste di vimini dotate di fettucce da poter mettere a spalla] fino a 40 chili, che portavano su un terreno montano arrivando a percorrere un dislivello anche maggiore di 1000 metri.
Ed infine si arriva a leggere questo scritto di Gianni Rodari:
Dopo la mostra si continua la visita del Palazzo Ducale, affacciandosi ad ammirare lo splendore di Venezia, una delle città più romantiche che abbia visto, sospirando sul ponte dei sospiri scendendo nelle carceri, e risalendo per ammirare i favolosi dipinti e la collezione di armi da guerra qui presenti.