Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato la storia di un produttore di nocciole piemontesi, i Fratelli Durando di Portacomaro. Dopo aver letto l’articolo di Federica mi è venuta voglia di torta di nocciole e ho deciso di prepararla secondo la ricetta che uso da sempre.
La torta di nocciole è un dolce tipico piemontese, lo trovate in tutti i ristoranti nelle langhe, dove viene solitamente preparato con il prodotto di qualità migliore in italia: la tonda gentile delle langhe. Spesso è accompagnata dallo zabaione perchè a fine pasto può essere un po’ asciutta per essere consumata da sola. Vi assicuro però che dà il meglio di sè con il tè del pomeriggio.
Quella che preparo io e che ho il piacere di condividere con voi è fatta secondo una ricetta di famigli;, la torta di nocciole che preparava mia mamma e che ho passato anche a Paola. Insomma una tradizione per noi che utilizziamo come materia prima i frutti dei nostri noccioli.
Ingredienti
- 200 gr di farina
- 200 gr di zucchero
- 150 gr di nocciole sgusciate
- 100 gr di burro
- 3 uova
- 1 limone
- 1 bustina di lievito
- 1/2 bicchiere di olio di semi
- 1/2 bicchiere di latte
Preparazione
Ammorbidite a lungo il burro con lo zucchero, lavorandolo con un cucchiaio di legno.
Quando sarà cremoso, unite le uova, le nocciole finemente tritate (potete farlo anche con il macinino da caffè), la farina passata al setaccio, la bustina di lievito, la buccia grattugiata del limone, il mezzo bicchiere di olio ed il latte.
Mescolate ben il composto in modo da amalgamare tutti gli ingredienti e, all’occorrenza, aggiungere altro latte per ottenere un impasto morbido e cremoso.
Versatelo quindi in uno stampo precedentemente imburrato e spolverato di pangrattato e mettete in forno a 180° per 45 minuti controllando solo dopo i primi 20 minuti di cottura per evitare che, aprendo il forno prima, non lieviti bene.
Lasciate raffreddare la torta, toglietela dallo stampo e guarnitela con panna montata o con una glassa bianca o con una manciata di nocciole tritate fissate con dello zucchero caramellato oppure ancora accompagnato da zabaione.
